Moscione, Orecchio di Lepre, Accecadritto, Soffiarello e Forteschiena inseparabili amici, decisero di proseguire il cammino verso Venezia senza Folgore ormai preso dagli impegni e l'intrigante principessa….chissà quali altre avventure li avrebbero attesi lungo il cammino…
......infatti i nostri amici ripresero il cammino e nella tarda mattinata arrivarono a Venezia.
Lungo i moli, posizionate alla fonda, c'erano navi di ogni tipo: bucintori, grosse navi mercantili simili a caravelle, galee, tartane, sciabecchi, velieri dal nord e perfino giunche dal lontano oriente.
Dalle passerelle, posizionate su un lato di ogni nave, operai, marinai e facchini, sudati e sfiancati, da una parte scaricavano : sete preziose, sale, spezie (tra cui il preziosissimo zafferano), vini, olive schiacciate, oli profumati, cere, casse e barili; e dall'altra caricavano: anfore colme d'acqua, altri barili contenenti carni essiccate, aringhe sotto sale, verdure e frutta.
Tutti erano impegnatissimi con una fretta del diavolo, e capitani o altri addetti incitavano i lavoratori, anche a male parole. E per rendere peggiore la confusione c'era una gran folla di curiosi, sfaccendati, accattoni, qualche rara coppia di soldati armati di picca, e (con molta probabilità) ladri e ladruncoli.
Così Moscione, Orecchio di Lepre, Accecadritto, Soffiarello e Forteschiena, dopo aver trovato un passaggio tra la folla, proseguirono per cercare un luogo più tranquillo e magari mettere qualcosa sotto i denti.
Cammima e cammina, i moli sembravano non aver fine, trovarono un luogo con meno persone, entrarono in una piccola osteria dove mangiarono e bevvero sino ad esser sazi.
Ad un tratto Accecadritto si alzò, allungò il braccio e disse:- amici, vedo un capannello di persone poco lontano da qui, ma non sono degli operai, sono tutti fermi in cerchio attorno a qualcuno.- Si avvicinò di più alla finestra, - : potrebbero essere, giocolieri, pagliacci o menestrelli, ciò che guardano, che dite andiamo a vedere?:- Tutti si trovarono d'accordo e una volta saldato il conto si avviarono verso quel raduno di persone.
Il "poco lontano da qui" di Accecadritto erano quasi 8 miglia.... arrivarono ben sudati e toccò a Soffiarello rinfrescare un pò tutti i suoi compagni.
Moscione, curioso al suo solito, si avvicinò agli astanti posizionati in cerchio attorno a tre personaggi.
Uno era un vecchio seduto sopra una sedia che aveva visto tempi migliori, c'era una scimmietta vestita da soldatino ed una graziosa fanciulla che stava dicendo a voce alta :- Un soldino di rame signori miei, solo un soldino di rame per ascoltare una meravigliosa leggenda dei tempi antichi.
Accompagnerà le vicende di questa vera storia, mio nonno con il suo liuto, da quello strumento sà trarre fantasiose note e arcane melodie; un soldino di rame Signori....
Moscione, che voleva ascoltare la storia, si consultò con gli altri (che si trovarono d'accordo) e tutti misero 3 soldi ciascuno nel barattolino che la scimmietta ammaestrata, porgeva quando le facevi un cenno con la mano.
Ben presto buona parte degli altri astanti li imitarono; la fanciulla non smetteva di ringraziare. Quando parve che nessun altro allungasse la mano ad aggiungere monete, ebbe inizio il racconto.
:- Quella che oggi vi narrerò, Signore e Signori è una vera leggenda dei tempi antichi ed ha per titolo:
I TRE CEDRI
C'era una volta un re molto ricco e potente che aveva un unico figlio di nome Vincenzo. Questo principe era assai bello, intelligente e buono, ma per i suoi genitori aveva un difetto: non voleva prendere moglie.
Il re suo padre avrebbe voluto diventare presto nonno, perciò tentava in tutti i modi di indurre il figlio alle nozze ma senza riuscire mai a convincerlo. Un giorno mentre erano tutti seduti a tavola e stavano per finire il pranzo, il re riprese il solito argomento - Possibile, - chiese che non esista sul tutta la terra una principessa degna di te?
Anche il principe si era innervosito e maneggiava un coltellino proprio nel momento in cui un valletto gli deponeva davanti una torta fior di latte.
Nella sua agitazione, si punse e una goccia di sangue cadde sulla torta.
- Ecco! - esclamò allora- ecco la fanciulla che vorrei-. Dovrebbe avere la carnagione bianca come il fior di latte e rossa come il sangue. Se per caso esiste la speserò subito-
- Che idee sono queste?- esclamò il re interdetto. - Pretendi che io mandi ambasciate per tutti i regni del mondo per cercare una principessa dalla pelle bianca come una ricotta e rossa come il sangue?-
-Ma no! - rispose il principe tranquillamente. - Andrò io stesso a cercare la mia sposa, dovessi girare tutta la terra.
E infatti, subito dopo pranzo, fece sellare il cavallo e partì.
Viaggiò per quattro mesi, sempre scrutando il volto di tutte le fanciulle, deciso a sposare anche una pastorella, pur che avesse la carnagione bianca come il fior di latte e rossa come il sangue; ma sempre inutilmente.
Arrivò così sulla riva del mare e vide che una nave era in procinto di salpare l'ancora.
-Chissà che io non trovi la mia sposa al di là del mare?- pensò.
Concordò con il capitano il costo del viaggio e si imbarcò.
La nave era diretta verso le indie e Vincenzo si disse forse in quel paese avrebbe trovato soltanto fanciulle brune, e non bianche come il fior di latte; ma andò lo stesso e la nave spiegò le vele.
Dopo alcuni giorni di navigazione i marinai rimasero senza acqua da bere, e allora fecero scalo a un'isola sconosciuta e scesero a terra nella speranza di trovare qualche sorgente.
Vincenzo li seguì e mentre i marinai si sparpagliavano di qua e di là alla ricerca di qualche ruscello, egli si inoltrò nel fitto del bosco, e vide seduta ai piedi di un cedro gigantesco e carico di frutti una vecchia che lo guardò curiosamente e gli chiese come avesse fatto ad arrivare sin li.
Il principe si inchinò con rispetto e rispose a tutte le domande con molta gentilezza; allora la vecchia con un coltellino d'argento staccò tre frutti dall'albero.
Prendi questi tre cedri- disse- e ritorna a casa perchè hai già trovato ciò che cercavi. Ciascuno di questi frutti magici racchiude una principessa dalla carnagione bianca come il fior di latte e rossa come il sangue e tu potrai sposarla ed essere felice con lei-
Ma apri i cedri soltanto quando sarai nel tuo regno, a un giorno di viaggio dalla reggia. Allora fermati presso la prima fontana che troverai, e sta attento a offrire subito da bere alla fanciulla, altrimenti sparirà.
Il principe ringraziò, prese i tre cedri e ritornò alla spiaggia. Vide nella spiaggia una seconda nave che aveva gettato l'ancora per rifornirsi d'acqua e che era diretta verso l'Europa. Il principe esultò di gioia e dopo aver parlato con il capitano questi si dichiarò disponibile ad accettarlo sulla nave e disse che la sera stessa sarebbero ripartiti.
Dopo pochi giorni la nave raggiunse il porto da cui era partito; scese a terra, riprese il cavallo che aveva lasciato in custodia presso una stalla del paese e galoppò allegramente verso il palazzo reale.
Giunto ad un giorno di viaggio dalla reggia vide una fontana zampillante e si fermò, prese un coltellino e con estrema delicatezza aprì il primo cedro. Subito comparve una fanciulla meravigliosa, bianca come il fior di latte, dalle labbra rosee e i capelli di un rosso-rame come raggi di sole. Vestiva di un abito tutto a fiori e disse con voce soave :- dammi da bere, per favore.- Ma il principe era rimasto incantato a guardarla, e quando finalmente affondò le mani a conca nell'acqua, la fanciulla era già sparita.
Restò malissimo e si ripromise di essere più attento; aprì il secondo cedro e immediatamente apparve un fanciulla ancora più bella della prima che gli disse con voce melodiosa - Svelto, mio bel principe, dammi da bere-. Ma ancora una volta il principe rimase affascinato e quando si ricordò dell'acqua era troppo tardi: la fanciulla non c'era più.
Vincenzo avrebbe pianto dalla rabbia e per la sua stupidità.
Aprì allora l'ultimo cedro con ogni precauzione e fu così pronto a presentare l'acqua raccolta nel cavo delle mani che la fanciulla non ebbe nemmeno il tempo di parlare. Ella bevve un poco, poi rivolse al giovane un grazioso sorriso. Era veramente la più bella fanciulla del mondo con gli occhi che sembravano pezzetti del cielo quando si rispecchia nel mare.
-Ti seguirò volentieri alla reggia, principe Vincenzo ma ...
chi se la sente di continuare?