Magonzo ha scritto: NinfaEco ha scritto: Le convinzioni ferme come roccia dovrebbero quasi sempre trovarsi in manicomio
....dice Nietzsche in Frammenti postumi. Eppure trovatemi un essere umano che sia tanto onesto con se stesso da riconoscere la natura soggettiva
di ogni sua convinzione
non è anche questo un assoluto, cioè che
tutti penserebbero
di ogni... ?
Eh beh sì... però è esattamente così che vedo funzionare le cose intorno a me, quindi avrei trovato disonesto relativizzare ciò che invece è osservo essere di una generalità devastante. Riconosco l'esistenza di eccezioni, ma questo atteggiamento è tanto diffuso da poterlo definire norma.
e quando ne avete trovato qualcuno cercate tra loro chi non venga considerato da resto dell'umanità meno di ciò che meriterebbe.
Perchè? Non ci si scappa ragazzi miei. Ogni riflessione su ciò che ci circonda e innanzitutto un auto analisi, quindi tanto più vorrete proteggervi dalle vostre fragilità, tanto meno capirete la vita e il mondo.
e questo ?
Questo cosa? Non ho capito
Quindi la domanda fondamentale è questa: perchè l'essere umano si costruisca certezze e le difenda, mostrandosi in base ad esse degno di stima in qualcosa e perchè i più sono portati a non accordare a chi non fa questo lo stesso valore che accorderebbe a chi lo fa.
Il contesto entro cui ne parla il baffo è quello della scoperta della pura illusorietà di libertà, ragione e verità, ovvero dei fondamentali costrutti della soggettività. La soggettività sarebbe quindi ciò che va superato. Procedendo oltre la soggettività la prima cosa che si incontra è la nostra volontà. Forse è una buona pista
Forse per capire perchè le convinzioni ferme non sono chiuse nei manicomi, dovremmo chiederci cosa vogliamo essere e perchè. La differenza è una scelta che dipende da qualcosa.
non ho capito il senso del 3d; forse perché sono sordo e i baffi mi impediscono di leggere il labiale, e gli uomini nati nell'Ottocento quasi sempre portavano i baffi
la domanda è talmente aperta a tutto e il suo contrario che non saprei che dire;
azzardo una premessa:
il pre-giudizio è un principio necessario ed utile di economia delle risorse, intelligenza applicata alla decisione nell'unità di tempo: se sento un ruggito sarà meglio che mi levi di culo presto;
l'opzione critica, il dubbio e il discernimento, che diventano paradigma scientifico tramandato, sono il frutto della fallacia del pre-giudizio risultato dell'esperienza.
Quello che vorrei chiedere è perchè la gente si costruisce certezze che ritiene granitiche, si atteggia quale possessore di certezze e competenze dandosi importanza attraverso di esse e perchè la maggior parte delle persone accorda più valore a chi fa questo che a chi non lo fa.
D'accordo sulla funzione del pre-giudizio
Candido ha scritto:Ci sono certezze e certezze. Una cosa è l'essere certi che sia bene soccorrere una persona che si sente male per strada, un'altra essere certi che si debba votare in un modo piuttosto che in un altro alle elezioni. Al di là di tutto il nostro bisogno di costruirci certezze nasce forse dal fatto che la vita e la morte stesse navigano nel mare dell'incertezza, e questo umanamente ci fa male... Ma nasce pure dall'ignoranza, perché più conosci e più ti accorgi di non sapere.
Sì, hai ragione. Io parlavo delle certezze che sostengono la nostra immagine di noi stessi, direttament o indirettamente.
Anche io credo che servano ad arginare l'incertezza. Per questo non basta a spiegare perchè stimiamo di più come bravo chi si atteggia.
Ti faccio un esempio.
Recentemente una persona mi ha detto " Tu che un po' ne sai, X se ne intende ?" ... io gli ho chiesto perchè me lo chiedesse e lui mi ha risposto "Non so, sembra sicuro quando dice le cose".
Sai io che ho risposto " Beh, ti sei già risposto: l'unica cosa che possiamo inferire con certezza è che sia fin troppo di se stesso".
Come vedi... l'attribuzione di competenza già era scattata
euvitt ha scritto:
presente...
tutto è soggettivo....però credo di aver appena espresso un concetto oggettivo....uhmmm....la cosa si complica
non so se ho certezze, non ho neanche la certezza di non aver certezze
e poi....ma quante sarebbero queste certezze? quanto è grande il cerchio del tuo sapere certo? di certo sarà poca cosa rispetto al tuo non sapere quindi la certezza (boh) del tuo sapere è poca cosa rispetto alla certezza del non sapere
ma dovresti sapere di non sapere poiché se credi di sapere oltre a non sapere sei pure stolto ed arrogante
mi chiedo se sia possibile sapere di non sapere
oppure molto modestamente tracciare una riga tra questo lo so e questo non lo so? certo è possibile ma quanto lo sai quello che sai?
ho detto qualcosa ma non so se quello che ho detto abbia o non abbia un senso....di fatto non me ne frega niente
Eh già
.... è quasi un concetto assoluto il fatto che tutto sia soggettivo.... però se ci pensi non è nemmeno così strano
Per me sapere di non sapere è possibile. Solo che questo atteggiamento spesso è accessibile ai soli insicuri... alle persone che sembrano "avere problemi". Anche questo è indicativo... che il possesso di costrutti mentali granitici sia cruciale per sopravvivere nel mondo in modo efficiente e adattato?
FUCKTOTUM ha scritto:
O chiedersi perchè, la sinistra, abbia cosi fortemente voluto la legge Basaglia...
Fuck... lo sai che la politica va a mode?
E lo sai che la moda la seguono pure le scienze umane talvolta?
lisandro ha scritto:
Forse la legge Basaglia è stato un tentativo d'onestà: se solo ad uno tocca stare internato, allora toccherebbe a tutti quanti.
E non lo siamo tutti internati in fondo?