Molti individui, costantemente o in determinati periodi della loro vita, sono inclini all'autoesibizione.
Il loro io dilaga e colma ogni spazio a loro disposizione. La persona viene recepita come "forte" e l'effetto è quasi sermpre quello della fascinazione sull'interlocutore ridotto a pubblico.
Parlando sempre per immagini però, chi si esibisce è un attore. Questo non implica falsità consapevole, ma comporta uno sdoppiamento tra persona e personaggio. Inoltre l'attore è sul un palco e ciò implica una doppia distanza dal pubblico: fisica (il palco è in alto e lo spettatore non può salirci, se non divenendo attore) e in termini di realtà (l'attore vive nella trama dell'opera rappresentata, sia essa un dramma, una commedia o altro, e non nella realtà, come lo spettatore). In altre parole la persona che si esibisce incarna una fantasia di se stessa, che richiede certe battute e comportamenti, vincolando così chi interagisce con lei a ruoli prestabiliti. La potenzialità trasformativa degli affetti e la gamma di affetti godibili si restringe. L'interlocutore è ridotto a spettatore e non può quindi interagire a livello reale. Se ciò accadesse la parte verrebbe meno e il personaggio morirebbe. Resterebbe la persona, che non è necessariamente del tutto diversa dalla parte esibita ma che a differenza del personaggio, non brilla sempre, ha lati oscuri e debolezze.
Ora io mi chiedo vistpo che è palese la debolezza di chi si autoesibisce, perchè risulta affascinante?
Forse perchè, chi invece è persona, ed è quindi portatrice del peso della realtà ( vincoli esternmi e interni, debolezze e paure) fantastica attraverso al personaggio qualcosa di diverso. Fantastica forse un modo migliore o ciò che vorrebbe essere? Del resto il desiderio talvolta è affine al cannibalismo: io voglio possederti, cioè assimilarti, mangiarti come in un pasto rituale assimilando la tua forza.
Cosa poi ha patito l'esibizionista per automutilarsi così a prezzo di un illusione di grandezza effimera, rigida e vuota?
Incontro di narcisismi?
Ho un innata ossessione per la difesa di ciò che è vero, amo chi lo è ed insieme sono un essere che ama fantasticare. Ecco perchè stando a cavallo di tutto questo, sono cose che mi interessano.
Forse a voi no.
Il loro io dilaga e colma ogni spazio a loro disposizione. La persona viene recepita come "forte" e l'effetto è quasi sermpre quello della fascinazione sull'interlocutore ridotto a pubblico.
Parlando sempre per immagini però, chi si esibisce è un attore. Questo non implica falsità consapevole, ma comporta uno sdoppiamento tra persona e personaggio. Inoltre l'attore è sul un palco e ciò implica una doppia distanza dal pubblico: fisica (il palco è in alto e lo spettatore non può salirci, se non divenendo attore) e in termini di realtà (l'attore vive nella trama dell'opera rappresentata, sia essa un dramma, una commedia o altro, e non nella realtà, come lo spettatore). In altre parole la persona che si esibisce incarna una fantasia di se stessa, che richiede certe battute e comportamenti, vincolando così chi interagisce con lei a ruoli prestabiliti. La potenzialità trasformativa degli affetti e la gamma di affetti godibili si restringe. L'interlocutore è ridotto a spettatore e non può quindi interagire a livello reale. Se ciò accadesse la parte verrebbe meno e il personaggio morirebbe. Resterebbe la persona, che non è necessariamente del tutto diversa dalla parte esibita ma che a differenza del personaggio, non brilla sempre, ha lati oscuri e debolezze.
Ora io mi chiedo vistpo che è palese la debolezza di chi si autoesibisce, perchè risulta affascinante?
Forse perchè, chi invece è persona, ed è quindi portatrice del peso della realtà ( vincoli esternmi e interni, debolezze e paure) fantastica attraverso al personaggio qualcosa di diverso. Fantastica forse un modo migliore o ciò che vorrebbe essere? Del resto il desiderio talvolta è affine al cannibalismo: io voglio possederti, cioè assimilarti, mangiarti come in un pasto rituale assimilando la tua forza.
Cosa poi ha patito l'esibizionista per automutilarsi così a prezzo di un illusione di grandezza effimera, rigida e vuota?
Incontro di narcisismi?
Ho un innata ossessione per la difesa di ciò che è vero, amo chi lo è ed insieme sono un essere che ama fantasticare. Ecco perchè stando a cavallo di tutto questo, sono cose che mi interessano.
Forse a voi no.