Da “Dottrina e Alleanze” 77 (sezione completa):
1 Domanda: Che cosa è il mare di cristallo di cui parla Giovanni nel quarto capitolo e sesto versetto dell’Apocalisse?
Risposta: E’ la terra nel suo stato santificato, immortale ed eterno.
2 D.: Che dobbiamo intendere con le quattro bestie di cui è parlato nello stesso versetto?
R.: Sono espressioni figurative, usate dal Rivelatore, Giovanni, per descrivere il cielo, il paradiso di Dio, la felicità dell’uomo, degli animali e dei rettili, come pure degli uccelli dell’aria; ciò che è spirituale essendo all’immagine di ciò che è temporale, ed il temporale a somiglianza di ciò che è spirituale; lo spirito dell’uomo essendo all’immagine della sua persona, come pure lo spirito delle bestie e di ogni altra creatura che Iddio ha creato.
3 D.: Le quattro bestie si limitano a rappresentare bestie singole oppure rappresentano classi e ordini?
R.: Sono quattro singole bestie che furono mostrate a Giovanni per rappresentare la gloria delle classi di esseri godenti la loro felicità eterna, il loro ordine predestinato o la loro sfera di creazione.
4 D.: Che dobbiamo intendere con gli occhi e le ali che avevano le bestie?
R.: Gli occhi sono l’immagine della luce e della conoscenza, cioè essi sono pieni di conoscenza; e le loro ali sono l’immagine del potere di muoversi, di agire, ecc.
5 D.: Che cosa dobbiamo intendere con i ventiquattro anziani, di cui parla Giovanni?
R.: Questi anziani, che vide Giovanni, erano anziani che erano stati fedeli nell’opera del ministero ed erano morti, che appartenevano alle sette chiese ed erano allora nel paradiso di Dio.
6 D.: Che cosa dobbiamo intendere con il libro che vide Giovanni e che era suggellato con sette sigilli?
R.: Dobbiamo comprendere che esso contiene la volontà rivelata, i misteri e le opere di Dio, le cose celate del suo piano per tutto quanto riguarda questa terra, durante i settemila anni della sua durata o della sua esistenza temporale.
7 D.: Come dobbiamo interpretare i sette sigilli con cui è stato sigillato?
R.: Dobbiamo comprendere che il primo sigillo contiene le cose dei primi mille anni, il secondo pure dei secondi mille anni, e così via fino al settimo.
8 D.: Che cosa significano i quattro angeli di cui si parla nel settimo capitolo e nel primo versetto dell’Apocalisse?
R.: Si tratta di quattro angeli mandati da Dio, ai quali è dato il potere sulle quattro parti della terra, per salvare le vite o per distruggerle; sono quelli che hanno il Vangelo eterno da trasmettere ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, ed hanno il potere di chiudere i cieli, di suggellare alla vita o di precipitare nelle regioni tenebrose.
9 D.: Che cosa dobbiamo intendere della descrizione dell’angelo che ascende da levante, settimo capitolo e secondo versetto dell’Apocalisse?
R.: L’angelo ascendente da levante è colui al quale è dato il sigillo dell’Iddio vivente sulle dodici tribù d’Israele, pertanto egli grida ai quattro angeli che detengono il Vangelo eterno, dicendo: - Non arrecare danno alla terra, né al mare, né agli alberi fino a che abbiamo sigillato i servitori del nostro Iddio sulle loro fronti. -
E se voi volete riceverlo, questo è Elias, che doveva venire per radunare le tribù d’Israele e restaurare ogni cosa.
10 D.: In che epoca dovranno compiersi le cose di cui si parla in questo capitolo?
R.: Dovranno compiersi nel sesto millennio o all’apertura del sesto sigillo.
11 D.: Che cosa dobbiamo intendere con il suggellamento dei centoquarantaquattromila componenti di tutte le tribù d’Israele, dodicimila di ogni tribù?
R.: Dobbiamo intendere che coloro che sono suggellati sono sommi sacerdoti, ordinati al santo ordine di Dio per amministrare il Vangelo eterno; poiché sono quelli che sono ordinati da ogni nazione, tribù, lingua e popolo dagli angeli a cui è dato potere sulle nazioni della terra per condurre quanti vorranno alla chiesa del Primogenito.
12 D.: Come dobbiamo intendere il suonar delle trombe, menzionato nell’ottavo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Dobbiamo intendere che, come Iddio creò il mondo in sei giorni e nel settimo terminò la sua opera e la santificò e formò anche l’uomo dalla polvere della terra, così, al principio del settimo millennio il Signore Iddio santificherà la terra, compirà la salvezza dell’uomo e giudicherà ogni cosa e riscatterà ogni cosa, eccetto quelle che non ha soggiogate sotto il suo potere, quando avrà sigillato ogni cosa alla fine di tutte le cose; ed il suono delle trombe dei sette angeli è la preparazione e il compimento della sua opera, all’inizio del settimo millennio, la preparazione della via prima del tempo della sua venuta.
13 D.: Quando si produrranno le cose che sono menzionate nel nono capitolo dell’Apocalisse?
R.: Debbono compiersi dopo l’apertura del settimo sigillo, prima della venuta di Cristo.
14 D.: Come dobbiamo intendere il piccolo libro che fu ingoiato da Giovanni, come è detto nel decimo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Dobbiamo intendere che si trattava di una missione, di un’ordinanza per radunare le tribù d’Israele; ecco, questo è Elias che, come è scritto, deve venire a restaurare ogni cosa.
15 D.: Come dobbiamo intendere con i due testimoni nell’undicesimo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Essi sono due profeti che debbono essere suscitati alla nazione ebraica negli ultimi giorni, all’epoca della restaurazione, per profetizzare agli Ebrei, dopo che saranno stati radunati ed avranno costruito la città di Gerusalemme nella terra dei loro avi.
Al versetto 14 si parla del libriccino ingoiato da Giovanni, che io ho identificato col mio libro “Religioni a confronto – Il Vangelo del 2000”. Lì è sicuramente contenuta un’ordinanza per radunare tutti i credenti, non solo le tribù d’Israele. Ma sappiamo che anche i Gentili credenti saranno annoverati tra i figli d’Israele... Elias prenderà spunto da quel libriccino?
1 Domanda: Che cosa è il mare di cristallo di cui parla Giovanni nel quarto capitolo e sesto versetto dell’Apocalisse?
Risposta: E’ la terra nel suo stato santificato, immortale ed eterno.
2 D.: Che dobbiamo intendere con le quattro bestie di cui è parlato nello stesso versetto?
R.: Sono espressioni figurative, usate dal Rivelatore, Giovanni, per descrivere il cielo, il paradiso di Dio, la felicità dell’uomo, degli animali e dei rettili, come pure degli uccelli dell’aria; ciò che è spirituale essendo all’immagine di ciò che è temporale, ed il temporale a somiglianza di ciò che è spirituale; lo spirito dell’uomo essendo all’immagine della sua persona, come pure lo spirito delle bestie e di ogni altra creatura che Iddio ha creato.
3 D.: Le quattro bestie si limitano a rappresentare bestie singole oppure rappresentano classi e ordini?
R.: Sono quattro singole bestie che furono mostrate a Giovanni per rappresentare la gloria delle classi di esseri godenti la loro felicità eterna, il loro ordine predestinato o la loro sfera di creazione.
4 D.: Che dobbiamo intendere con gli occhi e le ali che avevano le bestie?
R.: Gli occhi sono l’immagine della luce e della conoscenza, cioè essi sono pieni di conoscenza; e le loro ali sono l’immagine del potere di muoversi, di agire, ecc.
5 D.: Che cosa dobbiamo intendere con i ventiquattro anziani, di cui parla Giovanni?
R.: Questi anziani, che vide Giovanni, erano anziani che erano stati fedeli nell’opera del ministero ed erano morti, che appartenevano alle sette chiese ed erano allora nel paradiso di Dio.
6 D.: Che cosa dobbiamo intendere con il libro che vide Giovanni e che era suggellato con sette sigilli?
R.: Dobbiamo comprendere che esso contiene la volontà rivelata, i misteri e le opere di Dio, le cose celate del suo piano per tutto quanto riguarda questa terra, durante i settemila anni della sua durata o della sua esistenza temporale.
7 D.: Come dobbiamo interpretare i sette sigilli con cui è stato sigillato?
R.: Dobbiamo comprendere che il primo sigillo contiene le cose dei primi mille anni, il secondo pure dei secondi mille anni, e così via fino al settimo.
8 D.: Che cosa significano i quattro angeli di cui si parla nel settimo capitolo e nel primo versetto dell’Apocalisse?
R.: Si tratta di quattro angeli mandati da Dio, ai quali è dato il potere sulle quattro parti della terra, per salvare le vite o per distruggerle; sono quelli che hanno il Vangelo eterno da trasmettere ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo, ed hanno il potere di chiudere i cieli, di suggellare alla vita o di precipitare nelle regioni tenebrose.
9 D.: Che cosa dobbiamo intendere della descrizione dell’angelo che ascende da levante, settimo capitolo e secondo versetto dell’Apocalisse?
R.: L’angelo ascendente da levante è colui al quale è dato il sigillo dell’Iddio vivente sulle dodici tribù d’Israele, pertanto egli grida ai quattro angeli che detengono il Vangelo eterno, dicendo: - Non arrecare danno alla terra, né al mare, né agli alberi fino a che abbiamo sigillato i servitori del nostro Iddio sulle loro fronti. -
E se voi volete riceverlo, questo è Elias, che doveva venire per radunare le tribù d’Israele e restaurare ogni cosa.
10 D.: In che epoca dovranno compiersi le cose di cui si parla in questo capitolo?
R.: Dovranno compiersi nel sesto millennio o all’apertura del sesto sigillo.
11 D.: Che cosa dobbiamo intendere con il suggellamento dei centoquarantaquattromila componenti di tutte le tribù d’Israele, dodicimila di ogni tribù?
R.: Dobbiamo intendere che coloro che sono suggellati sono sommi sacerdoti, ordinati al santo ordine di Dio per amministrare il Vangelo eterno; poiché sono quelli che sono ordinati da ogni nazione, tribù, lingua e popolo dagli angeli a cui è dato potere sulle nazioni della terra per condurre quanti vorranno alla chiesa del Primogenito.
12 D.: Come dobbiamo intendere il suonar delle trombe, menzionato nell’ottavo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Dobbiamo intendere che, come Iddio creò il mondo in sei giorni e nel settimo terminò la sua opera e la santificò e formò anche l’uomo dalla polvere della terra, così, al principio del settimo millennio il Signore Iddio santificherà la terra, compirà la salvezza dell’uomo e giudicherà ogni cosa e riscatterà ogni cosa, eccetto quelle che non ha soggiogate sotto il suo potere, quando avrà sigillato ogni cosa alla fine di tutte le cose; ed il suono delle trombe dei sette angeli è la preparazione e il compimento della sua opera, all’inizio del settimo millennio, la preparazione della via prima del tempo della sua venuta.
13 D.: Quando si produrranno le cose che sono menzionate nel nono capitolo dell’Apocalisse?
R.: Debbono compiersi dopo l’apertura del settimo sigillo, prima della venuta di Cristo.
14 D.: Come dobbiamo intendere il piccolo libro che fu ingoiato da Giovanni, come è detto nel decimo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Dobbiamo intendere che si trattava di una missione, di un’ordinanza per radunare le tribù d’Israele; ecco, questo è Elias che, come è scritto, deve venire a restaurare ogni cosa.
15 D.: Come dobbiamo intendere con i due testimoni nell’undicesimo capitolo dell’Apocalisse?
R.: Essi sono due profeti che debbono essere suscitati alla nazione ebraica negli ultimi giorni, all’epoca della restaurazione, per profetizzare agli Ebrei, dopo che saranno stati radunati ed avranno costruito la città di Gerusalemme nella terra dei loro avi.
Al versetto 14 si parla del libriccino ingoiato da Giovanni, che io ho identificato col mio libro “Religioni a confronto – Il Vangelo del 2000”. Lì è sicuramente contenuta un’ordinanza per radunare tutti i credenti, non solo le tribù d’Israele. Ma sappiamo che anche i Gentili credenti saranno annoverati tra i figli d’Israele... Elias prenderà spunto da quel libriccino?