Oremai e' Pasqua e il dolce piu' tipico della mia citta', che si prepara principalmente per questa festivita', o e' gia' stato sfornato oppure e' pronto per la cottura. Credo che lo conosciate e ne conosciate gli ingredienti principali che sono : il grano macerato (alcuni sostituiscono al grano il riso, ma in genere come seconda pastiera, e sono pochi che la preferiscono e pochissime signore la preparano), la ricotta, la crema gialla, le uova, i canditi e gli aromi.
Ecco, quest'ultima voce : gli aromi che possono essere 'acqua di millefiori', 'acqua d'arance', a seconda della loro presenza, determinao il successo, o meno di una pastiera.
La vera pastiera napoletana dev'essere alta almeno tre tre dita (della mano di una signora) e non 'bassa', ben cotta, ma mai bruciata e, naturalmente, si mangia fredda e riposata.
Ognuna delle cuoche preparatrici ha la sua ricetta, gelosamente conservata e trasmessa di madre in figlia ed ognuna ha il proprio 'segreto' finale che non svelera' MAI.
Chi prepara la pastiera, non ne prepara mai una soltanto e, comunque, mai solo per la propria famiglia, c'e' sempre 'qualcuno' cui regalarla oppure farla assaggiare e nei pranzi pasquali delle famiglie numerose c'e' l'assaggio di tutte le pastiere fatte dalle cuoche di famiglia.
"Quest'anno quella di zia Concettina era proprio buona", "Si, ma non ha superato quella mitica di Rosetta di due anni fa. Peccato che non le sia riuscita piu' cosi bene", "quella di Maria, come al solito, era appena passabile, e poi non capisco perche' metta tanto millefiori, troppo aromatica" "Quella di Giulia, che e' la prima volta che la fa, merita considerazione, ma l'attendiamo l'anno prossimo, come conferma" "Vittorina si ostina a fare la pastiera, sa fare tante cose, ma quella proprio no" etc etc.
Ecco che la pastiera ci fa dimenticare i problemi (eterni) con l'immondizia che regan sovrana e che gia' due anni e passa fa, doveva essere un problema risolto in 3 giorni e ci avviciniamo ai 3 anni...
Il sole primaverile e' tornato, il Napoli viaggia spedito ed i napoletani, con la loro fetta di pastiera (ed il bicchierino di Strega) festeggiano la Pasqua, infatti un mio amico, non partenopeo, diceva sempre : "Una fetta di pastiera, un bicchierino di Strega ed e' sempre Pasqua."
Ecco, quest'ultima voce : gli aromi che possono essere 'acqua di millefiori', 'acqua d'arance', a seconda della loro presenza, determinao il successo, o meno di una pastiera.
La vera pastiera napoletana dev'essere alta almeno tre tre dita (della mano di una signora) e non 'bassa', ben cotta, ma mai bruciata e, naturalmente, si mangia fredda e riposata.
Ognuna delle cuoche preparatrici ha la sua ricetta, gelosamente conservata e trasmessa di madre in figlia ed ognuna ha il proprio 'segreto' finale che non svelera' MAI.
Chi prepara la pastiera, non ne prepara mai una soltanto e, comunque, mai solo per la propria famiglia, c'e' sempre 'qualcuno' cui regalarla oppure farla assaggiare e nei pranzi pasquali delle famiglie numerose c'e' l'assaggio di tutte le pastiere fatte dalle cuoche di famiglia.
"Quest'anno quella di zia Concettina era proprio buona", "Si, ma non ha superato quella mitica di Rosetta di due anni fa. Peccato che non le sia riuscita piu' cosi bene", "quella di Maria, come al solito, era appena passabile, e poi non capisco perche' metta tanto millefiori, troppo aromatica" "Quella di Giulia, che e' la prima volta che la fa, merita considerazione, ma l'attendiamo l'anno prossimo, come conferma" "Vittorina si ostina a fare la pastiera, sa fare tante cose, ma quella proprio no" etc etc.
Ecco che la pastiera ci fa dimenticare i problemi (eterni) con l'immondizia che regan sovrana e che gia' due anni e passa fa, doveva essere un problema risolto in 3 giorni e ci avviciniamo ai 3 anni...
Il sole primaverile e' tornato, il Napoli viaggia spedito ed i napoletani, con la loro fetta di pastiera (ed il bicchierino di Strega) festeggiano la Pasqua, infatti un mio amico, non partenopeo, diceva sempre : "Una fetta di pastiera, un bicchierino di Strega ed e' sempre Pasqua."