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maschile - femminile

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angela132
angela132
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
No non tratto tutti come dei piselli è la tua immaginazione.
Tengo solo conto delle differenze tra i sessi, non mi sforzo di creare nella mia mente un ermafrodito primigenio.
Le differenze tra maschi e femmine si vedono già negli infanti.
Separati da un vetro dalla madre, toddlers maschi e femmine hanno già mostrato una diversa reazione. Le femmine verbalizzavano la mancanza con ecolalie, verbalizzazioni (con il linguaggio), i maschietti agivano, cercando di toccare il vetro, di toccare la mamma.
La fonte è Marianne J. legato, docente di Clinica Medica alla Columbia University, fondatrice dell'Associazione per la Medicina di Genere.
Ignorare il genere in medicina ha avuto conseguenze dannose, come somministrare alle donne farmaci che, benefici nel maschio, su di loro avevano effetti nefasti. Altre differenze dovrebbero essere prese nella somministrazione dei farmaci, in quanto la biochimica femminile varia secondo il ciclo.
Inoltre c'è una differenza sostanziale nei due sessi già nell'Infanzia. Il maschio ha una temperatura corporea più bassa, nonostante il suo cervello sia più grande. Ciò, si ipotizza, è causa di una maggior incidenza di dilessia, schizofrenia e autismo nei maschi.
Adesso però non venirmi a dire che sono sessista e razzista.
Constato solo un dato di fatto, che un cervello più piccolo e una temperatura corporea più alta sono un mix più efficiente.

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Zadig
Zadig
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
una cosa carina: in genere nei dizionari la definizione di riferimento di un termine è sempre al maschile.
Tiè.

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angela132
angela132
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Non afferro... e poi dici a me che sono ermetica. Sono i miei 2 neuroni da crocerossina.
Questa cosa del maschile inglobante noi veterofemministe lo diciamo dagli anni 70.
Eh lo so che mankind è una cosa e womankind viene percepito come figaio.
Comunque sei sempre un variopinto farfallone amoroso.
E ritiè.

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purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
fantasma76 ha scritto:
purplebunny ha scritto:
Il film di Lucia Puenzo, XXY, non è un "mega balla", al contrario.
Ha solo un titolo fuorviante
Per me se chiami un film raffreddore dicendo che lo prende la metà della popolazione, e poi descrivi la peste bubbonica, il film è una mega balla.

Forse se provi a "leggere" il titolo in questo modo può acquistare più senso: XXY, XXY, XXY.
In ogni caso, non riesco a capire come eventualmente un titolo sbagliato o stupido o fuorviante, come credi, possa rendere l'intero film una "mega balla".


angela132 ha scritto:Alla manifestazione del 13 febbraio qui a Modena c'era anche un ragazzo dell'Associazione "Maschile Plurale", ed è stato molto applaudito. Poi la Cenci, madre single, una grandissima partigiana combattente, l?Auser e altre Associazioni, e per finire uno stupendo coro sulla "voce che grida per salvarsi" di donne tunisine, nigeriane, prostitute, mogli picchiate.
E' stato un momento di una bellezza indescrivibile.

Ne sono assolutamente convinta, e tra l'altro sono contenta ci fosse anche un esponente di Maschile Plurale. Non ho capito però come questo renda le donne un monoblocco.

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angela132
angela132
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Monoblocco?
hmm
No no
Sapessi cosa ho visto l'8.. signore impellicciate che si scambiavano consigli sul parrucchiere.. e le compagne del Comitato che dicevano: sapete che fatica abbiamo fatto per organizzare una conferenza stampa... Se anche alle donne non gli frega a me non frega niente.. non ho bisogno degli exploit del vecchio satiro con disturbo narcisistico di personalità per definirmi.
Io vado avanti.

At Tenderness

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fantasma76
fantasma76
Viandante Storico
Viandante Storico
purplebunny ha scritto:Forse se provi a "leggere" il titolo in questo modo può acquistare più senso: XXY, XXY, XXY.
In ogni caso, non riesco a capire come eventualmente un titolo sbagliato o stupido o fuorviante, come credi, possa rendere l'intero film una "mega balla".

Purtroppo la regista, ci racconta una storia, che potrebbe risultare anche interessante, se non fosse perchè si basa su un sillogismo assolutamente falso.
Secondo Lucia Puenzo, la regista argentina, «l’intersessualità (nome con cui si conosce la sindrome di Klinefelter) è una presunta anomalia genetica per cui i geni maschili (XY) e quelli femminili (XX) si combinano dando luogo alla formazione contemporanea di organi sessuali esterni dei due sessi nella stessa persona»; peccato che, come precisa Unitask - onlus di pazienti con sindrome di Klinefelter e familiari, «La Sindrome di Klinefelter è un disordine genetico, con una anomalia cromosomica alla base della patologia (47,XXY) caratterizzato da testicoli piccoli e di consistenza aumentata, ginecomastia, ipogonadismo ed elevate concentrazioni di FSH con una incidenza alla nascita di circa 1:500 maschi. Il fenotipo è maschile e non vi sono disturbi della funzionalità né dell’identità sessuale».
E’ allora lo stesso Comitato Scientifico dell’Associazione Unitask che precisa che il titolo del film di Lucia Puenzo, “XXY, la storia di un ermafrodito”, nelle nostre sale dal 22 giugno, costituisce una grave distorsione della realtà clinica della Sindrome di Klinefelter (KS) ponendo una relazione di causa ed effetto tra le due condizioni assolutamente inesistente sul piano biologico e pericolossissima sul piano psicologico per i pazienti ed i loro familiari, ma soprattutto per gli adolescenti e le mamme in gravidanza con diagnosi prenatale di feto XXY.
Spiace che i registi si debbano far pubblicità sulle sofferenze altrui.



GIULIANO FERRARA: "Domani farò le analisi del sangue. Credo di essere affetto anche io da una qualche forma di sindrome di Klinefelter". L'informe blob steatosico continua così : "La sindrome è questa: si hanno i testicoli piccoli, io ho i testicoli piccoli. Si hanno grandi mammelle e io fin da bambino ho grandi mammelle. E' una alterazione ormonale dovuta ad una anomalia cromosomica. Gli affetti da sindrome da Klinefelter vivono, si sposano, hanno una vita ricca, sono uomini come tutti gli altri, hanno una vita normale. I giornali dovrebbero forse prestare un po' di attenzione al fatto anch'esso compassionevole che una persona più o meno come me è stata abortita alla ventunesima settimana".

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purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
fantasma76 ha scritto:Purtroppo la regista, ci racconta una storia, che potrebbe risultare anche interessante, se non fosse perchè si basa su un sillogismo assolutamente falso.
Secondo Lucia Puenzo, la regista argentina, «l’intersessualità (nome con cui si conosce la sindrome di Klinefelter) è una presunta anomalia genetica per cui i geni maschili (XY) e quelli femminili (XX) si combinano dando luogo alla formazione contemporanea di organi sessuali esterni dei due sessi nella stessa persona»; peccato che, (...)

Alt, ferma, stop! Peccato che questo estratto sia falasato! La frase estrapolata tra virgolette è tratta da un pezzo di Tgcom (e tutti spero siano a conoscenza di quanto poco affidabile sia tale sito dal punto di vista dell'informazione):
http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo366013.shtml
Se hai la pazienza di leggere il pezzo fino alla fine, ti renderai conto che il pezzo tra parentesi "(nome con cui si conosce la sindrome di Klinefelter)" è aggiunto da chi ha scritto l'articolo, e non sono le parole di Lucia Puenzo (lo si evince dal fatto che sia tra parentesi e in corsivo). Il legame con la sindrome di Klinefelter è introdotto dall'anonimo redattore, e non dalla regista.
Ciò che rimane dell'estratto può essere impreciso quanto vuoi, ma - elisa la parentesi - è una approssimazione comprensibile in chi in fondo fa la regista e non il medico.

Il secondo articolo cui fa riferimento Unitask nel suo comunicato stampa è un articolo di Panorama, che di nuovo associa il film e la sindrome di Klinefelter. Anche in questo caso, però, sono le parole dell'autrice dell'articolo a fare l'associazione, e non la regista (in questo caso c'è comunque un più deontologicamente corretto ndr a chiarirlo - nota della redazione).
http://blog.panorama.it/culturaesocieta/2007/06/08/xxy-il-desiderio-carnale-secondo-lucia-puenzo-premiata-a-cannes/

Da questi due elementi, che però nulla hanno a che fare con il film (e che raccontano piuttosto con quanta approssimazione siano diffuse le notizie in Italia), e dal titolo, nasce la comunicazione di Unitask.

Ora, sul titolo siamo d'accordo, può ingenerare confusione (tanto che ha tratto in inganno i "giornalisti"), ma io credo sia stato scelto non per riferirsi alla sindrome, ma come metafora di quell'ambiguità e fluidità del sesso biologico, come cercavo di farti notare nel messaggio precedente.
E' la stessa Lucia Puenzo a dirlo, in qualche modo: "Più volte nel corso della storia dell'arte numerose espressioni artistiche hanno utilizzato termini in determinati modi, come per esempio Camus che ne La peste usava appunto la peste per parlare d'altro. Non credo che XXY sia un titolo fuorviante perché racconta in qualche modo la diversità rappresentata nel film".

E’ allora lo stesso Comitato Scientifico dell’Associazione Unitask che precisa che il titolo del film di Lucia Puenzo, “XXY, la storia di un ermafrodito”, (...)

Altra imprecisione, il titolo del film di Lucia Puenzo è solo e solamente XXY. Nella versione italiana è stato aggiunto un sottotitolo (totalmente al di fuori del potere decisionale della regista, riguarda invece i distributori italiani) che però NON è "la storia di un ermafrodito", ma "uomini, donne o tutti e due?".


(...) nelle nostre sale dal 22 giugno, costituisce una grave distorsione della realtà clinica della Sindrome di Klinefelter (KS) ponendo una relazione di causa ed effetto tra le due condizioni assolutamente inesistente sul piano biologico e pericolossissima sul piano psicologico per i pazienti ed i loro familiari, ma soprattutto per gli adolescenti e le mamme in gravidanza con diagnosi prenatale di feto XXY.

Tu lo hai visto il film?
Io sì, e non ricordo che all'interno del film ci sia nessuna illazione di reazione causa-effetto tra ermafroditismo e sindrome di Klinefelter.
Ma l'ho visto quando uscì nelle sale, quindi sono già passati quasi 4 anni, e può essere benissimo che ricordi male.
Il ricordo che ho io è un film molto intenso, delicato, rispettoso che racconta la storia di una diversità sanzionata dalla società, del processo di conoscenza di sé, del proprio corpo, tramite il contatto con l'altro, oltre che un ritratto molto profondo e toccante del rapporto tra genitori e figli.
Tu hai ricordi diversi?

Tieni conto che il comunicato di Unitask è arrivato prima dell'uscita del film in Italia (il 18 giugno, il film usciva il 22), e non credo sia basato su visione, ma solo dal titolo e dall'analisi errata di quegli articoli.

Spiace che i registi si debbano far pubblicità sulle sofferenze altrui.

A me spiace invece che le associazioni siano costrette a montare casi sterili come questo per farsi notare all'interno del sistema della comunicazione in Italia. E non sto dando la colpa alle associazioni, che vi sono letteralmente costrette, e lo so per esperienza personale, ma al sistema della comunicazione in Italia.



Ultima modifica di purplebunny il Dom 20 Mar 2011 - 2:05 - modificato 1 volta.

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purplebunny
purplebunny
Viandante Storico
Viandante Storico
angela132 ha scritto:Monoblocco?

Mi riferivo alla tua frase "E' una visione diversa quella femminile, che ama e apprezza le differenze e le accoglie in sè." (messaggio n. 40)

Esiste "UNA visione femminile" o più verosimilmente "tante visioni femminili"? (e non arrivo a dire "tante quante sono le donne", ma sarei tentata)

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angela132
angela132
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Certo che ce ne sono tante.
C'è anche la visione di RubY, quella della Nicole Minetti, della Prestigiacomo, della Carfagna e soprattutto di Mariastella Gelmini.

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fantasma76
fantasma76
Viandante Storico
Viandante Storico
purplebunny ha scritto:Tu lo hai visto il film?
No non lo ho visto, e non mi interessa se è bello e che parla di tutt'altra cosa, torno a ripetere la mia perplessità, se chiami un film raffreddore, e poi parli della peste bubbonica, non hai fatto un buon servizio, hai generato un caos.
I medici in genere non chiamano la sindrome di Klinefelter per nome, ma dicono semplicemente che ha un cromosoma in più, appunto XXY, per rassicurare il paziente.
Alla mia vicina un medico gli ha diagnosticato una sindrome che non ricordo il nome, e gli ha prescritto la tapazoia, se non si abbassano i valori la mettiamo in una camera e con delle radiazioni, e dopo un paio di giorni in isolamento sta benissimo, questa solo per aver sentito la parola sindrome si è fatta venire tutto il male, una pazza, cerco su internet, e quella aveva semplicemente la tiroide.

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purplebunny
purplebunny
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fantasma76 ha scritto:No non lo ho visto, e non mi interessa se è bello e che parla di tutt'altra cosa, torno a ripetere la mia perplessità, se chiami un film raffreddore, e poi parli della peste bubbonica, non hai fatto un buon servizio, hai generato un caos.

Bu, come credi. Io credo tu stia completamente sbagliando valutazione e prospettiva, fossilizzandoti su un particolare molto sfumato, ma ovviamente rimane il mio punto di vista.

Quello che mi premeva sottolineare, comunque, è che il comunicato Unitask è basato su premesse pretestuose, visto che il film non cerca di fare in nessun modo un collegamento tra sindrome Klinefelter ed ermafroditismo, al di là di un titolo fuorviante, che però è una semplice metafora NON MEDICA a indicare la fluidità tra i due sessi convenzionalmente accettati XX e XY: (XX)Y / X(XY). Poi ovvio, fai tu, ma mi sembra davvero una polemica sterile. BeautyfulSuina

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