- scheda del film -
Liquid Sky
Un film di Slava Tsukerman. Con Paula E. Sheppard , Anne Carlisle , Bod Brady, Susan Doukas, Otto von Wernherr, ob Brady, Elaine C. Grove, Stanley Knapp, Jack Adalist , Lloyd Ziff, Harry Lum, Roy MacArthur .
Sara Carlisle, Nina V. Kerova, Alan Preston
Fantastico , durata 118 min. - USA 1984 .
trama
Una razza di minuscoli extraterrestri è scesa sulla città di New York in cerca di droghe necessarie al loro nutrimento. Dopo avere scoperto che il cervello dei tossicodipendenti secerne, nel compimento dell'atto sessuale, una sostanza chimica migliore della droga stessa, gli alieni hanno scelto come base di operazioni l'attico dell'appartamento della giovane Margaret, modella dalla vita particolarmente sregolata, ed uccidono, per succhiarne le endorfine prodotte dai centri nervosi, chiunque si intrattenga con lei. Margaret, androgina cocainomane, non disdegna di essere strumento, più o meno consapevole, degli invasori: segnata da una scia di esperienze negative, ha repulsione verso il sesso maschile e la nuova situazione le permette di prendersi una sia pur effimera rivincita sulla vita. Tra le vittime, c'è un equivoco scienziato tedesco che soggiace al fascino della ragazza pur avendo scoperto la presenza degli extraterrestri ed intuito il loro disegno.
Il regista russo Slava Tsukerman scrive in collaborazione con l'attrice Anne Carlisle un film (nelle intenzioni e al tempo) provocatorio e trasgressivo, giocando sul singolare accostamento tra invasione extraterrestre e impoverimento fisico e psicologico del cervello dell'uomo ad opera delle droghe pesanti. L'ambientazione della storia - tra luci psichedeliche e musiche di soffocanti discoteche, irreali illuminazioni al neon di terrazze e vetrine alla moda - e il ritratto dei personaggi - annoiati, stanchi, demotivati - sottolinea una condizione esistenziale alienante e alienata. Considerato "the definitive New Wave Sci-Fi film", Liquid Sky tradisce oggi i segni del tempo ed un freddo impianto intellettualistico, architettato - si direbbe - a tavolino, debitore in parte alle tematiche di William Burroughs e in parte alle atmosfere cinematografiche di Fassbinder. Il titolo deriva da un'espressione slang riferita all'eroina.
questa la critica presentata da mymovies...apriamo le danze (o meglio il dibattito) se l'aveste visto (prima o ora) e volete condividere ciò che vi ha comunicato, o se vi è piaciuto o meno...insomma fate vobis...chiaramente per me è un film notevole o notabile, ma mi riservo di dire la mia più avanti.