Candido,
Io ho fatto la parte mia, con dettagli e non penso che ne servono altri. Ho fatto delle precise domande. Per conto mio sono ampiamente soddisfatto ed è stato abbastanza prevedibile. Ho detto che va bene il cherry picking, ottima l'idea del "fai da te", anticlericale che toglie quelle poche definizioni improbabili delle divinità per inserirne delle personali, uniche e sopratutto non ripetibili.
I significati di uso comune che si trovano nei dizionari non si concordano ma si possono definire delle convenzioni, a me non sono sfuggite alcune date qui, solo che se fossi stato un fedele Cattolico mi sarei arrabbiato perché queste sono simili a quelle che hanno portato alle divisioni, guerre e scismi dentro i Cristiani ancora prima delle guerre tra religioni (vedi Costantino), è così.
Il secolarismo si batte da sempre affinché le fedi non siano manifestate pubblicamente, avevo detto della società multi etnica e della confusione che ci sarebbe a mettere d'accordo le persone - qui si sono fatte domane a 360° sui comportamenti, gusti, manie di vario tipo nell'ambito dell'irrazionale. La fede lo è già, se si innesta in un secondo ordine irrazionale, sfugge al contraddittorio.
Non ho nessuna intenzione di deridere nessuno, almeno finché non sia dimostrato Matteo 10, 34-37 e Luca 12, 51-53, perché le ho citate, oppure non si dia ragione ad Abramo che accetta di sacrificare il proprio figlio. Vuol dire che mi sta benissimo l'idea personale di fede in cui appare difficile anche il terzo Comandamento perché vuole che i fedeli onorino insieme l'eucaristia ritualizzata.
Se non si parla di cose che ho letto, che conosco, che ho meditato o che ho vissuto da fedele quando credevo allora io sono completamente assente, inutile e fallace per definizione. Ma forse anche, come si dice, saranno anche gusti personali e finché non si abusa della libertà degli altri va bene - questa è una delle cose che ho detto si dall'inizio - forse frainteso ma non sconfino ancora.
Candido ha scritto:Per l'ennesima volta, ripeto che è inutile qualsiasi discorso se prima non ci si mette d'accordo sul significato che per noi riveste la parola "fede". E non è che uno abbia ragione e l'altro no, assolutamente. Perché se fede, come la intendono molti, significa semplicemente "delega" di un significato alla propria vita a chi si presume ne sappia più di te, allora proprio non ci siamo, riguardo a come io vivo la cosa. Non ho bisogno di un padre ideale, con tutto il rispetto per chi ne ha bisogno. Almeno, non in tal senso.
La fede di chi aggredisce e sottomette gli altri per far affermare il proprio Dio, le proprie usanze religiose, va combattuta in ogni modo, è naturale.
Io non la chiamo "fede", ma superstizione. Ma è normale che altri abbiano idee diverse sul significato del termine.
La mia strada è semplicemente fondata sulla mia esperienza personale e irripetibile. Su cos'altro altrimenti? Sul vissuto altrui? Naturalmente approfondisco testi ed esperienze altrui, ma esse hanno valore e fondamento soltanto se servono a far riecheggiare dentro di me qualcosa di inesprimibile ma profondo. Tutto questo rappresenta la mia "fede".