Ho messo in piedi un pugno di informazioni tratte da vecchi appunti dell'università ( li vendevo, quindi li conservo .... chi ha detto che lo studio non paga? ) nella forma più chiara che riuscivo a dargli.
Sono poche, ma so che qui c'è chi potrà integrarle e anche rettificarle se serve.
La depersonalizzazione è la condizione di chi non riesce a possedere un senso di se sicuro e consistente. Chi sperimenta questo stato, ha difficoltà anche nel percepire l'essere reale della realtà. L'esperienza di depersonalizzazione implica cioè quella di derealizzazione. I due stati sono aspetti di uno stesso fenomeno psicologico che sono differenziabili poichè catturano due differenti direzioni del movimento di alterazione.
Chi vive in questa condizione percepisce con incertenza profonda ciò che per una persona estranea a tali vissuti costituisce una condizione di partenza con valore di dato di fatto, sufficiente solide da costituire coordinate di senso con vore orientativo. La percezione di sé e della realtà sono oggetto di dubbi profondi e desatrutturanti. Vengono percepite come artificiali, senza che sia possibile un contatto spontaneo ed immediato con esse capace di restituire quel senso di appartentenza ed auto-appartenze chiamate identità e senso di realtà.
Il legame con se stessi e con la realtà che si è corrotto è di tipo emotivo. Sono le emozioni infatti a graduare le nostre relazioni con gli oggetti e la nostra percezione di questi ultimi. Sono le emozioni cioè a farci percepire una cosa come lontana o vicina oppure a farcela percepire come viva o morta. Emozioni discordanti tra loro rispetto a noi stessi possono condurre a smarrire l'oggetto che non appare più localizzato nel nostro spazio di significati.
Lascio un link che è interessante, perchè rimanda ad un blog che appartiene ad una persona che vive questa condizione
Io,me,straniera a me stessa
http://stranieraamestessa.blogspot.it/2006/01/la-depersonalizzazionestranieri-se.html
La rete è bella anche perchè trovi queste cose
Vi siete mai sentiti estranei al mondo e a voi stessi, insicuri di ciò che siete, incerti su cosa è vero e su cosa non lo è a sufficienza per potervi rappresentare la condizione descritta sopra?
Vi siete mai chiesti in che cosiste il senso di realtà e/o il senso di se?
A me è venuto da chiedermelo leggendo.
Ho la sensazione di sentire parlare della perdita di qualcosa, come se questa cosa fosse semplice come un uovo sodo, mentre descrivere di cosa si tratta è difficile. Per descrivere come sta chi perde certe cose, dovremmo saperle descrivere. Questo vuoto mi fa credere ancora di pià che il possesso di un senso di se e di un senso di realtà non sia scontato per nessuno.