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non credo affatto che dipenda dalla condizione economica, perchè molti casi avvengono in famiglie anche agiate e in coppie colte.paolo iovine ha scritto:forse si capisce meglio se la domanda diventa : cosa lega la vittima al carnefice ?
Penso niente di particolarmente complesso, affettivamente parlando; e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti.
Ciò che sentimentalmente parlando, accomuna una coppia in cui il maschio usa violenza sulla femmina, è, visto dal di fuori, lo scambiare per amore il possesso.
Andriun sta facendo grossi danni, a quanto pare.paolo iovine ha scritto:
Penso niente di particolarmente complesso, affettivamente parlando; e penso anche che in molti casi si tratti di donne economicamente non autosufficienti.
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Andriun non centra proprio nulla.paolo iovine ha scritto:Andriun ? Che centra Andriun ? Andriun, nel supremo sforzo di stabilire se dio è maschio o femmina, ti vuol convincere che dio è maschio; e come in tutti i discorsi di religione, o sei della sua, o mai riuscirai a chiudere un discorso.
Dando per buono che potrei anche avere qualcosa di intelligente da dire, non mi piace affrontare questo genere di tematiche qui.NinfaEco ha scritto:
@ Yale
Deporresti per un pochino il tuo sexy toy e mi diresti tu come la vedi?
Quando qualcuno apre queste discussioni io ci entro e dico... vediamo un po' cosa dice la Yale... e te nisba ....
Tutta sta pappardella te la potevi anche risparmiare perché non è il diritto o meno della donna ad avere un sostegno economico, il punto cruciale della discussione.paolo iovine ha scritto:guarda, Yale, che non c' è niente di male, o meglio, di anormale, in una donna che non sia economicamente autosufficiente; tant' è che esiste una cosa che si chiama reversibilità della pensione. Ciò fa parte della nostra cultura sin dall' antica romanità, quando nel diritto il matrimonio prevedeva i doveri della donna all' interno del nucleo familiare, sinergicamente al patrimonio che prevedeva i doveri dell' uomo.
Ovviamente ciò nell' età moderna si scontra con la controcultura dell' emancipazione femminile ( controcultura con la quale, per svariate ragioni che non sto ora a dire, personalmente mi trovo completamente d' accordo ); però, in quelle coppie, come dire... un po' all' antica, la dipendenza economica della donna è sempre stato motivo di accondiscendenza nei confronti di certi comportamenti dell' uomo, tra i quali anche episodi di violenza domestica. Ovvero, il portare i soldi a casa a sempre permesso all' uomo libertà discutibili alle quali le donne si son dovute adeguare a sopportare.
Ribadisco: non è solo in queste circostanze che si può osservare violenza domestica, ma in tutte quelle in cui si scambia ( nel senso di confondere una cosa per un altra ) l' amore col possesso; in tutte quelle situazioni, cioè, in cui un rapporto non va oltre la dimensione fisica ( nel senso del rapporto corpo a corpo ).
hai bisogno anche di un professional nipple tweaker?Yale ha scritto:che mi fa venire i brividi lungo la schiena.
Come sei aggiornato tu!Zadig ha scritto:hai bisogno anche di un professional nipple tweaker?Yale ha scritto:che mi fa venire i brividi lungo la schiena.
Concordo sul rispetto, ma sul resto non sono così assolutista. Credo che un argomento non sia pericoloso in se stesso, ma sia pericoloso l'uso che se ne fa e questo dipende da ogni singola persona. E in ogni caso, se ci pensi, il silenzio di qualcuno su qualcosa mantenuto in nome della consapevolezza di un rischio, non può proteggere che quella consapevolezza non ce l'ha.Yale ha scritto:Dando per buono che potrei anche avere qualcosa di intelligente da dire, non mi piace affrontare questo genere di tematiche qui.NinfaEco ha scritto:
@ Yale
Deporresti per un pochino il tuo sexy toy e mi diresti tu come la vedi?
Quando qualcuno apre queste discussioni io ci entro e dico... vediamo un po' cosa dice la Yale... e te nisba ....
Perché sono talmente ricche e contorte che mi parrebbe riduttivo.
Perché come ho già detto altre volte lo considero più "pericoloso" che (eventualmente) vantaggioso.
Per una sorta di "rispetto" per chi queste cose le vive e non ne scrive.
Perché già un'altra volta ho ceduto ad una tua richiesta simile e tu non hai più filato la discussione.
Secondo me, Mary (cavolochenickchehaisenonesistesseilquoteconilcavolocheriuscireianchesoloapensaredidigitarlo), quello che hai scritto va benissimo così e – in realtà – andava bene anche l’altro tuo post come poi ho specificato.MariThePhilippiz ha scritto:
Ora spero che Nextlife mi indichi le parole che avrei potuto inserire al posto di tutta questa pappardella, chè 'sta cosa mi interessa particolarmente essendo una mia lacuna :o)
Fai bene a non voler essere assolutista e a permetterti di parlare di certe cose: dopotutto questo è lo spirito di un forum.NinfaEco ha scritto:Concordo sul rispetto, ma sul resto non sono così assolutista. Credo che un argomento non sia pericoloso in se stesso, ma sia pericoloso l'uso che se ne fa e questo dipende da ogni singola persona. E in ogni caso, se ci pensi, il silenzio di qualcuno su qualcosa mantenuto in nome della consapevolezza di un rischio, non può proteggere che quella consapevolezza non ce l'ha.
Per questo io mi permetto parlare quando capita di certe cose (nella speranza di imparare da qualcuno)
Quale discussione ho abbandonato?
Se puoi me la linki?
A volte abbandono le discussioni ( nel senso che non rispondo ma mi limito a leggere), o perchè entro in modalità "mutismo e rassegnazione" o perchè mi ritrovo con molte cose da fare
Aleister ha scritto:Uno degli esempi più tragicamente lucidi di tale relazione lo si trova nel racconto di Dostoevskij : "La Mite". Dimostrazione di come la grande letteratura possa discendere negli abissi dell'anima come una sorta di "messia dolente" (C. Magris) in grado di dare voce a quell'indicibile che spesso sfugge all'astrattezza delle analisi della "psicolatrìa".
nextlife ha scritto:Suggestione esistente, non nuova, ma pur sempre interessante; peraltro non riferibile esclusivamente alla letteratura.
Resa però in tal modo scomposto, forse risponde ad un’esigenza estetica, ma testimonia -appunto- più vizi che virtù.
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