Gli stereotipi costituiscono schemi mentali con valore euristico.
In altre parole, attraverso gli stereotipi comprendiamo un individuo attraverso il suo inserimento in una categoria di carattere generale che ci consente di orientarci rapidamente.
Gli stereotipi funzionano sulla base della sottostima dell’eccezione.
Gli studi sulla memoria hanno infatti dimostrato che tendiamo a ricordare meglio e con più precisione episodi che confermano le nostre credenze e a dimenticare o sfumare quelli che le contraddicono; inoltre, dal punto di vista cognitivo, le persone tendono a dare un peso maggiore alle prove che confermano le proprie ipotesi piuttosto che a quelle che le contraddicono.
Gli stereotipi possono quindi essere intesi anche come modalità di recupero delle informazioni in memoria, cioè sono strutture cognitive, insiemi organizzati e socialmente condivisi di conoscenze e credenze riferite a gruppi sociali o categorie sociali.
Gli stereotipi sono mutuati culturalmente.
Per questo hanno a una importante funzione. Sono un background comune che può servire come punto di riferimento nella comunicazione ed influenzare la nostra identità sociale.
Il processo attraverso cui si strutturano si chiama categorizzazione. Il nostro sistema cognitivo non può elaborare la quantità enorme d’informazioni che gli giungono ed al contempo non ha a disposizione tutte le informazioni specifiche di cui ha bisogn quindi deve semplificare il mondo per poter funzionare efficacemente e lo fa attraverso i processi di categorizzazione.
Per farlo, suddivide persone, situazioni ed eventi in categorie sulla base di elementi comuni.
Questo processo si basa su una attribuzione causale ( ricerca di relazioni causa/effetto) sulla base dei dati in memoria, e su scorciatoie (euristiche di ragionamento) che possono produrre distorsioni ed errori (correlazione illusoria).
Nel caso degli sterotipi si parla di categorizzazione sociale.
Questo processo è però influenzato dall'accentuazione percettiva legata al concetto di autostima; ossia l'individuo tende ad attribuire i propri successi a cause personali ed i propri fallimenti a cause esterne.
A grandi linee, questa è la modalità attraverso cui lo stereotipo si delinea e queste sono le ragioni della sua forza.
Ritenete che una tale modalità di funzionamento si removibile attraverso l’educazione?
Ovvero, credete che gli stereotipi siano eliminabili?
Se è vero che l’autostima influisce sul rafforzarsi degli stereotipi, non è forse legittimo inferire che una stima ottimale può renderne superfluo l’uso?
Quali stereotipi riconoscete forti intorno a voi?
Che rapporto avete con essi?
In altre parole, attraverso gli stereotipi comprendiamo un individuo attraverso il suo inserimento in una categoria di carattere generale che ci consente di orientarci rapidamente.
Gli stereotipi funzionano sulla base della sottostima dell’eccezione.
Gli studi sulla memoria hanno infatti dimostrato che tendiamo a ricordare meglio e con più precisione episodi che confermano le nostre credenze e a dimenticare o sfumare quelli che le contraddicono; inoltre, dal punto di vista cognitivo, le persone tendono a dare un peso maggiore alle prove che confermano le proprie ipotesi piuttosto che a quelle che le contraddicono.
Gli stereotipi possono quindi essere intesi anche come modalità di recupero delle informazioni in memoria, cioè sono strutture cognitive, insiemi organizzati e socialmente condivisi di conoscenze e credenze riferite a gruppi sociali o categorie sociali.
Gli stereotipi sono mutuati culturalmente.
Per questo hanno a una importante funzione. Sono un background comune che può servire come punto di riferimento nella comunicazione ed influenzare la nostra identità sociale.
Il processo attraverso cui si strutturano si chiama categorizzazione. Il nostro sistema cognitivo non può elaborare la quantità enorme d’informazioni che gli giungono ed al contempo non ha a disposizione tutte le informazioni specifiche di cui ha bisogn quindi deve semplificare il mondo per poter funzionare efficacemente e lo fa attraverso i processi di categorizzazione.
Per farlo, suddivide persone, situazioni ed eventi in categorie sulla base di elementi comuni.
Questo processo si basa su una attribuzione causale ( ricerca di relazioni causa/effetto) sulla base dei dati in memoria, e su scorciatoie (euristiche di ragionamento) che possono produrre distorsioni ed errori (correlazione illusoria).
Nel caso degli sterotipi si parla di categorizzazione sociale.
Questo processo è però influenzato dall'accentuazione percettiva legata al concetto di autostima; ossia l'individuo tende ad attribuire i propri successi a cause personali ed i propri fallimenti a cause esterne.
A grandi linee, questa è la modalità attraverso cui lo stereotipo si delinea e queste sono le ragioni della sua forza.
Ritenete che una tale modalità di funzionamento si removibile attraverso l’educazione?
Ovvero, credete che gli stereotipi siano eliminabili?
Se è vero che l’autostima influisce sul rafforzarsi degli stereotipi, non è forse legittimo inferire che una stima ottimale può renderne superfluo l’uso?
Quali stereotipi riconoscete forti intorno a voi?
Che rapporto avete con essi?