i nostri pipponi sono interessantissimi e pieni di sangue; una vampira vera dovrebbe parteciparevanth ha scritto:non solo tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...
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i nostri pipponi sono interessantissimi e pieni di sangue; una vampira vera dovrebbe parteciparevanth ha scritto:non solo tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...
Magonzo ha scritto:i nostri pipponi sono interessantissimi e pieni di sangue; una vampira vera dovrebbe parteciparevanth ha scritto:non solo tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...
FUCKTOTUM ha scritto:
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.
FragolinaBoumBum ha scritto:Automaalox ha scritto:
Ovvio che la casa di distribuzione più ammanicata e che mostra il proprio film a più giurati possibile avrà maggiori possibilità di successo.
Toh, sono sorpresa, qualcuno ti darebbe del complottista. Per la prima volta ti vedo teorizzare sul fatto che certi procedimenti possano non essere del tutto lineari e limpidi.
Mi chiedo perchè tu escluda che certe dinamiche possano riguardare anche altre entità.
Ultima modifica di Rupa Lauste il Gio 6 Mar 2014 - 23:36 - modificato 1 volta.
ha'voja !vanth ha scritto:Magonzo ha scritto:i nostri pipponi sono interessantissimi e pieni di sangue; una vampira vera dovrebbe parteciparevanth ha scritto:non solo tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...
non mi permetterei mai
perfetti così come siete, occhio a sorrentino eh!
però concedetemela una risatina, ogni tanto
Automaalox ha scritto:Rupa Lauste ha scritto:Scusate ma basta co' 'sta storia dell'italiota medio, ché in altri paesi se vincono il torneo mondiale di bocce é festa nazionale...sapeste il fanatismo e il campanilismo che c'é al mondo.
Ovvio, a giro per il mondo per fanatismo e campanilismo c'è ancora chi imbraccia le armi, ma gli italiani hanno una caratteristica che li rende i peggiori (o tra i peggiori) al mondo, sono convinti di essere invidiati.
vanth ha scritto:Magonzo ha scritto:i nostri pipponi sono interessantissimi e pieni di sangue; una vampira vera dovrebbe parteciparevanth ha scritto:non solo tocca sorbirsi i vosti pipponi estetici, se poi nemmeno due risate son concesse...
non mi permetterei mai
perfetti così come siete, occhio a sorrentino eh!
però concedetemela una risatina, ogni tanto
Rupa Lauste ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.
Ma l'hai scritto tu questo?
o copiato dal vicino di banco?
Azzarola...é perfetta é esattamente quello che il fim trasmette.
azz...proprio tarantino...e quale sarebbe il linguaggio di tarantino? se salta continuamente da un kitano a un leone, é impregnato di citazioni che alla fine fai fatica a riconoscergli uno stile tutto suo...Magonzo ha scritto:
il problema del linguaggio "sopra le righe" è che puoi osare ma devi centrare perfettamente quella scelta come cifra stilistica omogenea e dichiarata, alla Tarantino;
te lo hanno detto al dams?Magonzo ha scritto:
se poi rientri nel linguaggio ordinario con un messaggio declamato in un altro stile, suor Maria, le radici, il flashback nostalgico del primo amore, ecc, tutto l'impianto si sfalda;
mah non mi trovo d'accordo...ho visto e sentito la stessa cosa..almeno credo.Magonzo ha scritto:
la seconda cosa che si insegna in un corso di sceneggiatura è che devi far vedere piuttosto che dire, e nel film quello che si vede è una cosa, ma il messaggio esplicito un'altra, solo declamata e inefficace;
però è coerente nell'impianto, cosa che non ho visto ne "La grande bellezza"Rupa Lauste ha scritto:azz...proprio tarantino...e quale sarebbe il linguaggio di tarantino? se salta continuamente da un kitano a un leone, é impregnato di citazioni che alla fine fai fatica a riconoscergli uno stile tutto suo...Magonzo ha scritto:
il problema del linguaggio "sopra le righe" è che puoi osare ma devi centrare perfettamente quella scelta come cifra stilistica omogenea e dichiarata, alla Tarantino;
guarda che a me piace molto Sorrentino e gli riconosco tanto talento e meriti; ho anche visto il film con un pregiudizio positivo, proprio prevenuto dalle critiche di gente che mi sta antipatica;Trovo Sorrentino molto piú versatile e "manieristico". Ogni film é una novitá, peró nella novitá riconosci facilmente la sua firma (ho qualche difficoltá con this must be the place, lo ammetto), poi io non ho studiato sceneggiatura ma credo di essere in grado di riconoscere una certa partitura, un ordine che si svela in quela che a prima vista puó sembrare una matassa di roba. sovrapposizione di personaggi piazzati lí.
Chi ha visto Sorrentino in altri lavori, dovrebbe riconoscere facilmente la sua firma in questo film. Il lnguaggio é esattamente quello de "l'uomo in piú" o de "l'amico di famiglia". Poi non so se ti é anche capitato di leggere Sorrentino...te lo consiglio.
In realtá Sorrentino avrebbe dovuto prendere l'oscar giá da tempo... ma si sa si era deciso di descrivere l'italia in due modi
o alla Virzí o al massimo alla Saviano, Garrone, Avalone. Bella roba...
no; però un po' di nozioni sul campo le ho acquisite; ma in questo caso le ho richiamate solo perché congruenti all'effetto emotivo che ha prodotto su di me la costruzione del film;te lo hanno detto al dams?Magonzo ha scritto:
se poi rientri nel linguaggio ordinario con un messaggio declamato in un altro stile, suor Maria, le radici, il flashback nostalgico del primo amore, ecc, tutto l'impianto si sfalda;
mah... non so cosa tu abbia visto e sentito e perché;mah non mi trovo d'accordo...ho visto e sentito la stessa cosa..almeno credo.Magonzo ha scritto:
la seconda cosa che si insegna in un corso di sceneggiatura è che devi far vedere piuttosto che dire, e nel film quello che si vede è una cosa, ma il messaggio esplicito un'altra, solo declamata e inefficace;
FragolinaBoumBum ha scritto:Automaalox ha scritto:
Ovvio che la casa di distribuzione più ammanicata e che mostra il proprio film a più giurati possibile avrà maggiori possibilità di successo.
Toh, sono sorpresa, qualcuno ti darebbe del complottista. Per la prima volta ti vedo teorizzare sul fatto che certi procedimenti possano non essere del tutto lineari e limpidi.
Mi chiedo perchè tu escluda che certe dinamiche possano riguardare anche altre entità.
Rupa Lauste ha scritto:Automaalox ha scritto:Rupa Lauste ha scritto:Scusate ma basta co' 'sta storia dell'italiota medio, ché in altri paesi se vincono il torneo mondiale di bocce é festa nazionale...sapeste il fanatismo e il campanilismo che c'é al mondo.
Ovvio, a giro per il mondo per fanatismo e campanilismo c'è ancora chi imbraccia le armi, ma gli italiani hanno una caratteristica che li rende i peggiori (o tra i peggiori) al mondo, sono convinti di essere invidiati.
Ma tu sei fermo in Sicilia o ogni tanto passi un po' di tempo all'estero?
Perché per quanto mediocri, convinti, invasati della nostra retorica pomposa e stucchevole spesso incomprensibile all'estero...
noi siamo invidiati... e sticazzi!
é una storia lunga e non credo tu possa affrontarla ma l'italia per quanto sia degenerata, ignorante e rappresentata da criminali, avrebbe (o meglio aveva) tutte le carte in regola per proporsi come alternativa al modello omologato europeo.
non discuto dei gusti, ovviamente;vanth ha scritto:no dai magò, ti perdoniamo tutto, ma virzì è proprio inguardabile
Ultima modifica di Magonzo il Ven 7 Mar 2014 - 9:41 - modificato 1 volta.
FUCKTOTUM ha scritto:Rupa Lauste ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.
Ma l'hai scritto tu questo?
o copiato dal vicino di banco?
Azzarola...é perfetta é esattamente quello che il fim trasmette.
Vicino di banco arabo per l'esattezza
Miss.Stanislavskij ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:Rupa Lauste ha scritto:FUCKTOTUM ha scritto:
Come la dolce vita metteva in scena l'amarezza di un certo esistere, la grande bellezza mette in scena la brutture di una piccolezza certa. Quella dell'italianitá immobile e autoreferenziale, delle liturgie blasfeme e dei manierismi torvi. E Roma e Fellini son li come scenografia aliena a marcare il contrasto e la distanza che si perpetuano tra la bellezza illesa e l'orrore ledente. Non affresco, non allegoria, ma quasi un banale snapshot passato all'instagram del suo sentire. Finalmente una cifra moderna e internazionale, che fa pattume di tutto il cascame da art 8 , 28 o il cazzo che è e fu, di citazioni e omaggi ruffiani e pezzenti cui mai abdica, nemmeno con la statuetta in mano:"grazie Maradona". Finalmente un regista, al di la del mestiere, finalmente un film.
Ma l'hai scritto tu questo?
o copiato dal vicino di banco?
Azzarola...é perfetta é esattamente quello che il fim trasmette.
Vicino di banco arabo per l'esattezza
Siamo rimasti colpiti... io quasi quasi mi ci faccio un tatuaggio! Sì!
Magonzo ha scritto:non discuto dei gusti, ovviamente;vanth ha scritto:no dai magò, ti perdoniamo tutto, ma virzì è proprio inguardabile
però se scendiamo sulla censura dell'inguardabile, nel film in questione ce n'è abbastanza:
intanto il protagonista è poco spiegato e poco credibile; vuoto non in senso morale, ma proprio in senso tecnico: lo conosciamo attraverso battute anodine ...volevo il potere di farle fallire (le feste);
per descriverne la vicenda si ricorre ad espedienti narrativi di cui si vergognerebbero anche gli sceneggiatori di riserva di Un posto al sole:
il marito del suo primo amore - che sapremo solo da ciò indimenticato - che arriva piangente dopo la morte di lei e confessa di avere sbirciato nel diario e comunica al protagonista e allo spettatore come stanno le cose, per poi chiudere il cerchio della metafa delle radici confessando di avere buttato il diario; maddaiiii, che è Liala ?
purtroppo, di svarioni così, ce ne sono diversi nel film, e a diversi livelli di impianto narrativo, che non passerebbero una prima lettura di editing se giunti in forma anonima;
vogliamo parlare del fijo matto della nobildonna che annuncia i proprio suicidio citando Proust, e di Ferillona terminale che fa in tempo a stravaccarsi languida dopo lo strip-tease ?
o della suora simil-Teresa che declama e va alla cena dallo scrittore oscuro perché aveva letto il libro ?
guarda che nel cinema la non credibilità delle situazioni è possibile, una risorsa, ma è una cosa straordinaria; così come anche certi sviluppi di trama, come la morte e altri "punti di svolta" forti;
e così come da prendere con le molle sono tutti gli espedienti narrativi speciali, le voci fuori campo, i flashback, la narrativa "di montaggio" e tutto ciò che interrompe il flusso unitario;
un conto è l'inverosimiglianza Fantasy di una ragazzona bionda che affetta come prosciutti centinaia di sgherri con la sua katana; lì sei nel fumetto, e nel fumetto resti, con tutte le regole del caso;
altro è l'inverosimiglianza della scrittura rispetto al soggetto, l'incongruenza, che semplicemente manca di coinvolgere empaticamente lo spettatore, perché la strumentalità evidente delle finzioni di supporto alla storia opera sempre nel depotenziare il contenuto drammatico;
in questo davvero chiamare in causa Virzì è da bucciate: possono non piacerti i suoi film, e su questo non discuto perché si finirebbe a parlare dei massimi sistemi; ma almeno come artigiano ha i controcoglioni e quello che fa lo fa parecchio bene;
a me piace Sorrentino, e per tanti aspetti mi è piaciuto anche questo film, sebbene lo consideri un'occasione mezza sprecata, per quello che poteva farne;
ma non è che lo si può guardare col filtro wishful thinkin' dell'ideologia, perché non c'è niente di più provinciale del volersi sprovincializzare, soprattutto a parole.
guarda che, a parte una certa nozione diretta e necessaria di quell'antropologia, io facevo elementari osservazioni di natura tecnico-narrativa:vanth ha scritto:tu non hai idea di quanto siano verosimili invece, evidentemente non hai mai incontrato personaggi simili
può darsi; si può discutere di tutto, tanto a me non mi paga nessuno;non scherziamo, virzì è terribile.
ha uno sguardo classista e superficiale,per dirne una.
sarebbe capace di banalizzare e svilire qualsiasi cosa, senza rendersene nemmeno conto. per carità guarda, piuttosto un libro di fabiovolo
Miss.Stanislavskij ha scritto:
il punto è che anche la vacuità va sostanziata; non è che puoi descriverla per assenza di descrizione, o descrizione carente;FragolinaBoumBum ha scritto:Mah... Jep un personaggio vuoto... certo che era vuoto, tutti erano vuoti, di una vuotezza da eco.
la verosimiglianza, anche nelle situazioni oniriche, è il veicolo dell'empatia, dell'immedesimazione che ti consente di elaborare i sentimenti e le emozioni;Sinceramente non capisco neanche perchè preoccuparsi troppo della verosimiglianza dei personaggi che credo siano, appunto, onirici e caricaturali per volontà, come vuoti sono i dialoghi.
che minchiata dici... Mozart sapeva comporre e non si sbracava;FUCKTOTUM ha scritto:Riassumendoti Mozart non è stato abbastanza Salieri.
a parte che è la "povertà", io, no, non avrei voluto certo una narrazione alla Virzì;“la miseria non la si racconta, la si vive” dice “la santa”. Sorrentino te l’ha fatta vedere sta cazzo di miseria ma tu avresti voluto che te la raccontasse, magari alla virzì.
non saprei dirti; per me certe cose sono solo il linguaggio che trasforma le immagini in sentimenti, però non parlare a me di vuoto perché ci sono decine di migliaia di testi, persone, professionisti e addetti che possono ribadire certe regole, a prescindere che poi quel mondo assegni premi oppure no; non dico niente di nuovo o originale;Avresti voluto, al posto di un “vaffanculo!”, un “vogliate vettorialmente rendervi in poco assolati luoghi onde svolgervi reprensibili attività”
La meni sulla manicure del dito e sembra quasi non ci sia luna piena; la verosomiglianza e l’empatia, la lacunosità dello script, l’oniricità abusata e udite udite, il vuoto pneumatico di Jap Gambardella.
guarda che non è un gran argomentare quello di citare referenti a disonore;Porti ad esempio picchi di genio, il diario buttato via per smatitare di rosso in difesa della banalità. Fai il siesai delle intenzioni e il Crepet dei dialoghi ma la realtà è che, avrai visto l’opera, ma ti sei perso il film. Uotta pity
Me pari la succitata palombelli me pari...
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