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Censura assurda e film famosi

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Dato che attraverso i film si può fornire una certa visione del mondo ed anche educare ad una certa visione del mondo, da sempre le autorità censurano i contenuti dei film.
Alcune censure sembrano davvero ridicole.




La ragazza Boema (Stanlio e Ollio) – BANDITO IN GERMANIA Il film venne bandito nella Germania nazista, si parla del 1936, perché rappresentava gli zingari di etnia rom.

Avatar – BANDITO IN CINA – I Cinesi avevano paura che la questione dei Na’vi potesse far tornare loro in mente gli sfratti coatti dei cittadini dalle loro case da parte del governo.

I Simpson – BANDITO IN BIRMANIA – Il film è stato bandito per colpa dei colori giallo e rosso. Sembra assurdo ma invece è così. A deciderlo l’organismo di controllo per la censura di film e video del Paese.

Ritorno al Futuro – BANDITO IN CINA – Sono vietati in generale i film fantasy, di viaggi nel tempo, storie mitiche, intrecci fantasiosi, tecniche assurde, superstizioni feudali, fatalismo, reincarnazioni, ambigue lezioni morali e mancanza di un pensiero positivo.



Conoscete altri casi di censure assurde applicate a film e produzioni filmiche?
E sopratutto, esiste una censura non assurda?

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Blasel
Blasel
Banned
Banned
cire dagli italici confini, di casi di assurda censura ne abbiamo vissuti tantissimi, messi alla berlina anche dal cinema, "Il moralista" con Alberto Sordi di giorgio Bianchi 1959, lo cito come antesignano. Del resto anche Tornatore con il suo film Oscar "Nuovo cinema Paradiso", del 1988, dedica buona parte del film a mostrare la censura clericale locale, ancor più severa di quella nazionale.

Ti riporto da wiki ciò che accade per il capolavoro di Bertolucci "Ultimo tango a Parigi" :

Censura

Il film causò in Italia un forte scandalo, per le numerose esplicite scene di sesso e in particolare per una scena di sesso anale nella quale è utilizzato del burro. La sequenza in cui Brando e la Schneider consumano il loro primo rapporto include otto secondi, che vennero censurati, nei quali la Schneider sembra abbia un orgasmo.

Il film fu proiettato integralmente, in anteprima mondiale, il 14 ottobre 1972 a New York, e fu subito chiaro che l'opera avrebbe scatenato infinite discussioni. In Italia uscì nelle sale il 15 dicembre 1972, un giorno dopo l'anteprima europea; la settimana seguente il film fu sequestrato per "esasperato pansessualismo fine a se stesso". In seguito a questa e ad altre denunce, cominciò un iter giudiziario che portò il 2 febbraio 1973 a una sentenza di assoluzione in primo grado, a una di condanna nel secondo processo d'appello (il primo, sempre con sentenza di condanna nel giugno del 1973, era stato annullato per un vizio di forma) il 20 novembre 1974, e il 29 gennaio 1976 alla sentenza della Cassazione, che condannò la pellicola alla distruzione. Furono salvate fortunatamente alcune copie che oggi sono conservate presso la Cineteca Nazionale, da conservare come corpo del reato.

Per il regista ci fu una sentenza definitiva per offesa al comune senso del pudore, reato per il quale fu privato dei diritti politici per cinque anni e fu condannato a quattro mesi di detenzione (pena poi sospesa).

Nell'ottobre del 1982 la pellicola venne proiettata a Roma durante una rassegna cinematografica dal titolo "Ladri di cinema". Il fatto costò agli organizzatori una denuncia. Questi, però, vennero assolti nel processo penale che li vide imputati, e l'opera non fu più considerata proibita. A distanza di quindici anni, nel 1987, la censura riabilitò il film, permettendone la distribuzione nelle sale (Bertolucci stesso ne aveva conservato clandestinamente una copia). L'opera ottenne un vasto consenso di pubblico, che giudicò il film godibile nonostante la drammaticità e non datato.

Maria Schneider ha dichiarato in più di un'occasione che la famosa scena del burro non era nel copione, ma fu un'improvvisazione di Brando con la complicità di Bertolucci, il quale non disse niente all'attrice per avere una reazione più realistica. La Schneider potendo tornare indietro non avrebbe girato quella scena considerandola un'umiliazione.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ultimo_tango_a_Parigi



E questo per non parlare della censura preventiva nei film in Italia. Ad esempio il film capolavoro di Luchino Visconti "Senso" avrebbe dovuto chiamarsi "Custozza", ma la censura preventiva lo vietò e costrinse il regista a girare ed inserire la scena della fucilazione del tenente Mahler ai fini patriottici.

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Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Faust ha scritto:
Ritorno al Futuro – BANDITO IN CINA – Sono vietati in generale i film fantasy, di viaggi nel tempo, storie mitiche, intrecci fantasiosi, tecniche assurde, superstizioni feudali, fatalismo, reincarnazioni, ambigue lezioni morali e mancanza di un pensiero positivo.

Non è chiara questa cosa. Magari prima di dire una cosa sarebbe il caso di indagare un po' no?

Il film Ritorno al Futuro NON è esplicitamente bandito in China.

Il 31 Marzo 2011 la SARFT (State Administration of Radio, Film, and Television) ha emesso questo annuncio:

]http://www.sarft.gov.cn/articles/2011/03/31/20110331140820680073.html

E' un divieto per autori e sceneggiatori cinesi di rappresentare

viaggi nel tempo, storie mitiche, intrecci fantasiosi, tecniche assurde, superstizioni feudali, fatalismo, reincarnazioni, ambigue lezioni morali e mancanza di un pensiero positivo

Seguono motivazioni esilaranti.

Il fatto che i film come Ritorno al Futuro possano essere vietati è una supposizione che non trova riscontri.


E sopratutto, esiste una censura non assurda?

No.

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BigBossStigazzi
BigBossStigazzi
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Faust ha scritto:Dato che attraverso i film si può fornire una certa visione del mondo ed anche educare ad una certa visione del mondo, da sempre le autorità censurano i contenuti dei film.
Alcune censure sembrano davvero ridicole.




La ragazza Boema (Stanlio e Ollio) – BANDITO IN GERMANIA Il film venne bandito nella Germania nazista, si parla del 1936, perché rappresentava gli zingari di etnia rom.

Avatar – BANDITO IN CINA – I Cinesi avevano paura che la questione dei Na’vi potesse far tornare loro in mente gli sfratti coatti dei cittadini dalle loro case da parte del governo.

I Simpson – BANDITO IN BIRMANIA – Il film è stato bandito per colpa dei colori giallo e rosso. Sembra assurdo ma invece è così. A deciderlo l’organismo di controllo per la censura di film e video del Paese.

Ritorno al Futuro – BANDITO IN CINA – Sono vietati in generale i film fantasy, di viaggi nel tempo, storie mitiche, intrecci fantasiosi, tecniche assurde, superstizioni feudali, fatalismo, reincarnazioni, ambigue lezioni morali e mancanza di un pensiero positivo.



Conoscete altri casi di censure assurde applicate a film e produzioni filmiche?
E sopratutto, esiste una censura non assurda?

intanto grazie per questo topic, mi piace molto e mentre spero che arrivino un sacco di contributi pregevoli come quello di blasel sul primo punto (conoscete altri casi...) vorrei prendere in esame la seconda domanda ossia ESISTE UNA CENSURA NON ASSURDA?

Da subito precisi che parli della censura attuata dalle autorità, quindi una censura verticale, dall'alto al basso, ma ce ne sono altre, almeno due, quella orizzontale e quindi l'autocensura di autori e registi e quella dal basso ossia quella attuata dal pubblico pagante (verticale dall'alto e dal basso e orizzontale sono solo punti metaforici per capirsi ma si potrebbe dire che quella del pubblico è dall'alto al basso e quella delle autorità è dal basso all'alto).
La censura del pubblico sicuramente non è assurda, è un moto spontaneo definito da quello che "può sopportare" che si amplia sempre di più per cui l'assenza di regole ha portato film morbosi come i torture porn alle multisala e ad un pubblico di famiglie e di giovani... è quello che non viene permesso ad alexino bello nel seguire il programma Ludwig nell'arancia meccanica: non si possono mettere degli apriciglia per COSTRINGERE il pubblico a vedere quel che non vuole vedere.

In media res dirò che IO HO SEMPRE ODIATO OGNI FORMA DI CENSURA ma come tutte le cose odiate e quindi rifiutate, con la maturità ho imparato a recuperare quello che hanno di buono, perchè anche la censura ha secondo me qualcosa di buono.

So benissimo che dal PERSONAGGIO BBS comunista ed anarchico ci si aspetterebbe che sia sempre e comune contro ogni tipo di idea che possa anche solo parere conservatrice, ma invece anche nella conservazione ci sono elementi positivi, infatti ciò che c'è di buono, ciò che và bene và conservato, sono le cose che non vanno che devono essere rivoluzionate.

La censura di stato non và ovvio, che sia uno stato dittatoriale di qualsiasi colore non và.

Ma la censura del MERCATO và bene?

Quello che fa sì che David Lynch non abbia i soldi per fare un film?

Quello che obbliga i registri a fare film "alimentari" per una volta su cinque fare un film in cui credono davvero?

Forse sì quando Lynch continua a riproporre Twin Peaks ed i registi bravi artigiani ottengono capolavori da "film alimentari"...o forse no.

Secondo me per esempio Blade Runner è più bello con l'happy(?) ending voluto dai produttori che nel director's cut...allora io ripropongo una nuova domanda, conoscete casi in cui la censura abbia "migliorato" un film??? Sorriso Scemo


esempio di altra censura: per una volta non ho detto male di AM, ma ho ringraziato faust e blasel e non lui (che invece ringrazio ma ringrazierei di più se dicesse qualcosa di suo invece di fare il solito professorino e cercare gli errori nei temi altrui) e questa era una censura implicita, uno scordarmelo che poteva avere il valore di un giudizio...anche questa è censura, simile all'eccesso della rete, c'è talmente TUTTO che le cose buone si perdono in un mare di stronzate, anche questa è una forma di censura.

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Blasel
Blasel
Banned
Banned
BIGbossSTIGAZZI ha scritto:
...allora io ripropongo una nuova domanda, conoscete casi in cui la censura abbia "migliorato" un film??? [/b]
.


Facile mi viene alla mente una risposta : "Nuovo cinema Paradiso".

Ovviamente non si tratta di 'censura' verticale oppure orizzontale, bensì di una censura 'commerciale', voluta ed effettuata dal produttore Franco Cristaldi.

Il film di Tornatore ha la durata di circa 170' (che io ho la fortuna di possedere in S-VHS, pronto per esser trasferito in DVD), la versione voluta dal produttore, che gli ha fatto vincere l'Oscar come miglio film straniero, ha la durata di circa 120'.

Vorrei dire un'altra cosa : spesso si è fatto ricorso alla censura verticale, magari con l'aiuto compiacente di qualche solerte funzionario, per effettuare immaginari 'tagli', ma nel contempo dare fiato alle trombe pubblicitarie per rendere noti il sequestro e la censura, in modo da stimolare la morbosa curiosità degli spettatori. Insomma una sorta di campagna pubblicitaria, relativamente a basso costo, dai grandi, enormi, risultati.

Infine, chiedo scusa se cito wiki, che non è il od un vangelo, ma è utile :


La dolce vita

La prima nazionale del film ebbe luogo al cinema Capitol a Milano il 5 febbraio 1960. Il film fu fischiato; Fellini fu fermato da una donna che lo accusò di consegnare il paese in mano ai bolscevichi nel contempo che un uomo gli sputò. Su Il Giornale, Maurizio Cabona ha recentemente scritto che il regista fu sputato perché "detrattore" della borghesia e dell'aristocrazia. Anche Mastroianni fu offeso. Si racconta che la pellicola fosse stata sequestrata per motivi di ordine pubblico. Jean Toschi Marazzani Visconti, cugina di Luchino Visconti, era presente all'anteprima milanese e afferma che "Fischi e insulti di quella sera fecero più notizia degli applausi. Nell'ipotesi del sequestro, già la mattina dopo, al Capitol, c'era la fila alla cassa. Fascino del proibito". Fellini ricevette in un solo giorno a Milano 400 telegrammi che lo accusavano di essere comunista, traditore ed ateo.

Su L'Osservatore Romano comparirono due articoli dal titolo "La sconcia vita" e "Basta!" che criticavano il film e si dicevano essere stati scritti da Oscar Luigi Scalfaro. Dino De Laurentiis definì il film come "incoerente, falso e pessimista", e predisse che si sarebbe rivelato una calamità. La Democrazia Cristiana attaccò il film, mentre il mondo cattolico si divise. Fellini fu disapprovato dal Vaticano e vi furono incitamenti ai fedeli affinché pregassero per l'anima del regista. Alcune frange cattoliche più conservatrici però si affiancarono addirittura alla critica di sinistra. I gesuiti si affiancarono a L'Espresso nell'apprezzare il film: il gesuita Angelo Arpa, studioso di cinema, aveva espresso apprezzamento per la pellicola in una trasmissione radiofonica. A Padova, nella Basilica di Sant'Antonio, campeggiava la scritta "Preghiamo per il peccatore Fellini". Arpa, amico personale di Fellini, convinse il cardinale di Genova Giuseppe Siri, presidente dei vescovi italiani, a visionare il film in proiezione privata per convincerlo a non condannare l'opera. Davanti a questi attacchi, la sinistra fece blocco schierandosi a favore del film, non senza strumentalizzarlo. I comunisti ne sottolinearono il valore di denuncia, mentre i socialisti lo usarono come tema di alcuni manifesti elettorali in cui erano mostrati degli operai con lo slogan "Loro non fanno la dolce vita". Furono fatte due interrogazioni parlamentari, una alla Camera ed una al Senato. Alla Camera i tre deputati democristiani Quintieri, Pennacchini e Negroni chiesero al Presidente del Consiglio ed ai ministri dell'Interno e dello Spettacolo se fossero a conoscenza dei fatti della prima di Milano e delle critiche che accusavano il film di "infondere un'ombra calunniosa sulla popolazione romana"; l'interrogazione al Senato fu dello stesso tono. Pier Marco De Santi lo reputa un espediente "sottile e farsaico" per chiedere il ritiro della pellicola. Ad Arenzano il sindaco vietò la riproduzione del film.

Paradossalmente, le critiche da parte di quotidiani cattolici spinsero il pubblico ad affluire in massa ai botteghini.

Dal canto suo, Fellini non affermò mai che La dolce vita fosse un documentario dell'epoca e di una classe sociale, anche se ammise che il film fu in parte ispirato da fatti reali. Nella sua intervista a L'Europeo, il regista cercò di difendersi dalle critiche e dichiarò seccamente che lui ha esposto il problema nel modo più efficace, ma non è suo il compito di trovare una soluzione; quello non sarebbe stato il compito del regista, ma dei "pastori di anime" e dei "riformatori della società".

In Spagna il film fu proibito dalla censura franchista e fu possibile vederlo solo nel 1981, dopo la morte di Francisco Franco (avvenuta nel 1975).

Il film fu trasmesso in RAI nel 1976, un evento considerato eccezionale per l'epoca, con alcuni brevi tagli, per esempio l'implicita nudità della spogliarellista.

http://it.wikipedia.org/wiki/La_dolce_vita




Ho sottolineato anche ciò che disse Dino DeLaurentiis perchè costui che si arricchì, insieme a Carlo Ponti, con i film di Totò (e non solo), di cinema e di attori non è che ne capisse molto. E' notorio il suo commento altamente negativo sulle possibilità di recitazione e di successo di Meryl Streep, in italiano, allorquando assistette al di lei provino per l'assegnazione della parte poi affidata a Jessica Lange nel film King Kong, edizione 1976, da lui prodotto. Altrettanto famosa è la risposta che diede, nell'occasione Meryl Streep, che comprendeva benissimo l'italiano.

Meryl Streep I primi anni

Nel 1975 viene rifiutata da Dino De Laurentis per il film King Kong. Nonostante ciò, il debutto cinematografico di colei che era destinata a diventare una delle attrici più premiate della storia del cinema, avviene nel 1977 con Giulia (Julia) di Fred Zinnemann: anche se è presente in poche parti irrilevanti, svolge il compito di dar un senso al film. Ma è l'anno successivo che si impone all'attenzione generale, recitando per la prima volta accanto a Robert De Niro ne Il cacciatore (The Deer Haunter) di Michael Cimino
http://it.wikipedia.org/wiki/Meryl_Streep

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