SUL REFERENDUM PER L'INDIPENDENZA DEL VENETO
1837(27/03/2014)

Sul referendum per l'indipendenza
che di recente nel Veneto è stato fatto
bisognerebbe compier un certo atto
su che cosa si vuole, in confidenza.

Si vuole un'autonomia regionale
o uno Stato Veneto sovrano,
indipendente pur dal “Padano”,
o 'no Stato d'Italia federale?

'ché se si tratta di un Stato Sovrano
con flotta di Marina Militare
con un Esercito con Corpo Alpino

una Polizia con Corpo Forestale
con tutte le ambasciate da sistemare,
non mi sembra un'idea geniale

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perché mi chiedo, si,  a bruciapelo,
scrutando attraverso un magico velo:

chi farà la parte dei terroni
e chi farà la parte dei polentoni?
E i confini sacri della Patria
saran fissati a Sud presso Adria
o al Nord a Redipuglia in cimitero
o nei pressi di Fiera di Primiero?
Che diranno i morti dei sacrari
pur ora trattati come i somari?
Morti non Veneti affamati e sudici
che li hanno difesi dagli austriaci.
Io penso che a qualche promotore
qualche fantasma lo farà sudare!

  
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Il sorriso alla vita è scontato
guai se non sorridi ogni momento
rischi di rimanere incastrato
nel giro vorticoso di un lamento


 

Parto dal presupposto che se si parla di indipendenza, è ovvio che si vuole uno stato sovrano.
Il problema principale, perché gli altri dipendono da questo, è l'essere riconosciuto a livello internazionale perché solo in questo caso la sua moneta avrà un certo valore di scambio, senza di essa sarebbe tutto inutile.
Bisogna poi vedere il suo valore sul mercato dei cambi perché sarà quello a determinare i costi dei prodotti di esportazione e importazione.

C’è poi il problema strettamente politico: l’Europa. Il Veneto dovrà dimostrare, credo a priori, all’UE le sue capacità di creare ricchezza e non debito. Già, perché non credo che l’UE voglia al suo interno uno stato debole che andrebbe ad aggiungersi a quelli che già ora hanno bisogno di assistenza economica.
Inoltre, non essere riconosciuti dall’UE, significa non entrare nel trattato di libera circolazione delle persone e delle merci al suo interno. Questo implicherà la necessità di creare frontiere tra l’Italia e l’Austria che a quel punto saranno stati stranieri.
E poi, nessun stato europeo potrà essere obbligato a commerciare con il Veneto.
Insomma, essere indipendenti non significa diventare più ricchi, anzi, si può facilmente diventare più poveri.

Detto questo, non credo che ai veneti interessi l’indipendenza perché, comunque, avranno una classe politica da mantenere e pagheranno le tasse esattamente come ora. Senza poi contare che essere indipendenti non significa diventare qualcosa di diverso, l’impronta dell’italianità se la porteranno dietro per sempre; in fondo, l’unità d’Italia è partita dal nord proprio perché voluta dal nord, incluso il veneto.

ci sarebbe anche da mettersi d'accordo su quanta parte dei 2200 miliardi di euro di debito pubblico italiano debba accollarsi la rinascente repubblica veneta, chi pagherà le pensioni dei veneti, con che soldi comprerà locomotive vagoni materiale bellico ecc...

fine di un sogno d' amore

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/04/02/-operazione-ros-contro-secessionisti-veneti-24-arresti-_87925b17-73cb-4727-9753-cfc2dc09c828.html