Ossian e la principessa del mare.
Un tempo l'Irlanda era abitata da un popolo di giganti, valorosi guerrieri ed esperti cacciatori. Si chiamavano Feniani. Tra loro spiccava per bellezza e abilità il giovane Ossian.
Un giorno Ossian e i suoi compagni erano andati a caccia. Videro ad un tratto avanzare lungo la sponda del lago Killarney un cavallo bianco, riccamente bardato con finimenti d'oro e argento, persino gli zoccoli erano coperti da fasce dorate. Lo cavalcava una dama bellissima, dagli occhi blu. Sui capelli biondi, intrecciati con anelli d'oro,aveva un corona reale, sulle spalle un manto di seta ricamata.
La dama disse di chiamarsi Niamh e di essere figlia del Re del Mare. Andava cercando uno sposo.
Ossian si era innamorato di Niamh appena le era apparsa davanti agli occhi. Si fece perciò avanti, montò sul cavallo bianco e, nonostante gli amici tentassero di trattenerlo, cavalcò via. Il cavallo galoppava veloce e presto raggiunse il mare e si mise ad avanzare sulle onde.
Niamh, intanto spiegava ad Ossian che stavano andando nel paese dell'eterna giovinezza, dove non era concesso l'ingresso nè alla vecchiaia nè alla morte.
Giunsero in un meraviglioso paese dove era sempre la stagione dei fiori e dei frutti, dove tutti gli abitanti erano giovani e belli e vivevano lietamente, cibandosi di miele e di vino, in palazzi di marmo bianco.
Lì Ossian e Niamh vissero innamorati e felici per trecento anni.
Fu allora che Ossian cominnciò a sentire il pungolo della nostalgia e a rattristarsi. Erano ancora felici, ma Niamh si accorse che il marito era turbato.
Lei sapeva, che prima o poi questo sarebbe successo.
Un giorno durante una cavalcata, Ossian si sentiva il cuore gonfio di nostalgia e parlò alla moglie :" Qui ho tutto per essere felice e soprattutto ho te. Pure, vorrei, per una sola volta, anche per poco tempo, rivedere l'Irlanda".
"Lo desideri davvero tanto?" chiese con dlcezza Niamh?
"Vorrei rivedere i miei amici e che anche loro potessero venire in questo meraviglioso paese".
Niamh acconsentì al desiderio del marito e gli diede lo stallone bianco che conosceva la strada e lo poteva condurre dove desiderava.
Gli raccomandò però, se la amava e desiderava tornare da lei di non scendere mai da cavallo e toccare la terra con i piedi.
Ossian baciò la sua sposa, promettendole di ricordare la sua raccomandazione, salì sul cavallo bianco e partì.
Galoppò veloce come il vento e presto giunse in Irlanda.
Tutto era cambiato! I vecchi borghi feniani non c'erano più e nuovi villaggi sorgevano dove prima c'erano solo boschi.
Ma soprattutto era cambiata la gente: l'isola era abitata da uomini piccoli e deboli. Chiese dove poteva trovare i giganti Feniani e gli risposero con meraviglia che erano personaggi leggendari, vissuti molti secoli prima.
Ossian vagabondava sconsolato, non sapendo che cosa fare, quando vide un gruppo di uomini he stavano tentando di issare con gran fatica un'enorme lastra di pietra.
Era un lavoro superiore alle loro forze e Ossian sentì compassione per i loro inutili sforzi.
Volle aiutarli prima di tornare a casa. Si accostò alla lastra di pietra, si chinò, la afferrò con una mano sola e la sollevò.
Purtroppo la cinghia che fissava la sella del suo cavallo si spezzò e Ossian cade a terra.
Il cavallo fuggì a portare a Niamh la triste notizia.
I piccoli uomini accorsero in aiuto del gigante.
Lo splendido giovane cavaliere dalla forza inenarrabile si era tramutato in un vecchio cadente con capelli bianchi, curvo e cieco.
Ossian trascorse così i suoi ultimi giorni in Irlanda, accudito con affetto dai piccoli uomini, cui narrava dei tempi in cui il paese era abitato da un popolo di giganti cacciatori e di un luogo dove aveva lasciato la sua sposa.
Laggiù era eterna primavera e nessuno invecchiava e moriva mai.
Fu pensando a Niamh, al suo paese, e agli amici della gioventù di un giorno che un giorno Ossian si addormentò per sempre.
Un cavalliere combatte solo per AMORE E GIUSTIZIA
Un tempo l'Irlanda era abitata da un popolo di giganti, valorosi guerrieri ed esperti cacciatori. Si chiamavano Feniani. Tra loro spiccava per bellezza e abilità il giovane Ossian.
Un giorno Ossian e i suoi compagni erano andati a caccia. Videro ad un tratto avanzare lungo la sponda del lago Killarney un cavallo bianco, riccamente bardato con finimenti d'oro e argento, persino gli zoccoli erano coperti da fasce dorate. Lo cavalcava una dama bellissima, dagli occhi blu. Sui capelli biondi, intrecciati con anelli d'oro,aveva un corona reale, sulle spalle un manto di seta ricamata.
La dama disse di chiamarsi Niamh e di essere figlia del Re del Mare. Andava cercando uno sposo.
Ossian si era innamorato di Niamh appena le era apparsa davanti agli occhi. Si fece perciò avanti, montò sul cavallo bianco e, nonostante gli amici tentassero di trattenerlo, cavalcò via. Il cavallo galoppava veloce e presto raggiunse il mare e si mise ad avanzare sulle onde.
Niamh, intanto spiegava ad Ossian che stavano andando nel paese dell'eterna giovinezza, dove non era concesso l'ingresso nè alla vecchiaia nè alla morte.
Giunsero in un meraviglioso paese dove era sempre la stagione dei fiori e dei frutti, dove tutti gli abitanti erano giovani e belli e vivevano lietamente, cibandosi di miele e di vino, in palazzi di marmo bianco.
Lì Ossian e Niamh vissero innamorati e felici per trecento anni.
Fu allora che Ossian cominnciò a sentire il pungolo della nostalgia e a rattristarsi. Erano ancora felici, ma Niamh si accorse che il marito era turbato.
Lei sapeva, che prima o poi questo sarebbe successo.
Un giorno durante una cavalcata, Ossian si sentiva il cuore gonfio di nostalgia e parlò alla moglie :" Qui ho tutto per essere felice e soprattutto ho te. Pure, vorrei, per una sola volta, anche per poco tempo, rivedere l'Irlanda".
"Lo desideri davvero tanto?" chiese con dlcezza Niamh?
"Vorrei rivedere i miei amici e che anche loro potessero venire in questo meraviglioso paese".
Niamh acconsentì al desiderio del marito e gli diede lo stallone bianco che conosceva la strada e lo poteva condurre dove desiderava.
Gli raccomandò però, se la amava e desiderava tornare da lei di non scendere mai da cavallo e toccare la terra con i piedi.
Ossian baciò la sua sposa, promettendole di ricordare la sua raccomandazione, salì sul cavallo bianco e partì.
Galoppò veloce come il vento e presto giunse in Irlanda.
Tutto era cambiato! I vecchi borghi feniani non c'erano più e nuovi villaggi sorgevano dove prima c'erano solo boschi.
Ma soprattutto era cambiata la gente: l'isola era abitata da uomini piccoli e deboli. Chiese dove poteva trovare i giganti Feniani e gli risposero con meraviglia che erano personaggi leggendari, vissuti molti secoli prima.
Ossian vagabondava sconsolato, non sapendo che cosa fare, quando vide un gruppo di uomini he stavano tentando di issare con gran fatica un'enorme lastra di pietra.
Era un lavoro superiore alle loro forze e Ossian sentì compassione per i loro inutili sforzi.
Volle aiutarli prima di tornare a casa. Si accostò alla lastra di pietra, si chinò, la afferrò con una mano sola e la sollevò.
Purtroppo la cinghia che fissava la sella del suo cavallo si spezzò e Ossian cade a terra.
Il cavallo fuggì a portare a Niamh la triste notizia.
I piccoli uomini accorsero in aiuto del gigante.
Lo splendido giovane cavaliere dalla forza inenarrabile si era tramutato in un vecchio cadente con capelli bianchi, curvo e cieco.
Ossian trascorse così i suoi ultimi giorni in Irlanda, accudito con affetto dai piccoli uomini, cui narrava dei tempi in cui il paese era abitato da un popolo di giganti cacciatori e di un luogo dove aveva lasciato la sua sposa.
Laggiù era eterna primavera e nessuno invecchiava e moriva mai.
Fu pensando a Niamh, al suo paese, e agli amici della gioventù di un giorno che un giorno Ossian si addormentò per sempre.
Un cavalliere combatte solo per AMORE E GIUSTIZIA