Per tutte è tre le religioni vale l'idea che Dio è uno e una la vera fede. Ne consegue quindi che tutti gli altri sono in errore, e che la leggittimità della loro scelta libera è messa in discussione.
Islam e Cristianesimo poi, prevedono inviti al proselitismo, cioè invitano a tentare di imporre in vari modi il proprio credo.
Nell'Ebraismo questo elemento non è presente, ma lo è l'idea di patto di elezione. Anche se prevale l'interpretazione secondo cui l'elezione non è avvenuta per merito, l'idea stessa presuppone per se in virtù del patto un ruolo diverso rispetto agli altri popoli.
Per Islam e Cristianesimo è poi presente l'idea di ortodossia, cioè l'idea percui la verità è una ed è dogma. Nell'Ebraismo questa è assente, anzi la discussione sulla fede è un precetto, ma è presente l'idea di ortoprassi finalizzata alla sepatratezza. In quanto eletto il popolo in virtà del patto deve evitare di mescolarsi ad altri, mantenendosi separato.
Questa idea rimanda all'idea di un solo popolo in una sola terra sotto un unico governo, comune anche all'Islam. Ne cosegue una commistione di politica, fede e gestione della società di cui ben abbiamo visto gli effetti nelle interpretazioni estremistiche di questi credo.
Possiamo quindi ritenere i tre grandi monoteismi potenzialmente intolleranti e anti-democratici?
Come conciliare questi precetti con altre norme morali previste orientate alla solidarietà tra gli uomini e all'uguaglianza?