Devo dire che non ho molto da dire in piu' a cio' che e' stato gia' detto.
Tranne il piccolo particolare che mi e' sempre stato fatto notare, fra persone che mi conoscono sia "da dietro lo schermo" che successivamente senza lo schermo di mezzo, che mi comporto esattamente alla stessa maniera.
Poi c'e' una differenza fra il modo in cui scrivo quando espongo qualcosa (tipo in un forum) e quando chatto, parlo direttamente, in tempo reale. Ma questa differenza e' normale, e non e' comunque molto indicativa.
Son piu' logorroico e meno conciso negli esposti, ma il carattere, quello che mostro e quello che dico di me, e' sempre lo stesso.
Non mi metto maschere che non mi appartengono per infiocchettarmi eccessivamente, a meno che non stia giocando di ruolo, e a quel punto di solito specifico che quello che scrivo potrebbe essere inesatto/una difesa/una metafora.
Nel mio caso, quello che si legge, e' quello che si ha davanti.
Forse e' rassicurante non essere a contatto "fisicamente", perche' posso per esempio evitare di parlare, o di lasciare che si legga il mio tono di voce/la mia espressione quando parlo.
Odio parlare a voce, odio la mia voce, odio la voce di certi individui maleducati e molto "loud", che tendono ad interromperti quando parli, a parlarti sopra. Spesso quando dico qualcosa non guardo dritta negli occhi una persona, se non successivamente, quando la ascolto. Questo perche' non voglio che si vada a "scavare" nella mia faccia qualcosa in piu' di quanto le mie parole non dicano.
Odio il rispetto per lo spazio comunicativo altrui che spesso non ricevo.
Questo e' quello che mi comunica il mio monitor, e' la finestra, cercata sin dalla prima infanzia, attraverso la quale posso comunicare con il mondo, che il mondo lo voglia o meno.
Senza il rischio di essere analizzato troppo, una difesa che comunque come gia' detto, tiro su anche "senza schermo".
Nessun gioco comunque, non mi nascondo, non seduco con il mistero (quantomeno non volontariamente), non provo sensazioni di onnipotenza.
In linea di massima mi fa piacere interagire con chi, invece, si trincea dietro misteri, personagggi, giochi. Mi piace l'idea, senza troppa preoccupazione, di interagire con quella particolare sfaccettatura di una persona.
Non e' presa in giro ne' e' gioco cosi' tanto come sembra, a volte, alla persona stessa.
Tratto la sfumatura per come mi viene esposta.
E se un giorno dovessi scoprirla diversa, non la sovrascriverei, sarebbe solo un'aggiunta a cio' che gia' conosco.
Senza farne troppo una questione di "nobilta' ".