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Pensieri, Sentimenti, Poesie e Riflessioni....

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IL CARABINIERE ARRIVO' DI FRONTE A DIO,
in attesa del suo turno,
sperando che le sue scarpe fossero lucide,
scintillanti come i bottoni della divisa.

"Fatti avanti, vecchio guerriero,
cosa devo fare di te?
Hai sempre porto l'altra guancia?
Hai frequentato come si deve la mia Chiesa?"

Il Carabiniere alzò le spalle e rispose:
"No, Signore, immagino di no,
perché chi di noi porta armi
non può essere sempre un santo.

Ho dovuto lavorare spesso di domenica,
e il mio linguaggio a volte era tremendo,
e mi è capitato di essere violento,
perché il mondo è un posto duro.

Ma non ho mai preso
una monetina che non fosse mia,
anche quando facevo un sacco di straordinari,
e i conti di casa schizzavano alle stelle.

E non ho mai ignorato nemmeno una richiesta di aiuto,
anche se magari tremavo di paura,
e qualche volta, Dio perdonami,
ho pianto come una femminuccia.

Lo so che non merito un posto
tra questa gente,
non mi volevano mai avere intorno,
a parte quando dovevo scacciare le loro paure.

Se hai un posto qui per me, Signore,
non serve che sia grande.
In vita mia mi sono sempre accontentato,
quindi se non hai molto da darmi, io capirò."

Si fece silenzio intorno al trono,
dove di solito si affollano i santi,
mentre il Carabiniere restava dritto, in silenzio,
aspettando il giudizio del suo Dio.

"Vieni ed entra, mio carabiniere,
hai portato bene i tuoi fardelli,
ora cammina in pace per le vie del Paradiso,
all’Inferno ci sei stato abbastanza.

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Quando una donna è stanca, ha girato la clessidra e ha deciso di riprendersi il suo tempo, dandosi del tempo, quando una donna è stanca, la vedi svuotata, illusa, delusa. Si è accorta che la sua strada è vuota, che in quella percorsa non c’è nessuno, non ci è mai stato nessuno. Quando una donna è stanca di tutto, te ne accorgi subito, non la vedi più con quella armatura che indossava ogni giorno, quella del sorriso, della spensieratezza, della felicità illusa, non la vedi più riempire i vuoti degli altri, senza mai riempire i suoi, non la vedi più vivere a cento all’ora senza più accettare la quotidianità noiosa, non è più un trofeo, da alzare e conquistare. Quando una donna è stanca ha deciso di cominciare a camminare, di guardare la realtà e indossarsela sulla pelle, e se gli racconti una favola, diventa più stanca. I suoi giorni sono diventati tutti uguali, maledettamente uguali, noiosi, non cerca neanche più un motivo bugiardo per svegliarsi la mattina, anche piccolo, rassegnate le vedi lì, ogni giorno più forti senza più donarsi al prossimo di turno, senza più la voglia disperata di trovare un emozione. Abbiamo ucciso le donne e le favole che stavano dentro di loro, le abbiamo viste sorridere e il sorriso glielo abbiamo tolto, le abbiamo viste donarsi e le abbiamo tradite, e adesso che sono senza più quella armatura che le rendeva forti, felici e spensierate, le lasciamo lì, con il nostro egoismo, accusandole che non sanno più sognare, che non sanno più amare, quando già lo facevano prima. Quando una donna diventa stanca, ha deciso di girare la clessidra, di riempire il suo tempo, e il mondo lo lasciano agli altri, senza più credere che ci possa essere altro. Hanno deciso di essere donne, mettendo da parte i sogni, il futuro e le speranze, hanno deciso di difendere la loro dignità, di non farsi calpestare, di essere se stesse, hanno deciso di chiamarsi per nome, di riprendersi, di amare ancora, ma solo ciò che hanno messo al mondo. Silenziose, straziate dalla vita sono diventate come le foglie d’autunno, si sono staccate dal loro albero e hanno deciso di non amare più nessuno, si fanno trascinare dal vento, senza più la voglia di costruirsi un destino, perchè hanno capito che il destino non possono truccarlo. Perchè si può essere donne senza essere mogli, si può essere donne rimanendo mamme, si può essere donne senza essere prede. Si può essere semplicemente donne, stanche, senza più nessuno da amare. Ma donne…

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Cosa voglio per me? Solo serenità, niente di più...
Non mi importa la bella vita, i bei vestiti...
No, non sono queste le cose che mi rendono felice.
Sono una di quelle persone che è felice con poco.
Mi basta avere accanto le persone che amo,
vedere nei loro volti la gioia, la tranquillità...
Mi basta una tazza di caffè calda al mattino per sorridere.
Mi basta una passeggiata in riva al mare.
Mi basta la stima e l’amore delle persone che sono nel mio cuore.
La grandezza non è in me sono una persona umile.
Le grandezze le lascio a chi vive di superficialità…
Io vivo di Emozioni !

(V. Bianco)

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Quando qualcuno ti abbraccia lo fa per tanti motivi: per riscaldarti,
per consolarti, per confortarti, o semplicemente perché ne hai bisogno.
Ma c’è un abbraccio diverso: quello di chi ti stringe forte al suo cuore.
Un abbraccio che non sempre consiste nell’avere intorno le braccia
di qualcun altro ma nell’essere il centro del suo cuore

(P. Coelho)

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Un giorno realizzerai che c’è una ragione per ogni persona che hai incontrato.
Qualcuno ti metterà alla prova, qualcun altro ti userà, qualcun altro ti insegnerà qualcosa...
E qualcuno tirerà fuori il meglio di te !

(Dal web)

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- Tu ti preoccupi sempre degli altri.
- Si, è vero. Lo faccio perché so come ci si sente, quando nessuno si preoccupa di te.

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Un giorno l'onda chiese al mare: "mi vuoi bene?".
Ed il mare le rispose: "Il mio bene è così forte che,
ogni volta che t' allontani verso la terra,
io ti tiro indietro per riprenderti tra le mie braccia".

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L’ARTE DI DONARE SE STESSI

Bisogna coltivare l’arte di donare se stessi. Le occasioni sono fugaci e somigliano a certe varietà di fiori: più se ne colgono e più ne continuano a sbocciare. E il donare rende la vita più interessante.
Gli uomini hanno diverse cose da donare. Alcuni hanno tempo, energia, idee. Altri hanno capacità speciali. Tutti noi però possiamo donare comprensione, interesse, incoraggiamento, cose che non richiedono alcuna spesa.
La semplice lode è una delle forme più gradite di donazione. In realtà, autori, attori, personaggi importanti sono desiderosi di espressioni spontanee di consenso. La pubblicità artefatta, creata apposta per lanciarli, non riscalda il loro cuore. Ciò di cui hanno bisogno è la spontanea, umana, amichevole lode della gente. Un uomo era nella sala da pranzo di un albergo dove un’orchestra suonava brani ben eseguiti. Mentre stava per uscire, un impulso lo spinse a dire: “Signori, ho molto gustato la vostra esecuzione”. Per un attimo, gli orchestrali lo guardarono sbalorditi. Poi sorrisero e continuarono a suonare raggianti. Anche per quell’uomo la giornata fu più bella.
Quando si dona qualcosa, è probabile che si riceva qualcosa di inaspettato in cambio e può darsi che arrivi dopo qualche mese, o addirittura qualche anno. Un signore racconta: una domenica mattina, l’ufficio postale mi recapitò a domicilio un espresso importante, benché la posta non avesse obblighi di consegnarmelo lì. Scrissi al capo dell’ufficio una lettera di elogio. Più di un anno dopo, ebbi bisogno di una cassetta postale. Allo sportello mi dissero che non c’erano più cassette libere e il mio nome sarebbe stato messo in elenco di attesa. Mentre stavo per andarmene, comparve sulla porta il capoufficio. Aveva sentito la conversazione. “Non siete voi che un anno fa ci avete scritto una lettera per un espresso consegnato a casa vostra?”. Risposi di sì. “Allora, avrete una cassetta in questo ufficio anche se si dovesse fabbricare. Non potete capire che cosa significhi per noi una lettera del genere. Di solito non riceviamo altro che lamentele”. Di lì a un’ora ebbi la mia cassetta.


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NON E' VERO CHE CHI HA UN CARATTERE FORTE SOFFRE MENO DEGLI ALTRI...
E' SOLO PIU' BRAVO A NASCONDERLO...

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IL FALCO PIGRO

Un grande re ricevette in omaggio due pulcini di falco e si affrettò a consegnarli al Maestro di Falconeria, perché li addestrasse. Dopo qualche mese, il maestro comunicò al re che uno dei due falchi era perfettamente addestrato. "E l'altro?", chiese il re. "Mi dispiace, sire, ma l'altro falco si comporta stranamente; forse è stato colpito da una malattia rara, che non siamo in grado di curare. Nessuno riesce a smuoverlo dal ramo dell'albero su cui è stato posato il primo giorno. Un inserviente deve arrampicarsi ogni giorno per portargli cibo". Il re convocò veterinari, guaritori ed esperti di ogni tipo, ma nessuno riuscì a far volare il falco. Incaricò del compito i membri della corte, i generali, i consiglieri più saggi, ma nessuno poté schiodare il falco dal suo ramo. Dalla finestra del suo appartamento, il monarca poteva vedere il falco immobile sull'albero, giorno e notte. Un giorno fece proclamare un editto in cui chiedeva ai suoi sudditi un aiuto per il problema. Il mattino seguente, il re spalancò la finestra e, con grande stupore, vide il falco che volava superbamente tra gli alberi del giardino. "Portatemi l'autore di questo miracolo", ordinò. Poco dopo gli presentarono un giovane contadino. "Tu hai fatto volare il falco? Come hai fatto? Sei un mago, per caso?", gli chiese il re. Intimidito e felice, il giovane spiegò: "Non è stato difficile, maestà. Io ho semplicemente tagliato il ramo. Il falco si è reso conto di avere le ali e ha incominciato a volare".
Talvolta, Dio permette a qualcuno di tagliare il ramo a cui siamo tenacemente attaccati, affinché ci rendiamo conto di avere le ali.

(Bruno Ferrero)

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Hara2
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Viandante Storico
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Cosa ne pensate delle persone che, quando parlano, usano parole difficili come "riflettere", "oceano", "permettere", "subire", "nucleo" ecc? Secondo me le studiano la sera prima, apposta per far sentire inferiori e tristi le persone con cui parlano. Voi cosa ne pensate? Come vi comportereste con gente del genere?

[Chiara Mentemento]

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Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
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Una volta ho detto: "appropinquiamoci a quella macchina"... ho perso due amici...

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Io ho perso un sacco di amici perché tendo a rompere com chiunque faccia in mia presenza un uso imporprio di "piuttosto che".

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Hara2
Hara2
Viandante Storico
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Lei mi lasciò dopo questa mia sciagurata frase:

"Dissi alla tua amica che ci saremmo visti quando ne avesse avuto voglia"

Son brutte cose

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Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
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congiuntivi, condizionali... no no Sei pieno d'odio!

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Constantin
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Viandante Ad Honorem
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è il "condizionale" che frega sempre.

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Miss.Stanislavskij
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Viandante Mitico
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Constantin ha scritto:è il "condizionale" che frega sempre.

La "condizionale" invece ti salva

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“Due persone si incontrano, due mondi si sono incontrati. Non è una cosa semplice, è una cosa complessa, è la cosa più complessa che esista.
Perché ogni persona è un mondo a sé, un mistero complesso con un lontano passato e un eterno futuro.
All’inizio si incontrano solo le periferie, ma se il rapporto cresce in intimità diventa più stretto, più profondo, allora, poco per volta, anche i centri cominciano a incontrarsi.
Quando i centri si incontrano – questo è amore.
Quando si incontrano le periferie è solo conoscenza superficiale…
… L’amore è molto raro. Incontrare una persona al suo centro vuol dire vivere in prima persona una rivoluzione, perché se vuoi incontrare una persona al suo centro dovrai permetterle a sua volta di raggiungere il tuo centro.
Devi diventare vulnerabile, assolutamente vulnerabile, aperto.
È un rischio.
Permettere a un altro di toccarti nel centro è rischioso, è pericoloso, perché non si può sapere cosa l’altro può farti. E una volta che tutti i tuoi segreti sono noti, una volta che tutto il nascosto è svelato, una volta che sei esposto com-pletamente, non si può mai sapere quello che l’altro farà.
Ed abbiamo paura. Per questo non ci apriamo mai…
… Io vi dico che ci sono due modi di vivere.
Uno è vivere con la paura l’altro è vivere d’amore.
Vivere con la paura non ti condurrà mai dentro un rapporto profondo.
Ne rimarrai impaurito e non potrai permettere all’altro di penetrarti fino al centro.
Fino ad un certo punto gli permetterai di entrare – poi scende un muro e si ferma tutto.
Colui che vive secondo l’amore è persona religiosa.
Una persona che vive secondo l’amore è una persona che non ha paura del futuro, che non ha paura dei risultati e delle conseguenze – che vive qui ed ora.”
Spesso si utilizzano maschere per nascondere le nostre lacune e i nostri difetti dei quali non facciamo partecipi il nostro partner poiché abbiamo paura che possano venire utilizzati a nostro danno. Occorre aprirsi e rischiare.
Le maschere richiedono un grosso dispendio d’energia e creano divisione e incompletezza del rapporto.

(Osho)

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