La nostra autostima è in relazione con la sicurezza,l’autoimmagine e la capacità di stare al mondo, trasmesseci quando eravamo bambini creativi e fragili.
In qualità di genitori si disimpara la lettura creativa del mondo necessaria per un tempestivo avviamento alle emozioni, come paura e gioia, per padroneggiare da autodeterminati esperienze esistenziali, senza deviare nelle dipendenze autolesive.
Ma per accogliere i figli occorrre non “sapere tutto” ; affinchè cominicno ad imparare a reggere un margine d’insicurezza.
Si devono evitare i dogmi di falsa autostima, come “io so un sacco di cose”, “io sono questo e quello”; “devi essere così”, “diventa come io volevo essere”, ecc.
Le ansie sono perpetuate da adulti mai indipendenti, che non hanno lavorato sulla loro personalità. Si finisce per avere bisogno di rassicurazioni esterne, appartenenze conformistiche, possessi e fugh., ecc. Incapaci di valorizzare il propro potenziale. Si indossano maschere dietro alle quali non c’è un volto.
Si deve essere equilibrati, sicuri e consci sia delle proprie risorse che dei propri limiti, per saper affrontare gl’insuccessi.
La sicurezza non è l’arroccamento nella sicumera e nell’illusione di sapere.
E’ proprio con un’accettata insicurezza, in tal contesto intesa come essere consci dei propri limiti ma equilibrati per affrontare gl’insucessi, che non ci si cristallizza nelle certezze che ostacolano il libero divenire.
Io almeno la penso così, non so voi.
Come si spezza il cerchio?
In qualità di genitori si disimpara la lettura creativa del mondo necessaria per un tempestivo avviamento alle emozioni, come paura e gioia, per padroneggiare da autodeterminati esperienze esistenziali, senza deviare nelle dipendenze autolesive.
Ma per accogliere i figli occorrre non “sapere tutto” ; affinchè cominicno ad imparare a reggere un margine d’insicurezza.
Si devono evitare i dogmi di falsa autostima, come “io so un sacco di cose”, “io sono questo e quello”; “devi essere così”, “diventa come io volevo essere”, ecc.
Le ansie sono perpetuate da adulti mai indipendenti, che non hanno lavorato sulla loro personalità. Si finisce per avere bisogno di rassicurazioni esterne, appartenenze conformistiche, possessi e fugh., ecc. Incapaci di valorizzare il propro potenziale. Si indossano maschere dietro alle quali non c’è un volto.
Si deve essere equilibrati, sicuri e consci sia delle proprie risorse che dei propri limiti, per saper affrontare gl’insuccessi.
La sicurezza non è l’arroccamento nella sicumera e nell’illusione di sapere.
E’ proprio con un’accettata insicurezza, in tal contesto intesa come essere consci dei propri limiti ma equilibrati per affrontare gl’insucessi, che non ci si cristallizza nelle certezze che ostacolano il libero divenire.
Io almeno la penso così, non so voi.
Come si spezza il cerchio?