Anche io a volte mangio la pizza a casa, ma la mia tecnica è molto diversa dalla vostra.
Prima di tutto ho un forno Ikea/Whirlpool con tre modalità di cottura: grigliata, carbonizzazione e raggi gamma.
In pratica la procedura che ho appreso quasi casualmente comincia nella cassetta della posta. Qualche tempo fa vi trovai un cartoncino colorato con su scritte varie parole, le più visibili erano MR PIZZA!!! e una sequenza di 10 cifre.
Inizialmente lo misi dove metto tutti i cartoncini che trovo nella posta, cioé nella spazzatura. Dopo qualche giorno buttai la spazzatura e fu allora che il mio destino da mangiapizza casalingo prese forma, infatti notai che il cartoncino colorato non era finito nel sacchetto della spazzatura, ma era caduto fuori. Lo presi e guardai perplesso quella sequenza di cifre; il mio strepitoso intuito mi portò a pensare che potesse essere uno di quei codici che si digitano sulle macchinette con cui la gente fotografa i gatti e il pranzo per parlare con altra gente. Presi la mia macchinetta, digitai il numero e la portai all'orecchio. Una voce femminile mi rispose e borbottò qualche serie di suoni tra i quali riconobbi distintamente "...MR PIZZA!...". Io allora, quasi istintivamente, dissi la prima cosa che mi viene in mente quando sento la parola "pizza", cioé "Totò e Peppino". La voce femminile disse "ok" e mi chiese dove abitassi e io, pur temendo una ritorsione di stampo camorristico, mosso dalla curiosità risposi. La voce femminile allora disse "...bene...una pizza Totò e Peppino...blabla..cola omaggio...blabla..mezzora...buonasera".
Che esperienza bizzarra. Dopo mezzora avevo già altri pensieri e avevo dimenticato quella esperienza; beh, non ci crederete, ma qualcuno suonò al mio campanello. Un po' intimorito aprii e sulla soglia della mia porta di casa apparve un peruviano. Sì, uno di quei nativi sudamericani che predicono catastrofi. Pensai: "E' finità, non dovevo chiamare quel numero maledetto". Nel mentre il peruviano estrasse da una borsa dalla forma bizzarra un parallelepipedo di cartone, con base molto larga e alto pochi centimetri, e me lo offrì!
Pensai che fosse uno di quei riti scaramantici delle civiltà precolombiane e lo accettai per non offenderlo. Solo che il peruviano rimase sula porta, non voleva andare via. Pensai che fosse voleva qualcosa in cambio, quindi mi frugai in tasca, avevo un pacchetto di gomme da masticare e glielo donai. Il peruviano restava lì, immobile.
Provai con 10 euro...andò via.
Insooma, non ci crederete, ma dentro quel parallelepipedo di cartone c'era una calda e fumante pizza.
Da allora quando voglio mangiarne una mi basta chiamare il numero magico e il peruviano viene sempre.
A volte però dieci eruo non bastano.