BIGbossSTIGAZZI ha scritto:...quando fai bene qualcosa, muovi le coscienze o le interiora, il film di Pasolini è un abisso (o una vetta) come giustamente dici, e viene da chiedersi ad un certo punto perchè lo si guarda, ciò che dici è vero e condivisibile ma non dovresti temerlo o meglio temere di esserne coinvolto o "sporcato", a mio parere non c'è nessun compiacimento nello sguardo pasoliniano. Indugia su nequizie ed abusi, su torture e violenza, ma non per approfittare del voyerismo dello spettatore medio, non per compiacerne la morbosità, ma come il divin marchese compie una operazione glaciale ed illuminista da entomologo, l'orrore è visto come si guarda l'evoluzione di una colonia di batteri al microscopio, la pornografia, l'osceno riacquista il suo senso originario visto che lui mette in scena quello che non si dovrebbe vedere: l'assoluta perversione del potere assoluto.
Sull'impossibilità di guardarlo non critico, ti capisco, credimi, anch'io purtroppo ho ormai vissuto e visto tante e tali cose da non riuscire ad assistere a tutto, se ti dicessi cosa di questo o altri insospettabili film non riesco a vedere probabilmente rideresti, ma come l'arancia meccanica o "...e Johnny prese il fucile" sono dei documenti che bisogna almeno provare di vedere perchè mostrano quello che nessun altro ha il coraggio di mostrare: l'abisso.

PS: hai proprio detto bene "come un bambino" l'analisi e l'esposizione della crudeltà ci rende tutti bambini, piccoli, tremanti bambini, nascosti nell'armadio che spiano l'orco dalla fessura delle ante...questo penso fosse l'effetto "straniante" implicito nell'operazione pasoliniana

Ho quotato tutto , cosa che non faccio mai.( per riguardo a chi legge, e alla
memoria dei server del forum..)
Ti ringrazio per la tua sensibilità.Rara.
facciamo un passo indietro: perchè il filone horror è pieno di film che tutti
guardiamo sgranocchiando pop corn , mentre il film di Pasolini fu un pugno allo stomaco ? tempo addietro lessi commenti degli addetti ai lavori , gli operatori che erano presenti durante i ciack del film.
Fu una cosa pesante per tutti, e il film stesso , vado a memoria ebbe delle peripezie, riguardo alla pellicola.
Non sono sicuro delle velleita filosofiche del Marchese. nel senso che non mi ricordo bene se ci faceva o c'era. Mi pare di ricordare che fu imprigionato e finì ..pazzo?
Di certo ha dato nome alla patologia chiamata Sadismo.
La trasposizione Pasoliniana , in ambito Salò..niano è terrificante.
Il merito di Pasolini è stato di fare un'opera non gratificante.
E' riuscito a rendere il Male non piacente.
Da qui il terrore della domanda che ci si pone quando lo si guarda: ne sono affascinato? ne traggo una qualche forma di compiacimento?
Se sì, perchè?
Esempio: Se guardo un film horror , di guerra, mi affascina mio malgrado l'avventurosità degli eventi, e come spettatore blindato, mi sento come Dio.
Nella pellicola la gente si ammazza, i pianeti crollano, ma io guardo come va a finire .
In Salò, non riesco a sentirmi come spettatore. Non riesco a sentitirmi terzo.
Non sto semplicemente guardando.Sono lì.
E mentre guardo , mi dico che non dovrei essere lì.
Perchè se sono lì , e non faccio niente, c'è qualcosa che non va. Divento complice.Guardando.E il buttare nel cesso la pellicola e il libro, mi fa sentire meglio.Perchè interagisco col creatore dell'opera.
E ottempero al suo obbiettivo di fare una cosa non digeribile.
In un qualche modo ci troviamo d'accordo.
Il Male, va buttato nel cesso.
Non la sua raffigurazione.Non si censura una pellicola sul Male.
La si deve poter guardare.Con la consapevolezza, che sarà sempre solo una minitura del Male reale .
E se viene voglia di vomitare , beh , vuol dire che abbiamo ancora anticorpi
vivaci.

A proposito di Jhonny prese il fucile è uno dei film più tristi che abbia mai visto.Ma non è certo una pellicola che danno nelle Accademie Militari.
E comunque, come diceva Nicholson, in Codice d'Onore, finchè esistono dei muri, ci vuole qualcuno in cima a quel muro, con un fucile, per difendere il sonno dei civili che lavorano e dormono la sera...
Dopotutto, come diceva Dalla, non bisogna aver paura , ma stare solo un poco attenti.