* BRUNO GIORDANO *
(Roma, 13 agosto 1956) è un allenatore di calcio, ex calciatore, di ruolo attaccante.
È il calciatore con il maggior numero di reti realizzate nelle coppe nazionali con la maglia della Lazio: 18.
Nato nel popolare quartiere romano di Trastevere, venne scoperto all'età di 13 anni da un ex giocatore della Lazio, Enrique Flamini, che lo portò alla Lazio. Nei ruoli di ala destra o mezza punta vinse il campionato italiano Primavera nella stagione 1975-1976, in squadra con Andrea Agostinelli, Lionello Manfredonia, Stefano Di Chiara e altri talenti.
Il 5 ottobre 1975 esordisce in Serie A quando nella Lazio era allenatore Giulio Corsini; quel giorno, proprio su passaggio di Giorgio Chinaglia, allo Stadio Luigi Ferraris contro la Sampdoria, Giordano segnò il gol della vittoria all'89º. Tommaso Maestrelli l'anno successivo gli affidò la maglia numero 9, che in precedenza era di Chinaglia.
Nel 1980 fu coinvolto nello scandalo del calcio scommesse.
Lo scandalo porterà alla retrocessione d'ufficio in Serie B della Lazio. Condannato a 3 anni e 6 mesi, gli furono condonati due anni in seguito alla vittoria azzurra del Mondiale. Rientrò in squadra in occasione del campionato 1982-1983, e con i suoi gol trascinò la squadra verso la promozione in Serie A.
In dieci anni di carriera in biancoceleste (108 gol totali) vinse la classifica cannonieri di Serie A nel 1978-1979 e quella di Serie B nel 1982-1983, rivelandosi il quarto bomber di sempre della storia biancoceleste.
In seguito venne ceduto al Napoli per la cifra di oltre 5 miliardi di lire.
Qui costituisce il famoso tridente "MaGiCa", prima con Maradona e Carnevale, poi con Maradona e Careca. Tecnicamente Maradona lo considererà il proprio partner ideale.
- Era mia intenzione commemorare la personalità di questo grande calciatore dai tratti forse controversi, che seppe però sempre impersonare perfettamente i colori della maglia che indossava, sia dagli esordi, quando riuscì a infiammare la tifoseria biancoceleste, raccogliendo l'eredità del Chinaglione stellare, passando attraverso gli anni bui delle retrocessioni per lo scandalo del calcio scommesse, per poi risollevarsi tra le vestigia partenopee al fianco del pibe de oro.
Appartiene sicuramente a un'epoca in cui la fede calcistica era nell'immaginario collettivo un insieme di valori ormai più che consolidati, ma forse già prossimi al decadimento di quegli stessi, inquadrati in un contesto in cui i costumi della società propendevano più che mai verso l'accettazione di consuetudini sempre più arrembanti e forse per questo deleteri.
Non credete anche voi che sia, fra tanti, il giocatore che meglio di altri abbia saputo rappresentare quell'epoca di transizione?
Non so voi, ma a me riesce ancora ad accendermi di passione...
(Roma, 13 agosto 1956) è un allenatore di calcio, ex calciatore, di ruolo attaccante.
È il calciatore con il maggior numero di reti realizzate nelle coppe nazionali con la maglia della Lazio: 18.
Nato nel popolare quartiere romano di Trastevere, venne scoperto all'età di 13 anni da un ex giocatore della Lazio, Enrique Flamini, che lo portò alla Lazio. Nei ruoli di ala destra o mezza punta vinse il campionato italiano Primavera nella stagione 1975-1976, in squadra con Andrea Agostinelli, Lionello Manfredonia, Stefano Di Chiara e altri talenti.
Il 5 ottobre 1975 esordisce in Serie A quando nella Lazio era allenatore Giulio Corsini; quel giorno, proprio su passaggio di Giorgio Chinaglia, allo Stadio Luigi Ferraris contro la Sampdoria, Giordano segnò il gol della vittoria all'89º. Tommaso Maestrelli l'anno successivo gli affidò la maglia numero 9, che in precedenza era di Chinaglia.
Nel 1980 fu coinvolto nello scandalo del calcio scommesse.
Lo scandalo porterà alla retrocessione d'ufficio in Serie B della Lazio. Condannato a 3 anni e 6 mesi, gli furono condonati due anni in seguito alla vittoria azzurra del Mondiale. Rientrò in squadra in occasione del campionato 1982-1983, e con i suoi gol trascinò la squadra verso la promozione in Serie A.
In dieci anni di carriera in biancoceleste (108 gol totali) vinse la classifica cannonieri di Serie A nel 1978-1979 e quella di Serie B nel 1982-1983, rivelandosi il quarto bomber di sempre della storia biancoceleste.
In seguito venne ceduto al Napoli per la cifra di oltre 5 miliardi di lire.
Qui costituisce il famoso tridente "MaGiCa", prima con Maradona e Carnevale, poi con Maradona e Careca. Tecnicamente Maradona lo considererà il proprio partner ideale.
- Era mia intenzione commemorare la personalità di questo grande calciatore dai tratti forse controversi, che seppe però sempre impersonare perfettamente i colori della maglia che indossava, sia dagli esordi, quando riuscì a infiammare la tifoseria biancoceleste, raccogliendo l'eredità del Chinaglione stellare, passando attraverso gli anni bui delle retrocessioni per lo scandalo del calcio scommesse, per poi risollevarsi tra le vestigia partenopee al fianco del pibe de oro.
Appartiene sicuramente a un'epoca in cui la fede calcistica era nell'immaginario collettivo un insieme di valori ormai più che consolidati, ma forse già prossimi al decadimento di quegli stessi, inquadrati in un contesto in cui i costumi della società propendevano più che mai verso l'accettazione di consuetudini sempre più arrembanti e forse per questo deleteri.
Non credete anche voi che sia, fra tanti, il giocatore che meglio di altri abbia saputo rappresentare quell'epoca di transizione?
Non so voi, ma a me riesce ancora ad accendermi di passione...