Il senso della comicità (cap. 2°)
Quando siamo commossi, o addolorati, o turbati da una qualsiasi emozione, il lato comico della realtà ci sfugge completamente. E' abbastanza difficile che ci venga da ridere quando abbiamo un forte mal di denti, o mentre la commissione d'esami ci sta interrogando su una materia a noi sconosciuta. Per cogliere l'aspetto comico, buffo, delle cose, è necessario avere una mente lucida e l'attenzione rivolta al mondo esterno, con interesse, ma anche con un certo distacco, da noi stessi soprattutto.
Se un clown presenta al pubblico un nuovo numero comico che prevede pericolose evoluzioni al trapezio, gli spettatori meno emotivi rideranno di certo, ma la moglie del clown, se assiste allo spettacolo, non riderà di certo, perchè il suo senso del comico sarà bloccato dalla preoccupazione. Ora, se per ridere occorre avere la mente libera, attenta e lucida, vuol dire che ridiamo con il cervello, pertanto il riso è un espressione dell'intelligenza.
Nel cordo del 19° secolo la filosofia e le scienze hanno capito l'importanza del riso ed hanno cominciato a studiarlo con attenzione. Stranamente però, i risultati delle varie ricerche non sono stati divulgati abbanstanza e così la maggior parte delle persone, comprese quelle che si occupano di psicologia e psicanalisi, continuano a ridere tranquillamente, senza pero mai domandarsi, perchè ridono, di cosa ridono e cosa è il riso.