"Gli occhi della Gioconda"
Due anni fa sono stato a Parigi e al solito, come tutti, sono andato al Louvre, per vedere, tra l'altro il quadro di Leonardo da Vinci - La Gioconda-
E' un quadro che a prima vista ti demoralizza un poco, uno si aspetta chissà che cosa... è un piccolo quadro (77 cm x 53 cm), colori un pò spenti, centinaia di turisti con cellulari e fotocamere digitali. Ci ero stato già un paio di volte, e quella volta ho preferito la camera successiva... Ma... "gli occhi"....
Perchè gli "occhi della Gioconda"?
In effetti la grande potenza di questo capolavoro nasce dallo sguardo. Se la Gioconda avesse guardato altrove, come avviene in molti ritratti, probabilmente non avrebbe avuto lo stesso fascino.
Quegli occhi parlano. Raccontano molte cose, raccontano di più sull'intero mondo di Leonardo. Come ogni grande opera d'arte, infatti, anche questo dipinto è una porta che introduce a chi lo realizzò.
Non si possono capire e apprezzare i grandi capolavori dell'arte se non si entra nella vita e nelle stesse esperienze personali dell'artista che li ha ideati, e se non si conosce l'epoca in cui sono stati pensati e prodotti per poi divenire "eterni".
Esempi eclatanti: la Cappella Sistina o la basilica di San Pietro. Se uno si ferma a guardare gli affreschi della volta e il Giudizio universale, senza essere necessariamente un critico, non può non pensare al carattere focoso di Michelangelo, al suo modo impetuoso di dipingere o ai suoi rapporti burrascosi con i papi del tempo. Allo stesso modo, entrando in San Pietro ci emozioniamo forse di più se ripercorriamo con la mente il cammino millenario che ha portato dalla sepoltura di San Pietro al trionfo dei marmi, mosaici, dipinti e statue che ci circondano.
Cosa può, ancora, dirci un capolavoro dell'arte? Certamente molto: ci racconta dell'artista che l'ha creato, degli studi che aveva fatto, dei suoi interessi, delle sue possibili letture, forse le sue stesse relazioni sociali ed umane... Ma ci racconta anche dell'epoca in cui questo artista visse (per esempio lo sfondo del quadro di cui parliamo, quel ponte di Bobbio, quegli alberi forse a riempire il quadro o a identificare il luogo), le vicissitudini storiche, la tecnica o la tecnologia a cui aveva accesso, la politica, la gestione del potere, l'economia, le abitudini quotidiane....
"Gli occhi della Gioconda" ci addentrano nella mente di Leonardo da Vinci.
Quegli occhi per esplorare il mondo di Leonardo, le sue opere in tutti i campi. E' Monna-Lisa che ci porta per mano da Firenze a Milano, da Roma ad Amboise, in tutti i luoghi dove Leonardo ha operato. Quegli occhi nella loro potenza, con tutto il loro fascino...
Due anni fa sono stato a Parigi e al solito, come tutti, sono andato al Louvre, per vedere, tra l'altro il quadro di Leonardo da Vinci - La Gioconda-
E' un quadro che a prima vista ti demoralizza un poco, uno si aspetta chissà che cosa... è un piccolo quadro (77 cm x 53 cm), colori un pò spenti, centinaia di turisti con cellulari e fotocamere digitali. Ci ero stato già un paio di volte, e quella volta ho preferito la camera successiva... Ma... "gli occhi"....
Perchè gli "occhi della Gioconda"?
In effetti la grande potenza di questo capolavoro nasce dallo sguardo. Se la Gioconda avesse guardato altrove, come avviene in molti ritratti, probabilmente non avrebbe avuto lo stesso fascino.
Quegli occhi parlano. Raccontano molte cose, raccontano di più sull'intero mondo di Leonardo. Come ogni grande opera d'arte, infatti, anche questo dipinto è una porta che introduce a chi lo realizzò.
Non si possono capire e apprezzare i grandi capolavori dell'arte se non si entra nella vita e nelle stesse esperienze personali dell'artista che li ha ideati, e se non si conosce l'epoca in cui sono stati pensati e prodotti per poi divenire "eterni".
Esempi eclatanti: la Cappella Sistina o la basilica di San Pietro. Se uno si ferma a guardare gli affreschi della volta e il Giudizio universale, senza essere necessariamente un critico, non può non pensare al carattere focoso di Michelangelo, al suo modo impetuoso di dipingere o ai suoi rapporti burrascosi con i papi del tempo. Allo stesso modo, entrando in San Pietro ci emozioniamo forse di più se ripercorriamo con la mente il cammino millenario che ha portato dalla sepoltura di San Pietro al trionfo dei marmi, mosaici, dipinti e statue che ci circondano.
Cosa può, ancora, dirci un capolavoro dell'arte? Certamente molto: ci racconta dell'artista che l'ha creato, degli studi che aveva fatto, dei suoi interessi, delle sue possibili letture, forse le sue stesse relazioni sociali ed umane... Ma ci racconta anche dell'epoca in cui questo artista visse (per esempio lo sfondo del quadro di cui parliamo, quel ponte di Bobbio, quegli alberi forse a riempire il quadro o a identificare il luogo), le vicissitudini storiche, la tecnica o la tecnologia a cui aveva accesso, la politica, la gestione del potere, l'economia, le abitudini quotidiane....
"Gli occhi della Gioconda" ci addentrano nella mente di Leonardo da Vinci.
Quegli occhi per esplorare il mondo di Leonardo, le sue opere in tutti i campi. E' Monna-Lisa che ci porta per mano da Firenze a Milano, da Roma ad Amboise, in tutti i luoghi dove Leonardo ha operato. Quegli occhi nella loro potenza, con tutto il loro fascino...