Non ditemi che sono in stato di estasi chimica per il passaggio da Allegri al grande Clarence: quello che ho visto stasera credo l’abbiano visto tutti.
E’ vero, il Milan vince solo su rigore, e grazie ad una minchiata colossale di Gonzalez , del tutto inutile. Ma io ho visto un primo tempo dove il Milan è stato perennemente nel campo avversario, giocando veloce, di prima, con un continuo turbillon dei tre trequartisti, evidenziando tecnica e capacità che col coglione di prima neanche si sognavano, e pur giocando così in avanti, senza correre nessunissimo rischio. Nel secondo tempo molto meno bene: partita più equilibrata, Verona che si fa pericoloso in contropiede più di una volta, ma la sensazione che ho vissuto è stata ben diversa. Ho rivisto l’atteggiamento del Milan che mi faceva incazzare perché arrivava facilmente in area, e poi non finalizzava perché cercava di andare in porta con la palla. Insomma, quel Milan che per tre anni ci siamo scordati.
Eppure i giocatori erano gli stessi. I cambi sono stati almeno strani… Ma questo 1-0 striminzito nel risultato (ma strameritato nel gioco) mi lascia col sorriso.
Il Milan ai rossoneri. Clarence non è uno qualunque, e la squadra stasera sembrava correre il doppio. Non per motivazione, né per preparazione atletica (le stesse di una settimana fa). Erano semplicemente messi in campo in modo che ciascuno potesse dare il meglio di sé.
L’opposto di quanto fatto da quella merda di Allegri.
Ora mi aspetto brutte partite, pareggi e sconfitte, magari una pessima figura con l’Atletico Madrid. Ma stasera mi sono sentito di nuovo in campo coi ragazzi, e col mister. E’ come se fosse finito un brutto sogno, come se la mia donna fosse tornata da me dopo avere lasciato quello stronzo che me l’aveva portata via.
Il Milan ai milanisti. Forza Clarence!!!!
Abbiati 6,5: Disoccupato nel primo tempo, si deve impegnare nel finale. Bravo su Martinho che spara sul primo palo, incerta respinta su Iturbe da fuori, e ancora bene su un tiro-cross nel finale.
De Sciglio 5: Batte la fascia avanti e indietro, e qualche bella palla la mette in mezzo: in particolare per Honda nel primo tempo e per Robinho nella ripresa. Ma sono di più le azioni che dovevano essere finalizzate meglio. Nel finale, quando il Verona attacca, arranca di brutto e perde palloni pericolosi. Martinho lo salta di brutto e spara sul primo palo. Finisce in calando.
Zapata 7: Sarò probabilmente l’unico milanista che lo difende, ma continuo a dire che questo non è scarso. Non è impeccabile e glaciale nei disimpegni, ma atleticamente e come senso della posizione è difficile da superare. Emerge di brutto quando nel secondo tempo il Verona viene su a folate, e non si fa mai trovare impreparato.
Bonera 6,5: Gioca il primo tempo, quello più facile, e può così riscattarsi rispetto all’orrore di Sassuolo. Per quel (non molto) che deve fare, è sempre preciso e lucido. Poi esce per primo, probabilmente per l’ennesimo problema muscolare.
Emanuelson 5,5: E’ uno di quelli che tra primo e secondo tempo calano di più. Tanto continuo e qualitativo nella fase offensiva, tanto carente e affannato in quella difensiva. Iturbe lo fa dannare , e a causa sua specie nel finale il Verona crea due occasioni pericolose. Nel primo tempo un suo bello scambio con Honda lo aveva portato ad un inserimento pericoloso.
Montolivo 5,5: Qualche iniziativa, ma senza niente di eclatante, troppi tiracci da fuori, e troppe palle perse sulla trequarti avversaria. Una sua palla persa in avvio di secondo tempo innesca il più classico dei contropiede avversari, per fortuna non finalizzato. Se giocando più indietro ha modo di giocare con maggiore logica, dovrà abituarsi ad una fase di contenimento fatta meglio.
De Jong 6: Fa esattamente (e solo) quel che deve fare: guardia alta davanti alla difesa, giro palla senza fronzoli.
Honda 6: Nel bel tourbillon davanti ruba la scena e se la fa rubare a turno dagli altri tre compagni. Deve ancora inserirsi appieno, ma è uno che con il pallone sa cosa fare. Bei duetti con Emanuelson e soprattutto Kakà. Errore brutto lo stop sbagliato su palla-cioccolatino di De Sciglio.
Kakà 5,5: Volontà, corsa e cuore a volontà. Il fratello Clarence non può prescindere da lui, e lui lo sa. Così cerca di ringiovanire di sei anni, e fatalmente moltissime cose che sapeva fare, ora non gli riescono più. Soprattutto al confine della finalizzazione, sbaglia moltissime delle “ultime palle”, cercando il tocco (per Honda) invece che tirare, o il dribbling in mezzo a tre, finendo inesorabilmente fermato. Però anche buone palle per Robinho o Montolivo, e lo scatto (con palla persa) su cui Gonzalez lo abbatte per il rigore.
Robinho 5,5: Quasi lo stesso discorso di Kakà: è super-mobile, volitivo, rapido, ma si perde all’ultimo passaggio o al momento della chiusura. Nessun errore clamoroso, ma poca lucidità e concretezza. Il palo lo prende lui, con un tiro da fuori, ma evidentemente deviato, e di molto.
Balotelli 6: Tutti i quattro davanti danno l’impressione di poter segnare quando vogliono. Il fatto è che non lo fanno. Anche lui ha un ottimo atteggiamento, corre, si scambia, triangola e si propone. Ma tira male, sia su punizione sia su azione (a parte un bel tiro a giro su cui Rafael è bravo). Il rigore lo segna. Ed era importante.
Silvestre 6: Rileva Bonera quando il Verona comincia a spingere, ma non si fa mai trovare impreparato.
Birsa 5,5: Al posto di Honda, può dare molta meno qualità, ma stasera dà anche poco dinamismo e poca lucidità.
Petagna 6,5: Secondo me è tremendamente scarso, tecnicamente inguardabile. Eppure…. La palla per Kakà che genera il rigore è sua, e una sua sponda di testa libera Balotelli che manca il 2-0.
Seedorf: Solo il fatto di non dover più giudicare Allegri mi fa gioire. Poi, Clarence è stato uno dei giocatori che ho amato di più (non è un caso se ho smesso di avere l’abbonamento quando se ne è andato anche lui). Per ora è presto per giudicarlo, ma come dicevo in apertura è come se si fosse levata una cappa grigia dalle maglie del Milan. I giocatori sono gli stessi, ma l’atteggiamento è tutt’altro. Corsa, pressing, ricerca della giocata qualitativa, voglia di divertirsi e divertire. Con il rischio di essere poco concreti, e di andare tutti in mezzo a cercare di andare in porta col pallone. Meglio comunque di quella cooperativa di ciclisti prestati al calcio che voleva Allegri. Clarence dovrà lavorare duro, ma intanto i primi tre punti li ha portati a casa, e il Verona non è la squadra più scarsa della Serie A.
E’ vero, il Milan vince solo su rigore, e grazie ad una minchiata colossale di Gonzalez , del tutto inutile. Ma io ho visto un primo tempo dove il Milan è stato perennemente nel campo avversario, giocando veloce, di prima, con un continuo turbillon dei tre trequartisti, evidenziando tecnica e capacità che col coglione di prima neanche si sognavano, e pur giocando così in avanti, senza correre nessunissimo rischio. Nel secondo tempo molto meno bene: partita più equilibrata, Verona che si fa pericoloso in contropiede più di una volta, ma la sensazione che ho vissuto è stata ben diversa. Ho rivisto l’atteggiamento del Milan che mi faceva incazzare perché arrivava facilmente in area, e poi non finalizzava perché cercava di andare in porta con la palla. Insomma, quel Milan che per tre anni ci siamo scordati.
Eppure i giocatori erano gli stessi. I cambi sono stati almeno strani… Ma questo 1-0 striminzito nel risultato (ma strameritato nel gioco) mi lascia col sorriso.
Il Milan ai rossoneri. Clarence non è uno qualunque, e la squadra stasera sembrava correre il doppio. Non per motivazione, né per preparazione atletica (le stesse di una settimana fa). Erano semplicemente messi in campo in modo che ciascuno potesse dare il meglio di sé.
L’opposto di quanto fatto da quella merda di Allegri.
Ora mi aspetto brutte partite, pareggi e sconfitte, magari una pessima figura con l’Atletico Madrid. Ma stasera mi sono sentito di nuovo in campo coi ragazzi, e col mister. E’ come se fosse finito un brutto sogno, come se la mia donna fosse tornata da me dopo avere lasciato quello stronzo che me l’aveva portata via.
Il Milan ai milanisti. Forza Clarence!!!!
Abbiati 6,5: Disoccupato nel primo tempo, si deve impegnare nel finale. Bravo su Martinho che spara sul primo palo, incerta respinta su Iturbe da fuori, e ancora bene su un tiro-cross nel finale.
De Sciglio 5: Batte la fascia avanti e indietro, e qualche bella palla la mette in mezzo: in particolare per Honda nel primo tempo e per Robinho nella ripresa. Ma sono di più le azioni che dovevano essere finalizzate meglio. Nel finale, quando il Verona attacca, arranca di brutto e perde palloni pericolosi. Martinho lo salta di brutto e spara sul primo palo. Finisce in calando.
Zapata 7: Sarò probabilmente l’unico milanista che lo difende, ma continuo a dire che questo non è scarso. Non è impeccabile e glaciale nei disimpegni, ma atleticamente e come senso della posizione è difficile da superare. Emerge di brutto quando nel secondo tempo il Verona viene su a folate, e non si fa mai trovare impreparato.
Bonera 6,5: Gioca il primo tempo, quello più facile, e può così riscattarsi rispetto all’orrore di Sassuolo. Per quel (non molto) che deve fare, è sempre preciso e lucido. Poi esce per primo, probabilmente per l’ennesimo problema muscolare.
Emanuelson 5,5: E’ uno di quelli che tra primo e secondo tempo calano di più. Tanto continuo e qualitativo nella fase offensiva, tanto carente e affannato in quella difensiva. Iturbe lo fa dannare , e a causa sua specie nel finale il Verona crea due occasioni pericolose. Nel primo tempo un suo bello scambio con Honda lo aveva portato ad un inserimento pericoloso.
Montolivo 5,5: Qualche iniziativa, ma senza niente di eclatante, troppi tiracci da fuori, e troppe palle perse sulla trequarti avversaria. Una sua palla persa in avvio di secondo tempo innesca il più classico dei contropiede avversari, per fortuna non finalizzato. Se giocando più indietro ha modo di giocare con maggiore logica, dovrà abituarsi ad una fase di contenimento fatta meglio.
De Jong 6: Fa esattamente (e solo) quel che deve fare: guardia alta davanti alla difesa, giro palla senza fronzoli.
Honda 6: Nel bel tourbillon davanti ruba la scena e se la fa rubare a turno dagli altri tre compagni. Deve ancora inserirsi appieno, ma è uno che con il pallone sa cosa fare. Bei duetti con Emanuelson e soprattutto Kakà. Errore brutto lo stop sbagliato su palla-cioccolatino di De Sciglio.
Kakà 5,5: Volontà, corsa e cuore a volontà. Il fratello Clarence non può prescindere da lui, e lui lo sa. Così cerca di ringiovanire di sei anni, e fatalmente moltissime cose che sapeva fare, ora non gli riescono più. Soprattutto al confine della finalizzazione, sbaglia moltissime delle “ultime palle”, cercando il tocco (per Honda) invece che tirare, o il dribbling in mezzo a tre, finendo inesorabilmente fermato. Però anche buone palle per Robinho o Montolivo, e lo scatto (con palla persa) su cui Gonzalez lo abbatte per il rigore.
Robinho 5,5: Quasi lo stesso discorso di Kakà: è super-mobile, volitivo, rapido, ma si perde all’ultimo passaggio o al momento della chiusura. Nessun errore clamoroso, ma poca lucidità e concretezza. Il palo lo prende lui, con un tiro da fuori, ma evidentemente deviato, e di molto.
Balotelli 6: Tutti i quattro davanti danno l’impressione di poter segnare quando vogliono. Il fatto è che non lo fanno. Anche lui ha un ottimo atteggiamento, corre, si scambia, triangola e si propone. Ma tira male, sia su punizione sia su azione (a parte un bel tiro a giro su cui Rafael è bravo). Il rigore lo segna. Ed era importante.
Silvestre 6: Rileva Bonera quando il Verona comincia a spingere, ma non si fa mai trovare impreparato.
Birsa 5,5: Al posto di Honda, può dare molta meno qualità, ma stasera dà anche poco dinamismo e poca lucidità.
Petagna 6,5: Secondo me è tremendamente scarso, tecnicamente inguardabile. Eppure…. La palla per Kakà che genera il rigore è sua, e una sua sponda di testa libera Balotelli che manca il 2-0.
Seedorf: Solo il fatto di non dover più giudicare Allegri mi fa gioire. Poi, Clarence è stato uno dei giocatori che ho amato di più (non è un caso se ho smesso di avere l’abbonamento quando se ne è andato anche lui). Per ora è presto per giudicarlo, ma come dicevo in apertura è come se si fosse levata una cappa grigia dalle maglie del Milan. I giocatori sono gli stessi, ma l’atteggiamento è tutt’altro. Corsa, pressing, ricerca della giocata qualitativa, voglia di divertirsi e divertire. Con il rischio di essere poco concreti, e di andare tutti in mezzo a cercare di andare in porta col pallone. Meglio comunque di quella cooperativa di ciclisti prestati al calcio che voleva Allegri. Clarence dovrà lavorare duro, ma intanto i primi tre punti li ha portati a casa, e il Verona non è la squadra più scarsa della Serie A.