Allora fa’ che un incontro, una volta almeno, sia più resistente dei tuoi “non lo so”. Andare è emozione, le emozioni sono incredibili momenti ma capire quando fermarsi è un vero talento, ed è questo che crea i sentimenti_
(M. Bisotti)
(M. Bisotti)
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Aleister ha scritto:Voce mia tua chissà chiamare questo
Mia tua chissà la voce che chiamare
ventilato è suonar che ne discorre
in che pensar diciamo e siamo detti
vani smarriti soffi rauchi versi
prescritti da un voler che non si sa
disvoluto e alla mano intima incisi
segni qui divertiti disattesi
sensi descritti testi
d'altri che morti fiati
dimentichi 'n mia tua chissà la voce
Noi non ci apparteniamo È il mal de' fiori
Tutto sfiorisce in questo andar ch'è star
inavvenir
Nel sogno che non sai che ti sognare
tutto è passato senza incominciare
'me in quest'andar ch'è stato.
"L'mal de' fiori" (C.B)
Ovviamente Carmelo Bene non intendeva imitare il capolavoro di Baudelaire ma arrischiare un'eccedenza rispetto una lingua poetica "autoriale" : "Sono da sempre stato privo d’ogni vocazione poetica intesa come mimesi elegiaca della vita come ricordo, rimpianto degli affetti-paesaggi, mai scaldato dalla ‘povertà dell’amore’, sempre nei versi del poema ridimensionato nella sua funzione di ‘amor facchino’, cortese o no. Riscattato dall’o-sceno demotivato, divino, svuotato una volta per tutte dell’affanno erotico nel suo ossessivo ripetersi senza ritorno".blane ha scritto:Meraviglioso "I fiori del male" ! Complimenti per la scelta!Aleister ha scritto:Voce mia tua chissà chiamare questo
Mia tua chissà la voce che chiamare
ventilato è suonar che ne discorre
in che pensar diciamo e siamo detti
vani smarriti soffi rauchi versi
prescritti da un voler che non si sa
disvoluto e alla mano intima incisi
segni qui divertiti disattesi
sensi descritti testi
d'altri che morti fiati
dimentichi 'n mia tua chissà la voce
Noi non ci apparteniamo È il mal de' fiori
Tutto sfiorisce in questo andar ch'è star
inavvenir
Nel sogno che non sai che ti sognare
tutto è passato senza incominciare
'me in quest'andar ch'è stato.
"L'mal de' fiori" (C.B)
Figurati. Baudelaire è immenso, Rimbaud anche di più, primo poeta di una civiltà non ancora apparsa. Carmelo Bene è il paradosso di un scrittura in Voce, è l'impossibile.blane ha scritto:Ora,cercando l'opera di Carmelo Bene,capisco che non ha niente a che vedere con la raccolta di poesie di Charles Baudelaire,ma bensì è in poema.
grazie per la delucidazione!
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