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L'ultimo Film che avete visto?

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201
vanth
vanth
Viandante Storico
Viandante Storico
Automaalox ha scritto:
Giusto per prendere un termine di paragone; il caso ha voluto che la settimana prima abbia visto Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Ci sarà da vergognarsi a classificare entrambi sotto la voce Cinema.

I due film hanno alcuni elementi in comune, in particolare la volontà dei registi di presentare personaggi caratterizzati in maniera quasi grottesca, poi c'è il ruolo decisivo delle città (quasi co-protagoniste), Roma e New York (anni '20), e infine i protagonisti alla ricerca di qualcosa, la grande bellezza e l'amore della vita.

Tralasciando quindi le trame, un classico per Luhrmann e il nulla per Sorrentino, prova a fare il confronto sul resto.

il caso o l'ingenuità, scusa?
perchè andare a vedere Luhrmann con tutte queste aspettative, mi pare quantomeno azzardato.

202
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
vanth ha scritto:grottescamente reali, Ve', non immagini quanto... tra le cose che mi han divertita e che ho apprezzato di più.

Per me il contrario. Il campionario umano è quello che meno ha attirato la mia attenzione, protagonista incluso.
Per me sono tutti "tipi" che restano sullo sfondo.


qualcosa, invece, avrebbe potuto evitarsela (vedi simbolismo esasperato di chiusura), casting frettoloso (quella santa era palese fosse il risultato di un nemmeno poi troppo sapiente trucco) e montaggio soprattutto, su cui pare assurdo che S. non abbia potuto metter bocca (vedi la scena di Servillo alla fontanella, quella subito dopo il party che apre il film).

La scena finale del ricordo a me è piaciuta tanto,
come pure quella della giraffa e della visita notturna al palazzo.
Ma anche quella iniziale di Servillo alla fontanella: cos'ha che non va?

203
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Automaalox ha scritto:

E' perché sarebbe un bel film? Esprimiti pure.

devo andare...
assolutamente andare...
non solo perché adoro Sorrentino.
non solo perché adoro Tony Pagoda Servillo.

soprattutto perché muoio dalla voglia di tornare qui e spiegarti perché lo considero un bel film.
perché giá so che sará un bel film.
lo spirito di contraddizione che ho nei tuoi confronti é giá una garanzia di qualitá del film che non ho ancora visto.

e perché vai a vedere certe boiate come il grade scaztby.


204
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
Inoltre vi considero il libro di sorrentino
Hanno tutti ragione.

205
Rupa Lauste
Rupa Lauste
Viandante Storico
Viandante Storico
ops...volevo dire consiglio.

206
PaperMoon
PaperMoon
Viandante Mitico
Viandante Mitico
The grey

party2


alla fine il mio compagno di visione mi fa: "ma sarà mica una storia vera?" cercando qualcosa nei titoli di coda... facepalm
Siamo deflagrati entrambi, lui con qualche secondo di ritardo, in una risata liberatoria L'ultimo Film che avete visto? - Pagina 9 214252

Da vedere, senza pretese, quando avete la sensazione di essere accerchiati da un branco di lupi pietra




207
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:Un film può piacermi per quello che dice e per como le dice
o solo per uno o l'altro aspetto.

Ovvio, i gusti son gusti. L'ho capito quasi subito quando vidi un bambino mangiarsi le formiche.

La grande bellezza rientra nell'ultimo caso (anche se
non disprezzo, pure nella sua banalità, la riflessione
sul tempo che rende contemporaneamente spietati e indulgenti verso
se stessi e gli altri e sulle ambizioni deluse: se una cosa la sento
vera, la apprezzo, indipendentemente dal fatto che sia originale o no).

Allora puoi risparmiare tempo e danaro e guardare i documentari su Discovery Channel, lì raccontano tutte cose vere e spesso neanche scontate.

Ho trovato stupendo il connubio di immagini e musica,
il contrasto fra la velocità e la confusione delle
scene di festa e la lentezza e la calma rarefatta
dei momenti in cui è ripresa la città, "la grande bellezza"
del titolo, a parer mio, che mi piace leggere come
metafora della rarità di momenti belli nella vita
che sono in quelli in cui ci si può raccogliere in se stessi.
La Roma del film mi ha emozionato perché
io così bella (cioè senza il caos di macchine, di cose e di persone)
non ho mai avuto la fortuna di vederla
(o forse solo in parte, durante certe uscite notturne
o la mattina presto).
Ambienti e atmosfere sono in primo piano
nel film, "sono il film", perciò non disturba (e anzi va bene così)
che non ci sia trama e che i personaggi siano ridotti a stereotipi
(compreso il protagonista, un Servillo che in effetti ho
avuto la sensazione tendesse un po'a strafare).

Ho capito, hai avuto "er friccico ner core a vede' Roma bella tua" (si dice e scrive così?).


Cenere79 ha scritto:
Automaalox ha scritto:

Questo film è l'ennesima paraculata offerta al pubblico col giudizio spicciolo, quelli del "si stava meglio quando si stava peggio" e "che gente c'è nel mondo" e "laggente è stupida (io sono sveglio invece)".


Comunque a me non pare che il film si presti molto a compiacere i gusti della gente con la puzza sotto il naso.
Certo mondo e figure descritti (quanto reali poi?) non suscitano un vero disprezzo, perché non sono rappresentati in modo
tale da suscitarlo.

Beh, questa è la versione 2.0 del paraculismo cinematografico. Cioé, non caratterizzare eccessivamente i personaggi che devono essere ambigui, né negativi né positivi, così "aggente ar cinema dice: anvedi bravo Sorrentino, aggente è proprio così" (si dice e si scrive così?).
Però mi ci gioco la collezione di sassi con forme buffe (esclusa quelo che assomiglia a Servillo) che quando hai visto la scena del chirurgo estetico hai pensato: "aggente è scema" (si dice e i scirve così?).

vanth ha scritto:
Automaalox ha scritto:
Giusto per prendere un termine di paragone; il caso ha voluto che la settimana prima abbia visto Il grande Gatsby di Baz Luhrmann. Ci sarà da vergognarsi a classificare entrambi sotto la voce Cinema.

I due film hanno alcuni elementi in comune, in particolare la volontà dei registi di presentare personaggi caratterizzati in maniera quasi grottesca, poi c'è il ruolo decisivo delle città (quasi co-protagoniste), Roma e New York (anni '20), e infine i protagonisti alla ricerca di qualcosa, la grande bellezza e l'amore della vita.

Tralasciando quindi le trame, un classico per Luhrmann e il nulla per Sorrentino, prova a fare il confronto sul resto.

il caso o l'ingenuità, scusa?
perchè andare a vedere Luhrmann con tutte queste aspettative, mi pare quantomeno azzardato.


Hai ragione, ho scritto male, cioé da come ho esposto sembrerebbe che sia rimasto schifato da Il grande Gatsby. In realtà intendevo dire che i due film sono inconfrontabili: uno memorabile, avvincente, innovativo, visionario e al profumo di lavanda della Provenza, l'altro noioso, scontato, provinciale e al profumo "de' carbonara". Insomma, la carbonara mi piace, ma me la faccio a casa, al ristorante mangio altro.

Sono andato a vedere il film di Luhrmann senza molte aspettative visti i precedenti da me non graditi, ma 'sto film è stato folgorante. Era ovvio che l'interpretazione del racconto di Fitzgerald sarebbe stata particolare e sono convinto che se avessi visto il concept prima della realizzazione finale avrei avuto molti pregiudizi. A questo regista evidentemente piace conciliare epoche diverse, contaminando l'una con sonorità e visioni tipiche dell'altra; la sua New York degli anni venti è stata proiettata avanti nel tempo, in una dimensione frenetica e caotica, ma non ha rinunciato ai cliché dell'epoca in cui la storia si svolge. Lo sa fare.

Rupa Lauste ha scritto:
Automaalox ha scritto:

E' perché sarebbe un bel film? Esprimiti pure.

devo andare...
assolutamente andare...
non solo perché adoro Sorrentino.
non solo perché adoro Tony Pagoda Servillo.

soprattutto perché muoio dalla voglia di tornare qui e spiegarti perché lo considero un bel film.

Tu che metti in ordine due cooncetti di fila e azzardi una spiegazione?
Vado a prendere i pop corn.

perché giá so che sará un bel film.
lo spirito di contraddizione che ho nei tuoi confronti é giá una garanzia di qualitá del film che non ho ancora visto.

Questo è l'atteggiamento ottuso di cui parla spesso Last Flight, quello della metafora del notaio alla rovescia.

e perché vai a vedere certe boiate come il grade scaztby.

Mentre la storpiatura dei nomi è tipica del grillino medio.

208
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Sei di una vuota pesantezza unica.
(fossi in te eviterei l'ironia, perché
proprio non sai farne).

209
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Automaalox ha scritto:ovviamente per durare così tanto puoi ben immaginare che abbia una trama avvincente

Tu che sei così pronto a cogliere l'ovvietà
delle affermazioni altrui, evita di far passare
per ovvie (evidentemente per ignoranza)
cose che non lo sono.

210
vanth
vanth
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:
La scena finale del ricordo a me è piaciuta tanto,
come pure quella della giraffa e della visita notturna al palazzo.
Ma anche quella iniziale di Servillo alla fontanella: cos'ha che non va?

è fatta coi piedi, non si capisce la geografia del luogo rispetto alla posizione di Servillo, e, soprattutto, ce ne fosse almeno uno di taglio che passa. pessima a mio avviso, gran peccato.

la menata dei fenicotteri poi...avrebbe potuto risparmiarsela, sempre nell'ottica de gustibus, ovviamente

in effetti sì, riguardandolo, i personaggi sono un tantino caricati, nemmeno poi troppo però.

"mamma! tu mi fai arrossire " L'ultimo Film che avete visto? - Pagina 9 689565

211
vanth
vanth
Viandante Storico
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Automaalox ha scritto:





Hai ragione, ho scritto male, cioé da come ho esposto sembrerebbe che sia rimasto schifato da Il grande Gatsby. In realtà intendevo dire che i due film sono inconfrontabili: uno memorabile, avvincente, innovativo, visionario e al profumo di lavanda della Provenza, l'altro noioso, scontato, provinciale e al profumo "de' carbonara". Insomma, la carbonara mi piace, ma me la faccio a casa, al ristorante mangio altro.


è l'ambiente che raffigura ad essere provinciale, non il contrario



Sono andato a vedere il film di Luhrmann senza molte aspettative visti i precedenti da me non graditi, ma 'sto film è stato folgorante. Era ovvio che l'interpretazione del racconto di Fitzgerald sarebbe stata particolare e sono convinto che se avessi visto il concept prima della realizzazione finale avrei avuto molti pregiudizi. A questo regista evidentemente piace conciliare epoche diverse, contaminando l'una con sonorità e visioni tipiche dell'altra; la sua New York degli anni venti è stata proiettata avanti nel tempo, in una dimensione frenetica e caotica, ma non ha rinunciato ai cliché dell'epoca in cui la storia si svolge. Lo sa fare.




il solito stucchevole vortice spumeggiante alla Luhrmann. altro che lavanda...


no grazie, non fa per me.



212
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
vanth ha scritto:

è l'ambiente che raffigura ad essere provinciale, non il contrario

???

E' esattamente ciò che intendevo io. E poi quale sarebbe il significato contrario? Spiegati.

La grande bellezza è un film che ironizza sugli interpreti della mondanità romana, è strettamente legato ad un certo tipo di realtà locale. Tanti di questi personaggi sono insignificanti per uno spettatore estraneo, nel senso che non sono riconducibili a figure note, può solo ipotizzare.

Questo senso di estraneità l'ho avuto io che vivo a trecento chilometri da Roma e mi sorbisco i media nazionali, figurati un pubblico internazionale.

vanth ha scritto:

il solito stucchevole vortice spumeggiante alla Luhrmann. altro che lavanda...


no grazie, non fa per me.




Era proprio questo il mio pregiudizio. Invece i "vortici spumeggianti" non sono stucchevoli perché durano poco e sono azzeccatissimi per rappresentare quel sentimento di sconsiderata fiducia per il futuro, dovuta alla ricchezza del momento. Il film tratta proprio di questo; Gatsby rappresenta il desiderio di possesso, su cose e persone, è un antieroe romantico. Coltiva la speranza di possedere la donna che crede di amare e fa di tutto, proprio di tutto, per ottenerla.
Quasi cento anni fa Fitzgerald ci metteva in guardia da questo atteggiamento, che più o meno condividiamo tutti ancora oggi.

213
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Automaalox ha scritto: è strettamente legato ad un certo tipo di realtà locale.

Ma non direi proprio.
E'un mondo che ritrovi dappertutto.
A Milano non lo trovi?
In Versilia non lo trovi?
Nella riviera romagnola non lo trovi?

etc.

214
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:
Automaalox ha scritto: è strettamente legato ad un certo tipo di realtà locale.

Ma non direi proprio.
E'un mondo che ritrovi dappertutto.
A Milano non lo trovi?
In Versilia non lo trovi?
Nella riviera romagnola non lo trovi?

etc.

Assolutamente no.
E' l'ambiente degli intellettualoidi (scrittori, sceneggiatori, artisti) che cerca fortuna nel più importante centro di aggregazione nazionale per quel genere di attività (Roma è importante sede televisiva, cinematografica ed editoriale).

215
vanth
vanth
Viandante Storico
Viandante Storico
Automaalox ha scritto:
vanth ha scritto:

è l'ambiente che raffigura ad essere provinciale, non il contrario
???
E' esattamente ciò che intendevo io. E poi quale sarebbe il significato contrario? Spiegati.
una lettura provinciale di un ambiente cosmopolita

La grande bellezza è un film che ironizza sugli interpreti della mondanità romana, è strettamente legato ad un certo tipo di realtà locale. Tanti di questi personaggi sono insignificanti per uno spettatore estraneo, nel senso che non sono riconducibili a figure note, può solo ipotizzare.

Questo senso di estraneità l'ho avuto io che vivo a trecento chilometri da Roma e mi sorbisco i media nazionali, figurati un pubblico internazionale
dici? io invece non escluderei che si tratti di una realtà estendibile anche ad altri microcosmi con diversa dislocazione geografica. Magari cambiano le declinazioni, certo, ma non la sostanza




Era proprio questo il mio pregiudizio. Invece i "vortici spumeggianti" non sono stucchevoli perché durano poco e sono azzeccatissimi per rappresentare quel sentimento di sconsiderata fiducia per il futuro, dovuta alla ricchezza del momento. Il film tratta proprio di questo; Gatsby rappresenta il desiderio di possesso, su cose e persone, è un antieroe romantico. Coltiva la speranza di possedere la donna che crede di amare e fa di tutto, proprio di tutto, per ottenerla.
Quasi cento anni fa Fitzgerald ci metteva in guardia da questo atteggiamento, che più o meno condividiamo tutti ancora oggi.

più di due ore me lo chiami poco?

a me stuccano eccome, li trovo nauseanti.

quanto al resto, a meno che quel "condividiamo" non stia per un maiestatico, speak for yourself

216
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Automaalox ha scritto:
vanth ha scritto:

è l'ambiente che raffigura ad essere provinciale, non il contrario
???
E' esattamente ciò che intendevo io. E poi quale sarebbe il significato contrario? Spiegati.
una lettura provinciale di un ambiente cosmopolita

Tipo l'interpretazione moralista e bigotta di un ambiente progressista e indecente? No, non è proprio il caso di questo film e non mi sarei mai sognato di dare questa interpretazione. Anzi, l'impressione che ho avuto è che ci sia qualche riferimento autobiografico del regista.

La grande bellezza è un film che ironizza sugli interpreti della mondanità romana, è strettamente legato ad un certo tipo di realtà locale. Tanti di questi personaggi sono insignificanti per uno spettatore estraneo, nel senso che non sono riconducibili a figure note, può solo ipotizzare.

Questo senso di estraneità l'ho avuto io che vivo a trecento chilometri da Roma e mi sorbisco i media nazionali, figurati un pubblico internazionale
dici? io invece non escluderei che si tratti di una realtà estendibile anche ad altri microcosmi con diversa dislocazione geografica. Magari cambiano le declinazioni, certo, ma non la sostanza

Assurdo.
E' la cosa più evidente del film!
Il contesto è decisivo, la città è protagonista e influenza i personaggi che sono i rappresentanti della mondanità ROMANA. Non è gente in visita di piacere, si tratta di persone che VIVONO la città e ne assorbono i ritmi e i costumi.

Pur di contestare quello che dico tu e l'altra tizia mettete in discussione pure l'unico tema portante del film.





più di due ore me lo chiami poco?

a me stuccano eccome, li trovo nauseanti.

Immagino che tu non abbia visto il film. Le scene che tu ritieni stucchevoli ("i vortici spumeggianti") sono evidentemente quelle rappresentazioni caotiche, colorate, coreografiche e surreali (quasi da musical) tipiche di Luhrmann. Durano OGGETTIVAMENTE poco e sono poche (si limitano alle feste nella residenza estiva di Gatsby); ma sono estremamente funzionali per veicolare alcuni dei temi portanti: oltre a rappresentare benissimo la superficialità e l'opportunismo di una società opulenta ed esaltata (quelli erano anni di grande ricchezza e sviluppo per gli americani), mettono in risalto la solitudine del protagonista.

quanto al resto, a meno che quel "condividiamo" non stia per un maiestatico, speak for yourself

Gente! E' arrivato San Francesco!


Alleluja.

217
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Automaalox ha scritto:

Pur di contestare quello che dico tu e l'altra tizia mettete in discussione pure l'unico tema portante del film.



A me di contestarti a tutti i costi non interessa proprio per niente.
Semplicemente scrivi cose opinabilissime spacciandole per Verità.

218
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
vanth ha scritto: io invece non escluderei che si tratti di una realtà estendibile anche ad altri microcosmi con diversa dislocazione geografica. Magari cambiano le declinazioni, certo, ma non la sostanza[/b]



Infatti è così.
Sono tipi umani che, in certi ambienti, si trovano anche altrove.
In Versilia basta fare un capatina, che so, a una festa al Twiga
di Flavio Briatore, o in qualche altro locale esclusivo.
La stessa gente poi magari te la ritrovi il giorno
dopo al caffè La Versiliana che discorre di politica, di arte etc etc.
E sono giornalisti impegnati, scrittori, imprenditori etc.

219
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:
A me di contestarti a tutti i costi non interessa proprio per niente.
Semplicemente scrivi cose opinabilissime spacciandole per Verità.

Falso.
Che il film di Sorrentino sia un ritratto grottesco delle feste romane e dei suoi partecipanti è un fatto oggettivo.

Tutti gli spettatori, e tu stessa lo hai detto qua, hanno riconosciuto la volontà del regista di omaggiare Roma, tanto da assegnarle un ruolo da protagonista.

I personaggi descritti sono scrittori, giornalisti, sceneggiatori, attori, artisti, nobilotti, politici, preti, spogliarelliste e sante, come è possibile trovare SOLO nei salotti, terrazze e ville ROMANE.

Nonostante queste OVVIETA' tu hai avuto il coraggio di dire che in fondo anche se l'ambientazione fosse stata in Versilia o in riviera romagnola cambiava poco o nulla.

E' chiaro che il tuo scopo era solo contraddirmi.

220
euvitt
euvitt
Viandante Storico
Viandante Storico
PaperMoon ha scritto:The grey

party2



visto...purtroppo party2

221
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:
Infatti è così.
Sono tipi umani che, in certi ambienti, si trovano anche altrove.
In Versilia basta fare un capatina, che so, a una festa al Twiga
di Flavio Briatore, o in qualche altro locale esclusivo.
La stessa gente poi magari te la ritrovi il giorno
dopo al caffè La Versiliana che discorre di politica, di arte etc etc.
E sono giornalisti impegnati, scrittori, imprenditori etc.

Falso.
Il contesto del Twiga è completamente diverso. Prima di tutto è una discoteca, non una terrazza o salotto privati, cioé non è un luogo di ritrovo esclusivo di una cerchia di amicizie o conoscenze; prenoti un tavolo e vai, anche se con quel contesto non c'entri niente. Ha quindi una frequentazione eterogenea che poco o niente ha a che vedere con la realtà locale, essendo posto in un luogo di villeggiatura.

222
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Non so se ne sei edotto, professorino, ma al Twiga si tengono feste private.

223
Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem


secondo me è bello.

224
Automaalox
Automaalox
Viandante Storico
Viandante Storico
Cenere79 ha scritto:Non so se ne sei edotto, professorino, ma al Twiga si tengono feste private.


Stai delirando.

Il Twiga è una DISCOTECA nella quale CHIUNQUE (minimamente presentabile, ovvio) può entrare, sia mettendosi semplicemente in coda, sia prenotando un tavolo nell'area privè (pagando, riovvio).

Il fatto che tu abbia tirato fuori questo locale per fare un confronto alla pari con le feste romane descritte ne La grande bellezza dimostra che non hai minimamente compreso il senso del film che tu stessa hai detto di aver apprezzato, un senso che è stato colto da chiunque lo abbia recensito.

Stai negando l'evidenza.


Zadig ha scritto:

secondo me è bello.

L'ho visto.
Alla fine mi pare ci si un'incongruenza. Quando la tipa fintasciroccata tradisce la psichiatralesbica e si fa mettere la microspie addosso si presume che abbia confessato tutto, no? Allora perché non viene arrestata lei stessa e lo psichiatra deve fare un ulteriore doppio gioco per farla arrestare? Il suo avvocato è Ghedini?

225
Cenere79
Cenere79
Viandante Mitico
Viandante Mitico
Automaalox ha scritto:
Cenere79 ha scritto:Non so se ne sei edotto, professorino, ma al Twiga si tengono feste private.


Stai delirando.

Il Twiga è una DISCOTECA nella quale CHIUNQUE (minimamente presentabile, ovvio) può entrare, sia mettendosi semplicemente in coda, sia prenotando un tavolo nell'area privè (pagando, riovvio).

Il fatto che tu abbia tirato fuori questo locale per fare un confronto alla pari con le feste romane descritte ne La grande bellezza dimostra che non hai minimamente compreso il senso del film che tu stessa hai detto di aver apprezzato, un senso che è stato colto da chiunque lo abbia recensito.

Stai negando l'evidenza.




Sei tu che non capisci Automaalox.
Alle feste private non entra chiunque,
mi dispiace.


(p.s.: non è nemmeno vera l'affermazione "un senso che è stato colto da chiunque lo abbia recensito"
dal momento in cui ho letto una recensione nella quale si mette in dubbio che la mondanità descritta
nel film sia proprio romana e non riconduca piuttosto ad altre realtà, come quella milanese.
Vuoi che te la posto professorino?).

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