Queto quì

non male




troppo tirato per le lunghe


fino al 16 c'è il cinema a 3 euri

Amanita Muscaria ha scritto:

purplebunny ha scritto:Il discorso del re, di Tom Hooper

Pensavo il solito biopic un po' buonista un po' melenso, per di più sulla solita testa coronata, cosa detestabile già di per sé. Invece è un film intelligente e ironico. Mi è spiaciuto un po' vederlo doppiato, perché ho il sospetto sia andato perso molto, nel passaggio. Sono curiosa quando uscirà in dvd di riscoprirlo in inglese.

E’ quantomeno fascinoso constatare come un film di cui si sa tutto in anticipo, dall’intreccio all’ambientazione, riesca a smuovere l’animo. Degli Oscar meritati, questa volta.

quoto tutto..delicatezza e tenerezza.passionalità e testardaggine...ottimo Oscar

Antichrist

V.M. 18

l'ama o non l'ama ...

vado oggi a vedere l'ultimo di Tarantino :-)

cambio programma,niente film oggi :-(

la grande bellezza

vanth ha scritto:la grande bellezza

Piaciuto?
Io devo ancora andare.

vai , poi ti dico.

tutto, eh! titoli di coda inclusi, mi raccomandos

cazzo,qui si che ci voleva il patpat

aspè, rifaccio


tutto-tutto, fino alla fine, mi raccomando !

Vado stasera a vederlo!

allora mi taccio

Questo quì

Cenere79 ha scritto:

vanth ha scritto:la grande bellezza

Piaciuto?

No. Mi ero ripromesso di non andare più al cinema a vedere film di gente italiana, ma la sala di Fast & Furious 6 era piena e La grande bellezza era l'unica proiezione rimasta con qualche posto libero, per la precisione 286. Esclusi i bagni.

E insomma, a questo punto ti racconto un po' la storia perché il film dura 2 ore e mezza e ovviamente per durare così tanto puoi ben immaginare che abbia una trama avvincente e ben elaborata.

C'è Jep Gambardella (Toni Servillo) che ha scritto un libro, poi va alle feste tutte le sere e incontra la gente che va alle feste come lui, poi incontra il marito dell'exfidanzatina, una suora di 104 anni e ogni tanto vede il misterioso vicino che poi viene arrestato dalla DIA.

In mezzo ci sono scontate riflessioni sul tempo che passa, su personaggi stereotipati, su Roma e di nuovo sul tempo che passa. Ah, e poi c'è Fellini, cioé non Fellini Fellini eh, c'è Fellini. O almeno qualcuno ha detto che c'è.

Come? Volevi la trama?
Allora non andare più a vedere film fatti da gente italiana e aspetta Fast & Furious 7.

Bel film.
E non è assolutamente ovvio che un film debba avere una trama
che per giunta giustifichi la sua durata.

vanth ha scritto:cazzo,qui si che ci voleva il patpat

aspè, rifaccio


tutto-tutto, fino alla fine, mi raccomando !

Ma i Colonna a noleggio cui pare immorale fingersi Odescalchi per le
antiche rivalità?!

(che Roma! )

Cenere79 ha scritto:Bel film.
E non è assolutamente ovvio che un film debba avere una trama
che per giunta giustifichi la sua durata.

E' perché sarebbe un bel film? Esprimiti pure.

Cenere79 ha scritto:
Ma i Colonna a noleggio cui pare immorale fingersi Odescalchi per le
antiche rivalità?!

Ah, ecco, è bello perché ci sono le scenette divertenti. C'è anche la tizia nuda che prende la rincorsa e tira la capocciata sull'acquedotto romano e poi viene irrisa da Jep. Poi c'è Verdone che viene umiliato dall'attricetta scrittrice che vuole essere accompagnata all'aeroporto. Poi c'è Buccirosso che basta la presenza, no?

Se si tratta di vedere un'accozzaglia di scenette divertenti tanto vale vedere Paperissima in tv. Sono anche abbastanza sicuro che dentro al Gabibbo ci stia Toni Servillo.

Non mi piace il tono che usi Automaalox.
Sai sempre tutto tu e pretendi di mettere gli
altri alla prova ("esprimiti pure" insinuando
che io non ne sia capace) e in modo insolente e cafone
trai conclusioni superficiali da quello che dicono.
Ad es. dal fatto che io abbia isolato una scena
che mi ha fatto (sor)ridere deduci che io
trovi bello il film in quanto "accozzaglia di scenette divertenti".

Sì, ok.
E' possibile però avere una tua opinione in merito? Cioé, perché hai formulato il giudizio "bel film"?

Io ho spiegato perché non mi è piaciuto. Perché non c'è una trama; durante la proiezione non viene da chiedersi "come andrà a finire?" ma "quando finirà?'".

Io ho creduto (e sperato) che il supplizio fosse finito dopo la scena della neocoppia (il marito dell'exfidanzata e la donna delle pulizie) e la battuta "siete brave persone" (o qualcosa del genere). E invece c'erano ancora 20 minuti di film!

Addirittura dei tizi in sala sono andati via prima della fine! Non ricordo quando è stata l'ultima volta che ho visto gente abbandonare per forfait al cinema.

Questo film è l'ennesima paraculata offerta al pubblico col giudizio spicciolo, quelli del "si stava meglio quando si stava peggio" e "che gente c'è nel mondo" e "laggente è stupida (io sono sveglio invece)".

Giusto per prendere un termine di paragone; il caso ha voluto che la settimana prima abbia visto Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Ci sarà da vergognarsi a classificare entrambi sotto la voce Cinema.

I due film hanno alcuni elementi in comune, in particolare la volontà dei registi di presentare personaggi caratterizzati in maniera quasi grottesca, poi c'è il ruolo decisivo delle città (quasi co-protagoniste), Roma e New York (anni '20), e infine i protagonisti alla ricerca di qualcosa, la grande bellezza e l'amore della vita.

Tralasciando quindi le trame, un classico per Luhrmann e il nulla per Sorrentino, prova a fare il confronto sul resto.

Un film può piacermi per quello che dice e per como le dice
o solo per uno o l'altro aspetto.
La grande bellezza rientra nell'ultimo caso (anche se
non disprezzo, pure nella sua banalità, la riflessione
sul tempo che rende contemporaneamente spietati e indulgenti verso
se stessi e gli altri e sulle ambizioni deluse: se una cosa la sento
vera, la apprezzo, indipendentemente dal fatto che sia originale o no).
Ho trovato stupendo il connubio di immagini e musica,
il contrasto fra la velocità e la confusione delle
scene di festa e la lentezza e la calma rarefatta
dei momenti in cui è ripresa la città, "la grande bellezza"
del titolo, a parer mio, che mi piace leggere come
metafora della rarità di momenti belli nella vita
che sono in quelli in cui ci si può raccogliere in se stessi.
La Roma del film mi ha emozionato perché
io così bella (cioè senza il caos di macchine, di cose e di persone)
non ho mai avuto la fortuna di vederla
(o forse solo in parte, durante certe uscite notturne
o la mattina presto).
Ambienti e atmosfere sono in primo piano
nel film, "sono il film", perciò non disturba (e anzi va bene così)
che non ci sia trama e che i personaggi siano ridotti a stereotipi
(compreso il protagonista, un Servillo che in effetti ho
avuto la sensazione tendesse un po'a strafare).

Automaalox ha scritto:

Questo film è l'ennesima paraculata offerta al pubblico col giudizio spicciolo, quelli del "si stava meglio quando si stava peggio" e "che gente c'è nel mondo" e "laggente è stupida (io sono sveglio invece)".

Comunque a me non pare che il film si presti molto a compiacere i gusti della gente con la puzza sotto il naso.
Certo mondo e figure descritti (quanto reali poi?) non suscitano un vero disprezzo, perché non sono rappresentati in modo
tale da suscitarlo.

grottescamente reali, Ve', non immagini quanto... tra le cose che mi han divertita e che ho apprezzato di più.

qualcosa, invece, avrebbe potuto evitarsela (vedi simbolismo esasperato di chiusura), casting frettoloso (quella santa era palese fosse il risultato di un nemmeno poi troppo sapiente trucco) e montaggio soprattutto, su cui pare assurdo che S. non abbia potuto metter bocca (vedi la scena di Servillo alla fontanella, quella subito dopo il party che apre il film).