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626
FUCKTOTUM
FUCKTOTUM
Viandante Storico
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vanth ha scritto: un premontato coccodrillato in meno

the pen is on the table & i was joking

Mica tanto,se provavano a fargli fare il testimonial prima gli costava meno e potevano far di meglio

627
vanth
vanth
Viandante Storico
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i was jogging allora


per dubbi varii c'è sempre lapo

628
FUCKTOTUM
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Magonzo ha scritto:
FUCKTOTUM ha scritto:Oh mago ma allora proprio no ce la fai a dimenticarti delle impalcature di cazzate.
Quello di Sorrentino è un capolavoro assoluto.
Mette un punto e a capo nella storia del cinema italiano seppellendo i vari Virzì e mezze seghe affini.
Vabbè l'azzurro scipioni ma i film li devi guardare da "bambino" esattamente come la patonza.
la critica che riporti sotto è tutto fuorché "bambina";

a me poi il film non è dispiaciuto, anche per quei motivi;
però, ancora prima di trovare la sintassi carente, ha mancato proprio di comunicarmi quei sentimenti che declama esplicitamente nel finale, che sembra il dialogo di una soap;
manca solo l'inquadratura televisiva con due che si parlano di spalle per far vedere le espressioni di entrambi  SGHIGNAZZARE 

così viene fuori un carosello dei tempi nostri, con un corpo fantastico e grottesco e nel finale le battute rivelatrici sul prodotto pubblicizzato;

insomma, la drammaturgia ha delle regole, che non sono lì per caso; poi le puoi stravolgere, ma devi farlo fino in fondo, perché se apri il forno il soufflé ti si sgonfia;
quando nella Dolce vita Steiner si suicida e crea l'ombra della storia lo spettatore ha già assimilato il personaggio, umanizzato;

qui muoiono delle battute di copione, perciò l'impatto emotivo è zero e quindi non puoi empatizzare più di tanto col protagonista; prendi atto del fatto che è morta la prima che glie l'ha data; embè ?

era davvero necessario che morisse per evocare una nostalgia ? intanto però ti si crea un'aspettativa che non trova risconto emotivo, riempita dalla storia patetica dl marito... ma daiiii!

Sorrentino a me piace comunque, ma magari avesse avuto l'equilibrio narrativo, la cura e la mezura di Virzì nell'affrontare un'idea complessa come questa !

Noi abbiamo visto due film diversi e non a caso. Come non a caso tu parli più del film che non hai visto e che avresti voluto, meglio, dovuto vedere.
Se cito la smandrappata, è per dimostrare plasticamente come ció che il Sorrentino mette in scena sia reale e tangibile, onnipresente e infestante. Chi meglio di sta cessa potrebbe sostituire la baldraccca pluribebisitterata che a te sembra iperbolica? Quale "antropologia" mette in scena, rendendo finalmente attori, macchiette come, verdone-ferilli-grandi, se non proprio quella umanituncola li, che cita gli avi? Perchè il film ha vinto di tutto e in ogni dove salvo in Francia?
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.

629
Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
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Ti è piaciuto.

630
FUCKTOTUM
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Viandante Storico
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Miss.Stanislavskij ha scritto:Ti è piaciuto.

Minchia!

631
Magonzo
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:
Noi abbiamo visto due film diversi e non a caso. Come non a caso tu parli più del film che non hai visto e che avresti voluto, meglio, dovuto vedere.
Se cito la smandrappata, è per dimostrare plasticamente come ció che il Sorrentino mette in scena sia reale e tangibile, onnipresente e infestante. Chi meglio di sta cessa potrebbe sostituire la baldraccca pluribebisitterata che a te sembra iperbolica?
non ho proprio capito cosa intendi e in che modo questo risponde a ciò che ho scritto;
io il film l'ho visto con attenzione e anche possedendo qualche chiave di letture oggettiva, tecnica intendo;
pur piacendomi il tratto di Sorrentino, l'ho trovata un'idea gestita con approssimazione, non voluta;
forse sono legato a regole espressive "vecchie", però ho notato alcune scollature emotive, alle quali dopo un po' di riflessione ho attribuito cause di linguaggio cinematografico;

Quale "antropologia" mette in scena, rendendo finalmente attori, macchiette come, verdone-ferilli-grandi, se non proprio quella umanituncola li, che cita gli avi? Perchè il film ha vinto di tutto e in ogni dove salvo in Francia?
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.
non so fuck, se mi devi raccontare tu un film, vuol dire che il regista non è stato capace di farlo con la macchina;

e non imputare la mia "incomprensione" a chissà quali prevenzioni ideologiche o altri cazzi, perché semmai io ero prevenuto favorevolmente;

io ho ragionevoli motivi per dire che se oggi uscisse dal nulla quella sceneggiatura e la leggessero 100 editors professionisti, 99 casserebbero alcuni passaggi essenziali perché inefficaci nel "portare avanti la storia" in modo adeguato, nel preparare la strada alle immagini perché evochino emozioni;

un film non è un trattato di ideologia o un articolo di denuncia; deve fare poesia con quegli strumenti suoi propri.

632
FUCKTOTUM
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Risponde perchè perchè tu, ancora, vorresti il film girato da "dentro" un certo modo di fare "poesia"/ cultura mentre io ne apprezzo prima di tutto lo starne fuori e solo dopo l'averne fatto il protagonista indiscusso del fim.

Io non imputo un cazzo, il luminare del'eziologia delle opinioni sei tu

633
Miss.Stanislavskij
Miss.Stanislavskij
Viandante Mitico
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FUCKTOTUM ha scritto:
Miss.Stanislavskij ha scritto:Ti è piaciuto.

Minchia!

Quando sarà lo riguardero con la tua prospettiva



, Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente.


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FUCKTOTUM
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Miss.Stanislavskij ha scritto:


, Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente.



Azz, fico! Di chi è?

635
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:Risponde perchè perchè tu, ancora, vorresti il film girato da "dentro" un certo modo di fare "poesia"/ cultura mentre io ne apprezzo prima di tutto lo starne fuori e solo dopo l'averne fatto il protagonista indiscusso del fim.
no, aspetta, la mia nozione di poesia (la cultura non c'entra un cazzo, è solo ideologia) è strettamente linguistica:

se la scelta di Sorrentino fosse stata quella, col passo della tua critica che riporta la miss qui sopra, andava coerentemente tenuta per tutto il film;

invece con certe trovate di declamazione esplicita su un registro diverso, tradizionale - come quei passi che ti ho citato, il primo amore, la morte di Ramona, la suora che interviene come deus-ex-machina - l'impianto di quella tensione è stato smentito, perché allo spettatore, invece di essere suggerito con le immagini il sentimento che dici tu a parole, viene servita una chiave diretta ed esplicita come quando alla fine del carosello l'ispettore Rock si toglieva il cappello;

la poesia che esprime parole poetiche in sé, far dire al protagonista "cercavo la grande bellezza", è dilettante, perché invece di evocarti a forza un sentimento facendoti vedere, ti costringe a pensare ad un concetto, ti distrae;
questa è proprio una cosa di linguaggio cinematografico;

anche se sei dio-sceso-in-terra-dietro-la-macchina-da-presa, questa è una cosa che puoi fare se giri l'Anno scorso a Marienbad, ma non in un film così.

636
FUCKTOTUM
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Magonzo ha scritto:
FUCKTOTUM ha scritto:Risponde perchè perchè tu, ancora, vorresti il film girato da "dentro" un certo modo di fare "poesia"/ cultura mentre io ne apprezzo prima di tutto lo starne fuori e solo dopo l'averne fatto il protagonista indiscusso del fim.
no, aspetta, la mia nozione di poesia (la cultura non c'entra un cazzo, è solo ideologia) è strettamente linguistica:

se la scelta di Sorrentino fosse stata quella, col passo della tua critica che riporta la miss qui sopra, andava coerentemente tenuta per tutto il film;

invece con certe trovate di declamazione esplicita su un registro diverso, tradizionale - come quei passi che ti ho citato, il primo amore, la morte di Ramona, la suora che interviene come deus-ex-machina - l'impianto di quella tensione è stato smentito, perché allo spettatore, invece di essere suggerito con le immagini il sentimento che dici tu a parole, viene servita una chiave diretta ed esplicita come quando alla fine del carosello l'ispettore Rock si toglieva il cappello;

la poesia che esprime parole poetiche in sé, far dire al protagonista "cercavo la grande bellezza", è dilettante, perché invece di evocarti a forza un sentimento facendoti vedere, ti costringe a pensare ad un concetto, ti distrae;
questa è proprio una cosa di linguaggio cinematografico;

anche se sei dio-sceso-in-terra-dietro-la-macchina-da-presa, questa è una cosa che puoi fare se giri l'Anno scorso a Marienbad, ma non in un film così.

Ok

637
FUCKTOTUM
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Quando ti avanza tempo mi spieghi perchè ci facciamo le pippe sulla poetica delle sfiatate poco " linguistiche" di Chet Baker

638
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:Quando ti avanza tempo mi spieghi perchè ci facciamo le pippe sulla poetica delle sfiatate poco " linguistiche" di Chet Baker
ciccio, tutto è linguaggio;
non capisco cosa intendi dire con Baker poco linguistico;

l'arte è uso consapevole di quel linguaggio e se suoni uno strumento o ti sei cimentato personalmente con certe cose, lo capisci subito;

ci sono grandi talenti, privi di gusto, equilibrio e misura;
ti faccio un esempio che mi è venuto in mente guardando Sanremo:

Baglioni che cantava Avrai:
melodia e armonia riuscitissime;
però quel testo ruffiano infarcito di luoghi comuni della poesia in sé - avrai la stessa mia triste speranza...iiiihhh cazzu cazzu, ieu ieu, n't'o culo alla triste speranza  facepalm ;
poi ci aggiungi la faccetta di "Agonia" cuore infranto che canta con tutto il pathos del mondo;

e sotto scorrono i credits dell'associazione odontoiatri...

una canzone così sarebbe stata un capolavoro con un crudo testo di de André e cantata con l'eleganza sobria e la misura di De Gregori;

Baglioni è un grandissimo talento melodico e musicale, ma privo di gusto e intendimento d'insieme;

Chet Baker poteva interpretare quella dolcezza malinconica perché tutto il resto era un contrappeso dinamico, dal fatto che fosse capace di trombarsi una mentre l'amico che ci stava sopra interrompeva un istante per pisciare, ai suoi rapporti burrascosi coi pusher che gli hanno costato i denti...

639
FUCKTOTUM
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Si ma un purista non accetterebbe quello stile sfiatato manco in una banda di paese. La poesia emerge anche e soprattutto fuori dal noto e in quanto tale, rassicurante.

Baglioni no grazie.

640
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:Si ma un purista non accetterebbe quello stile sfiatato manco in una banda di paese. La poesia emerge anche e soprattutto fuori dal noto e  in quanto tale, rassicurante.
sticazzi i puristi; nel jazz poi è un ossimoro...

però la poetica, in tutti i linguaggi, ha una grammatica, che può essere stravolta, ma sempre con regole di efficacia intenzionali, o perlomeno geniali se manca in parte la padronanza;

non ricordo a mente grande arte i cui percorsi innovativi non siano che non sia comprovatamente voluti.

641
FUCKTOTUM
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marinetti arthaud stockhausen pollock basquiat...

642
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto: marinetti arthaud stockhausen pollock basquiat...
ma scherzi ?!
quella era tutta gente consapevolissima del linguaggio che andava a stravolgere;
solo che quelle sono le regioni senza ritorno delle rispettive sintassi, cioè la distruzione dei meccanismi sintattici stessi mediante l'estremizzazione della norma linguistica;

tanto per sostanziare la supercazzola: se la musica si basa sull'attesa-risposta, la regola dodecafonica annulla come legge quel meccanismo, ma lo fa esattamente come atto concettuale, inserito a pieno titolo nella norma linguistica.

643
FUCKTOTUM
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È tutta gente che aperto porte su roba che prima era rumore macchie e delirio vario. È diventata arte col supercazzoleggio di ritorno un po' come le modiglianate al black and deker

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Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:È tutta gente che aperto porte su roba che prima era rumore macchie e delirio vario. È diventata arte col supercazzoleggio di ritorno un po' come le modiglianate al black and deker
beh, non proprio:
oggi il semiologo dell'arte Warburton è arrivato alla definizione "scientifica" per cui arte è ciò che è considerato tale dal Mondo dell'arte;

la deriva concettuale è il frutto di un'accelerazione di esigenze nella società di massa: siccome la frequentazione dell'arte è diventato un accessorio di promozione sociale per i ceti emergenti, il linguaggio è diventato il veicolo per reperire forme competitive di innovazione, autobus che non si possono perdere, pena essere "out";

con l'orinatoio di Duchamp si è aperta un'epoca, ma l'esigenza risale ad un secolo prima;
la supercazzola concettuale è divenuta un contenuto intrinseco dell'arte, che non può più essere mimesi, a meno di non stravolgerla;
è per questo che mi piacciono le canzoni.

645
FUCKTOTUM
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Magonzo ha scritto:
FUCKTOTUM ha scritto:È tutta gente che aperto porte su roba che prima era rumore macchie e delirio vario. È diventata arte col supercazzoleggio di ritorno un po' come le modiglianate al black and deker
beh, non proprio:
oggi il semiologo dell'arte Warburton è arrivato alla definizione "scientifica" per cui arte è ciò che è considerato tale dal Mondo dell'arte;

la deriva concettuale è il frutto di un'accelerazione di esigenze nella società di massa: siccome la frequentazione dell'arte è diventato un accessorio di promozione sociale per i ceti emergenti, il linguaggio è diventato il veicolo per reperire forme competitive di innovazione, autobus che non si possono perdere, pena essere "out";

con l'orinatoio di Duchamp si è aperta un'epoca, ma l'esigenza risale ad un secolo prima;
la supercazzola concettuale è divenuta un contenuto intrinseco dell'arte, che non può più essere mimesi, a meno di non stravolgerla;
è per questo che mi piacciono le canzoni.

I see warburton è arrivato a quello che dico da 30 anni. Certa gente non sa più che inventarsi per giusticare la propria, intrinseca, inutilitá.

Comunque ti vedo in piena evoluzione, dal mascetti tout court al mascetti consapevole: mca cazzi.

646
vanth
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647
vanth
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FUCKTOTUM ha scritto:
Mette un punto e a capo nella storia del cinema italiano seppellendo i vari Virzì e mezze seghe affini.

quanto è vero

648
FUCKTOTUM
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Che modi. Non è che lei può venire qui a sbracarsi dalle risate senza proferire verbo. Qui ci si fa delle signore pippe mentali; potrebbe anche urtare quoche sensibiltá . aspetto

649
vanth
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non solo  tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...

650
Magonzo
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FUCKTOTUM ha scritto:I see warburton è arrivato a quello che dico da 30 anni. Certa gente non sa più che inventarsi per giusticare la propria, intrinseca, inutilitá.
beh, lui ci è arrivato come procedimento analitico confutabile, non come opinione; è un mestiere diverso.

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