capezzone senza pe, radicale colpa dei radicali averlo partorito e da quale capezzolo capezzolone allattato
corsera oggi:
LE FRASI CELEBRI - «In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall'esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi (prescrizione o no) abbia pagato o fatto pagare magistrati; così come da Palermo (ripeto: quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti) emergono fatti e comportamenti oscuri, di cui qualcuno (Berlusconi in testa) dovrà assumersi la responsabilità politica» sottolineava qualche anno fa il portavoce (ora) del Pdl. «È Daniele Capezzone che parla - chiarisce infatti l’articolo del sito - lui il portavoce di questo pensiero tranchant». «Capezzone - aggiunge Ffwebmagazine - che, di natura più prodigo di parole che no, anche in questo caso non ne risparmia per spiegarsi meglio: "Ve lo immaginate, non dico il presidente, ma un qualunque uomo politico americano di cui fosse provata una attività corrutrice? Avrebbe dovuto o dovrebbe trarne immediate e gravi conseguenze". Ma poi ci ripensa e aggiunge, rincarando: "Il vero dolore di queste ore è che si conferma una convinzione e constatazione antica: Berlusconi e i suoi avversari, inquisiti e inquisitori, pm e imputati costituiscono altrettanti capitoli di uno stesso libro, il libro nero del caso Italia. Un paese libero, liberale, liberato si sarebbe già - appunto - liberato insieme degli uni e degli altri". E ancora Farefuturo cita Capezzone che sbeffeggia il Cavaliere quando si paragonava a Chruchill e Napoleono: «Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l'altro, offeso: ma guarda che io non ti ho dato niente!. Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede». «Toni frivoli da sotto l'ombrellone - osserva il quotidiano della fondazione presieduta da Gianfranco Fini - che ben si confanno alla leggerezza estiva, ma parole effettivamente piuttosto sprezzanti nei confronti del premier. Offensive verrebbe quasi da dire, se non si avesse in dote una spiccata dose di senso umorismo». E così anche la conclusione dell'articolo è volutamente ironica: «Nel prendere con decisione le distanze dalle pesanti dichiarazioni del portavoce del Pdl sul premier, da lui addirittura fastidiosamente appellato "lo sciancato di Arcore", chiediamo scusa per l'imbarazzante errore informatico in cui siamo incorsi, che ha fatto sì che, al posto delle più recenti affermazioni di Capezzone, siano andate inopportunamente online quelle evidentemente superate risalenti al 2004 e al 2006», conclude l’articolo.
corsera oggi:
LE FRASI CELEBRI - «In nessun paese al mondo avremmo un premier così. Per essere chiaro, voglio prescindere dall'esito dei processi di ieri e di oggi, e perfino, se possibile, dalla rilevanza penale dei fatti che sono emersi. Ma è però incontrovertibile che Silvio Berlusconi (prescrizione o no) abbia pagato o fatto pagare magistrati; così come da Palermo (ripeto: quale che sia la qualificazione giuridica di questi fatti) emergono fatti e comportamenti oscuri, di cui qualcuno (Berlusconi in testa) dovrà assumersi la responsabilità politica» sottolineava qualche anno fa il portavoce (ora) del Pdl. «È Daniele Capezzone che parla - chiarisce infatti l’articolo del sito - lui il portavoce di questo pensiero tranchant». «Capezzone - aggiunge Ffwebmagazine - che, di natura più prodigo di parole che no, anche in questo caso non ne risparmia per spiegarsi meglio: "Ve lo immaginate, non dico il presidente, ma un qualunque uomo politico americano di cui fosse provata una attività corrutrice? Avrebbe dovuto o dovrebbe trarne immediate e gravi conseguenze". Ma poi ci ripensa e aggiunge, rincarando: "Il vero dolore di queste ore è che si conferma una convinzione e constatazione antica: Berlusconi e i suoi avversari, inquisiti e inquisitori, pm e imputati costituiscono altrettanti capitoli di uno stesso libro, il libro nero del caso Italia. Un paese libero, liberale, liberato si sarebbe già - appunto - liberato insieme degli uni e degli altri". E ancora Farefuturo cita Capezzone che sbeffeggia il Cavaliere quando si paragonava a Chruchill e Napoleono: «Mi ricorda la barzelletta dei due matti: uno dice "Io sono Mosè e Iddio mi ha dato le tavole della legge" e l'altro, offeso: ma guarda che io non ti ho dato niente!. Ecco, lui potrebbe essere il secondo matto, mentre per il novello Mosè bisogna scegliere tra Bondi e Fede». «Toni frivoli da sotto l'ombrellone - osserva il quotidiano della fondazione presieduta da Gianfranco Fini - che ben si confanno alla leggerezza estiva, ma parole effettivamente piuttosto sprezzanti nei confronti del premier. Offensive verrebbe quasi da dire, se non si avesse in dote una spiccata dose di senso umorismo». E così anche la conclusione dell'articolo è volutamente ironica: «Nel prendere con decisione le distanze dalle pesanti dichiarazioni del portavoce del Pdl sul premier, da lui addirittura fastidiosamente appellato "lo sciancato di Arcore", chiediamo scusa per l'imbarazzante errore informatico in cui siamo incorsi, che ha fatto sì che, al posto delle più recenti affermazioni di Capezzone, siano andate inopportunamente online quelle evidentemente superate risalenti al 2004 e al 2006», conclude l’articolo.