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"Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani"

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Ogni stato si fonda anche dando forma ad una propria, mitologia delle origini.
L'Italia non fa eccezione.
Tutti ben conosciamo la storia dei mille eroici patrioti partiti con un ideale libertario nel cuore.
Ma i fatti sembrano essere diversi, e tale revisione critica non è ancora entrata a far parte dei libri di storia usati nelle scuole, cioè della storia che lo stato italiano ritiene opportuno insegnare.
La flotta che partì da Quarto era in realtà copiosa e munita di molte armi, a differenza di quanto si dice, e scortata da navi da guerra inglesi. Almeno questo riporta il Times dell'epoca.
Lo sbarco in Sicilia e la risalita furono un susseguirsi di saccheggi, violenze e stupri.
Tutto avvenne per "amor patrio"?
A quanto pare no. Cavour doveva tutelarsi da un eventuale alleanza tra Francia e l’Impero Austro-Ungarico, allontanando la capitale dai confini. Lo stato pontificio e gli altri staterelli erano facili da annettere. Lo stato Borbonico era un piatto ghiotto: aveva un esercito debole e nel contempo bassa tassazione, economia ben tenuta, agricoltura e industria (settore tessile di pregio), una buona burocrazia, le riserve auree del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia erano notevoli.
Cosa pensate di questi fatti e del loro occultamento?
Come sempre la storia è di chi vince?
Cos'è per noi italiani la nostra storia unitaria?
La sentite vostra?
Quanto tutto ciò ha influito sui problemi successivi dell'Italia?

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Blasel
Blasel
Banned
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Cominciamo a vedere, mal raccontato da wikipedia, uno dei centinaia e centinaia di episodi di cui la nazione italiana dovrebbe vergognarsi, poi potremo anche parlare a quanto ammontavano i debiti del governo sabaudo prima che si appropriasse del tesoro del regno delle due Sicilie e dell'ammontare del suddetto tesoro.

Massacro di Pontelandolfo e Casalduni

Il generale Cialdini, per l'attuazione del piano, incaricò il colonnello Pier Eleonoro Negri e il maggiore Melegari che comandavano due truppe dirette rispettivamente a Pontelandolfo e a Casalduni. All'alba del 14 agosto i soldati raggiunsero i due paesi. Mentre Casalduni fu trovata quasi disabitata (gran parte degli abitanti riuscì a fuggire dopo aver saputo dell'arrivo delle truppe), a Pontelandolfo i cittadini vennero sorpresi nel sonno. Le chiese furono assaltate, le case furono dapprima saccheggiate per poi essere incendiate con le persone che ancora vi dormivano. In alcuni casi, i bersaglieri attesero che i civili uscissero delle loro abitazioni in fiamme per poter spararli non appena fossero stati allo scoperto. Gli uomini furono fucilati mentre le donne (nonostante l'ordine di essere risparmiate) furono sottoposte a sevizie o addirittura vennero violentate. Carlo Margolfo, uno dei militari che partecipò alla spedizione punitiva, scrisse nelle sue memorie:

« Al mattino del giorno 14 (agosto) riceviamo l'ordine superiore di entrare a Pontelandolfo, fucilare gli abitanti, meno le donne e gli infermi (ma molte donne perirono) ed incendiarlo. Entrammo nel paese, subito abbiamo incominciato a fucilare i preti e gli uomini, quanti capitava; indi il soldato saccheggiava, ed infine ne abbiamo dato l'incendio al paese. Non si poteva stare d'intorno per il gran calore, e quale rumore facevano quei poveri diavoli cui la sorte era di morire abbrustoliti o sotto le rovine delle case. Casalduni fu l'obiettivo del maggiore Melegari. I pochi che erano rimasti si chiusero in casa, ed i bersaglieri corsero per vie e vicoli, sfondarono le porte. Chi usciva di casa veniva colpito con le baionette, chi scappava veniva preso a fucilate. Furono tre ore di fuoco, dalle case venivano portate fuori le cose migliori, i bersaglieri ne riempivano gli zaini, il fuoco crepitava. »
(Carlo Margolfo)

Alcuni particolari del massacro si leggono nella relazione parlamentare che il deputato Giuseppe Ferrari scrisse a seguito del suo sopralluogo a Pontelandolfo all'indomani del terribile evento. Nella relazione[9] si citano due fratelli Rinaldi, uno avvocato ed un altro negoziante, entrambi liberali convinti. I fratelli, usciti fuori da casa per vedere cosa stesse accadendo, vennero freddati all'istante ed uno dei due, ancora in agonia dopo i colpi di fucile, fu finito a colpi di baionetta. Un altro episodio citato è quello di una ragazza, tale Concetta Biondi, che rifiutandosi di essere violentata da alcuni soldati, fu fucilata.

« Una graziosa fanciulla, Concetta Biondi per non essere preda di quegli assalitori inumani, andò a nascondersi in cantina, dietro alcune botti di vino. Sorpresa, svenne, e la mano assassina colpì a morte il delicato fiore, mentre il vino usciva dalle botti spillate, confondendosi col sangue »
(Nicolina Vallillo)

Al termine del massacro, il colonnello Negri telegrafò a Cialdini:

« Ieri mattina all'alba giustizia fu fatta contro Pontelandolfo e Casalduni. Essi bruciano ancora. »
Pier Eleonoro Negri

A causa dell'incendio degli archivi comunali e della mancanza di un censimento non si conosce la cifra esatta delle vittime del massacro. Alcune stime parlano di circa 200 civili uccisi, altre di 400, altre di circa 900 ed altre ancora di almeno un migliaio.

http://it.wikipedia.org/wiki/Massacro_di_Pontelandolfo_e_Casalduni


P.S. All'autore del 3d : potresti anche ricordare che il titolo che hai dato sono le parole che disse Massimo d'Azeglio a Camillo Benso



Ultima modifica di blasel il Sab 15 Gen 2011 - 1:01 - modificato 1 volta.

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Pazza_di_Acerra
Pazza_di_Acerra
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
"Bisogna contestualizzare" direbbe il cardinale nonricordochì. Aldilà di tutto, mi piacerebbe tanto che qualcuno mi indicasse un grande Stato di oggi che si sia formato senza stragi, sopercherie o addirittura genocidi.

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Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Direi che di revisionismo su un certo staterello reguncolo preunitario italiano ne è stato fatto tantissimo. Mi chiedo come mai in italia non si è mai prestata la stessa attenzione nello studiare l'altra prima invasione che i savoia più i duosiciliani toscani e romani fecero contro il Lombardo Veneto.

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Silentio
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Viandante Storico
Viandante Storico
Oh entità ectoplasmatica, te lo spiego io perchè.
Per lo stesso motivo per cui non si è mai prestato attenzione nello studio delle enormi somme di denaro, equivalenti a quasi metà delle spese sostenute nella guerra franco piemontese del 1859 contro l’Austria, che furono sottratte ai cittadini privati palermitani e siciliani. Somma che non fu mai restituita, ma distribuito ai garibaldini , alla copertura delle spese delle guerre sabaude e al ripianamento del debito pubblico dello stato più indebitato d’Europa che era allora il Piemonte.
Spero di essere stato, seppur in forma sintetica, sufficientemente esaustivo.

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Don Chisciotte 83
Don Chisciotte 83
Tutor Corriere della Pera
Tutor Corriere della Pera
Pazza_di_Acerra ha scritto:"Bisogna contestualizzare" direbbe il cardinale nonricordochì. Aldilà di tutto, mi piacerebbe tanto che qualcuno mi indicasse un grande Stato di oggi che si sia formato senza stragi, sopercherie o addirittura genocidi.

(Mons. Fisichella)

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Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
O magari perchè sarebbe terribile, per questi revisionisti, scoprire che di fatto i loro avi duosiciliani non erano assolutamente diversi dai bersaglieri sardi che criticano, e anzi erano addirittura loro complici e desiderosi di essere altrettanto invasori che recitano la parte dei liberatori conquistatori. Verrebbe da dire chi la fa l'aspetti.

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Silentio
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Viandante Storico
Viandante Storico
Cara entità ectoplasmatica, permettimi di dirti francamente che non hai capito un cavolo.

9
Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
O magari mi sono spiegato male, oltre ad avere effettivamente diffcoltà di comprendonio, che non nascondo, ho anche difficoltà serie nel farmi capire dal prossimo.

10
Blasel
Blasel
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Herr Gespenst ha scritto:O magari mi sono spiegato male, oltre ad avere effettivamente diffcoltà di comprendonio, che non nascondo, ho anche difficoltà serie nel farmi capire dal prossimo.

Personalmente non avevo alcun dubbio in proposito, posso soltanto ringraziarti per averlo precisato di persona.

11
Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
si figuri, ma ora per non uscire dal tema, tra le sue grandi conoscenze della storia ottocentesca delle due sicilie, non avrebbe qualche informazione riguradante l' invasione della Lombardia da parte del contingente Napoletano alleato dei bersaglieri sardi durante il 1848?

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Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
P.s. Non vale usare wikipedia.

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Silentio
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Viandante Storico
Viandante Storico
Non so a qual dei due si rivolge, ma la sfido a cercar mie scritte corrispondenti su wikizozza. Comunque, la cultura (che io non ho), indipendentemente da dove proviene (fossanche consultare wikizozza 20 minuti prima di postare), a poco serve se non è supportata da una propria analisi critica.
Il mio intervento, cara entità ectoplasmatica, vul evidenziare come far vertere il discorso su chi le ha prese e chi le ha date, è futile. Tutti hanno subito e dato nella storia e se cercassi, troverei macchie scure anche nell'impero autro-ungarico. Quel che resta, è l'Italia di oggi, tutta ed una. Quindi, non porre il discorso su pregiudizi futili.

14
Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
No no si figuri, la prima risposta per lei era appunto la prima, quella sul mio basso comprendonio ,che volendo è un' altro abominio partorito dall'eredità lasciataci dal fu impero austroungarico, per non dire della mia dislessia.
Il resto era per l'espero blasel perchè mi sembra uno che ne sa parecchio di storia ottocentesca.

15
Herr Gespenst
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Per quanto riguarda wikipedia, l'ho accennata appunto perchè le fonti di blasel sono tratte da wikipedia come lui stesso ha giustamente segnalato, ma io gli ho scritto che non vale usarla per rispondere a me solo perchè sono certo che può farne a meno, è un modo per spronarlo a migliorarsi.

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Silentio
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Viandante Storico
Viandante Storico
Perfetto, la mia risposta la delucida anche sui dubbi avanzati riguardo a quanto avevo menzionato.

17
Blasel
Blasel
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Herr Gespenst ha scritto:Per quanto riguarda wikipedia, l'ho accennata appunto perchè le fonti di blasel sono tratte da wikipedia come lui stesso ha giustamente segnalato, ma io gli ho scritto che non vale usarla per rispondere a me solo perchè sono certo che può farne a meno, è un modo per spronarlo a migliorarsi.

Avevo postato una risposta che non trovo... o non e' stata editata, oppure e' stata cancellata poiche' ritenuta troppo...

Comunque non ho la necessita' di 'istrurmi' tramite wikipedia, che sovente correggo per le inesattezze od incompletezza d'informazione. Se e quando la cita (wikipedia) e' perche', essendo accessibile a chiunque, anche a lei, vi si trova facilmente il riscontro.

P.S. : non sono io, tra di noi, quello che ha necessita' di migliorarsi....

18
Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Se era una risposta con informazioni in merito all'invasione della lombardia da parte dell'esercito delle due sicilie assieme ai loro alleati bersaglieri sardi sarei grato di leggerla.

19
Blasel
Blasel
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se e' cosi curioso da voler conoscere le mie fonti, non ho difficolta' a dirle che la prima e' "Memor - edito in citta' di Castello nel 1909 - La fine di un regno", la seconda e' "Pietro Colletta - Storia del Reame di Napoli" il Colletta ha avuto il torto di passare a miglio vita nel 1931 e pertanto l'episodio da lei citato, non essendo ancora avvenuto, non e' stato possibile citarlo, in suddetta opera. La terza fonte e' quella assai nota di Galasso (UTET) inerente tutta la Soria d'Italia, inoltre ho approfondito l'argomento anche con altre consultazioni.

Adesso le pongo una domandina facile facile, com'e' che la storia del Regno di Napoli e del Regno delle due Sicilie ha tante opere, tanti cultori ed anche la da lei citata wikipedia ne dedica larghissimo spazio in confronto alla sua beaneamata provincia lombarda?

Si ricordi che le fortune del 'vostro' popolo sono state dovute molto spesso a meridionali ed ai loro figli trapiantati da voi, cominciando dall'Alfa salvata dal napoletano Romeo, alla Motta, ad Alemagna e cosi via...

20
Niklaus
Niklaus
Viandante Residente
Viandante Residente
blasel ha scritto:Avevo postato una risposta che non trovo... o non e' stata editata, oppure e' stata cancellata poiche' ritenuta troppo...

Ho controllato e posso dirti che non c'è alcun tuo messaggio oggetto di intervento da parte dei moderatori in questo thread. Saluti

21
Blasel
Blasel
Banned
Banned
Grazie Niklaus, in realta' avevo scarsi dubbi in proposito, convinto d'esser vittima del P.C. e suoi derivati "Abbiamo fatto l'Italia, ora dobbiamo fare gli italiani" 700819

22
Herr Gespenst
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Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
blasel ha scritto:se e' cosi curioso da voler conoscere le mie fonti, non ho difficolta' a dirle che la prima e' "Memor - edito in citta' di Castello nel 1909 - La fine di un regno", la seconda e' "Pietro Colletta - Storia del Reame di Napoli" il Colletta ha avuto il torto di passare a miglio vita nel 1931 e pertanto l'episodio da lei citato, non essendo ancora avvenuto, non e' stato possibile citarlo, in suddetta opera. La terza fonte e' quella assai nota di Galasso (UTET) inerente tutta la Soria d'Italia, inoltre ho approfondito l'argomento anche con altre consultazioni.

Adesso le pongo una domandina facile facile, com'e' che la storia del Regno di Napoli e del Regno delle due Sicilie ha tante opere, tanti cultori ed anche la da lei citata wikipedia ne dedica larghissimo spazio in confronto alla sua beaneamata provincia lombarda?

Si ricordi che le fortune del 'vostro' popolo sono state dovute molto spesso a meridionali ed ai loro figli trapiantati da voi, cominciando dall'Alfa salvata dal napoletano Romeo, alla Motta, ad Alemagna e cosi via...

Non mi ha ancora risposto, l'episodio da me citato avviene nel 1848 e il signor Pietro Colletta e friends avrebbero dovuto menzionarlo nelle loro opere, quindi sarebbe stato doveroso per lei conoscerlo visto che è un loro fan.
La sua domandina facile facile poi non ha senso, mi sta richiedendo ciò che io sto chiedendo a lei, come mai, nel parlare del regno delle due sicilie si spreca inchiosto e carta a non finire, eppure sull'invasione da parte dell'esercito regolare napoletano della Lombardia nel 1848 nessuno parla mai, eppure ci sono così tanti cultori e tante opere.

23
RevolutionHope
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Viandante Residente
Viandante Residente
Anche io sarei curioso

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fantasma76
fantasma76
Viandante Storico
Viandante Storico
Pazza_di_Acerra ha scritto:"Bisogna contestualizzare" direbbe il cardinale nonricordochì. Aldilà di tutto, mi piacerebbe tanto che qualcuno mi indicasse un grande Stato di oggi che si sia formato senza stragi, sopercherie o addirittura genocidi.

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fantasma76
fantasma76
Viandante Storico
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Fratelli d'Italia
5212 condanne a morte, 6564 arresti, 54 paesi rasi al suolo, 1 milione di morti. Queste le cifre della repressione consumata all'indomani dell'Unità d'Italia dai Savoia. La prima pulizia etnica della modernità occidentale operata sulle popolazioni meridionali dettata dalla Legge Pica, promulgata dal governo Minghetti del 15 agosto 1863 "… per la repressione del brigantaggio nel Meridione"
Un genocidio la cui portata è mitigata solo dalla fuga e dall'emigrazione forzata, nell'inesorabile comandamento di destino: "O briganti, o emigranti".
Una pagina non ancora scritta è quella relativa alle carceri in cui furono rinchiusi i soldati "vinti". Il governo piemontese dovette affrontare il problema dei prigionieri, 1700 ufficiali dell'esercito borbonico e 24.000 soldati, senza contare quelli che ancora resistevano nelle fortezze di Gaeta, Messina e Civitella del Tronto.
Per la maggior parte furono stipati nelle navi peggio degli animali (anche se molti percorsero a piedi l'intero tragitto) e fatti sbarcare a Genova, da dove, attraversando laceri ed affamati la via Assarotti, venivano smistati in vari campi di concentramento istituiti a Fenestrelle, S. Maurizio Canavese, Alessandria, nel forte di S. Benigno in Genova, Milano, Bergamo, Forte di Priamar presso Savona, Parma, Modena, Bologna, Ascoli Piceno ed altre località del Nord.

In quei luoghi, veri e propri lager, ma istituiti per un trattamento di "correzione ed idoneità al servizio", i prigionieri, appena coperti da cenci di tela, potevano mangiare una sozza brodaglia con un po' di pane nero raffermo, subendo dei trattamenti veramente bestiali, ogni tipo di nefandezze fisiche e morali. Per oltre dieci anni, tutti quelli che venivano catturati, oltre 40.000, furono fatti deliberatamente morire a migliaia per fame, stenti, maltrattamenti e malattie.

Laceri e poco nutriti era usuale vederli appoggiati a ridosso dei muraglioni delle prigioni lager, nel tentativo disperato di catturare i timidi raggi solari invernali, ricordando forse con nostalgia il caldo di altri climi mediterranei. Spesso le persone imprigionate non sapevano nemmeno di cosa fossero accusati ed erano loro sequestrati tutti i beni. Spesso la ragione per cui erano stati catturati era proprio solo per rubare loro il danaro che possedevano. Molti non erano nemmeno registrati, sicché solo dopo molti anni venivano processati e condannati senza alcuna spiegazione logica.

Fenestrelle furono vilmente imprigionati la maggior parte di quei valorosi soldati che, in esecuzione degli accordi intervenuti dopo la resa di Gaeta, dovevano invece essere lasciati liberi alla fine delle ostilità. Dopo sei mesi di eroica resistenza dovettero subire un trattamento infame che incominciò subito dopo essere stati disarmati, venendo derubati di tutto e vigliaccamente insultati dalle truppe piemontesi. La liberazione avveniva solo con la morte ed i corpi venivano disciolti nella calce viva collocata in una grande vasca situata nel retro della chiesa che sorgeva all'ingresso del Forte.

Così, in questi luoghi terribili, i fratelli "liberati", maceri, cenciosi, affamati, affaticati, venivano rieducati e tormentati dai fratelli "liberatori". Altre migliaia di "liberati" venivano confinati nelle isole, a Gorgonia, Capraia, Giglio, all'Elba, Ponza, in Sardegna, nella Maremma malarica.
Tutte le atrocità che si susseguirono per anni sono documentate negli Atti Parlamentari, nelle relazioni delle Commissioni d'Inchiesta sul Brigantaggio, nei vari carteggi parlamentari dell'epoca e negli Archivi di Stato dei capoluoghi dove si svolsero i fatti.
Ricordo oggi i briganti, perchè in fondo erano partigiani che hanno perso la resistenza.




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