Più precisamente è l’“Arte dei pizzaiuoli napoletani” che concorrerà ad entrare nel ristretto novero del Patrimonio, di cui attualmente fanno parte altre 6 entità del nostro Paese (la dieta mediterranea, la vite ad alberello di Pantelleria, l’opera dei Pupi, il canto a tenore, le macchine votive a spalla e l’arte del violino a Cremona) e dove altre specialità italiane sperano di entrare. La raccolta firme, lanciata dall'ex ministro dell'Agricoltura, Alfonso Pecoraro Scanio, dalla Coldiretti e dall'Associazione pizzaiuoli napoletani e sostenuta dal marchio di pizzerie napoletane ìè stata riproposta all'Expo di Milano in occasione del Pizza day for Unesco, promosso dalla Fondazione UniVerde, Rossopomodoro, APN (Associazione pizzaiuoli napoletani), Coldiretti e Associazione verace pizza napoletana.
Dopo le prime 300.000 firme raccolte, l'obiettivo è ora di raggiungere quota un milione. Per aderire alla campagna è attivo l'hashtag #pizzaUnesco.
Il riconoscimento dell’Unesco ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale.