angela132 ha scritto:Io amo i fiori e tu?blasel ha scritto:Che sono a meta' giornata, ed e' stata una giornata stupenda, da incorniciare.
Che tipi?
Per me il tiglio.
Mi sarebbe piaciuto dedicarti una piccola cosa che scrissi sui tigli, tempo fa. Ma nel mare magnum delle mie disordinate carte non m'è riuscito di trovarlo.
Ti farò un breve riassunto, allora:
Per molti anni della mia vita, gli anni più verdi,
i tigli mi hanno scandito il tempo, moltiplicandolo,
tanto che ogni anno, ne valeva tre.
Ero impegnato, allora, in quel mio lavoro che amavo tanto,
e poco tempo ed attenzione avevo per tutto il resto.
Il Grande Centro Elettronico era sul lungo silenzioso viale
ed un ininterrotto filare di tigli ne guarniva i marciappiedi.
Spesso andavo in ufficio a piedi e spesso, uscivo a fare due passi,
quando qualche inghippo sul lavoro metteva a dura prova le mie capacità.
Viale silenzioso, aria pulita e lento andare mi mettevano nel clima
di quella scuola Peripatetica che tanto frutto dette all'opera del Sommo.
E i tigli. D'improvviso, apparivano pittati tutti di microscopiche
gemme squillanti di verde fresco e gioioso.
"E' di nuovo primavera!" trillava il mio giovane cuore li, nel mezzo al petto.
Mentre l'innato tetro pessimismo ripeteva: "E t'è passato un altro anno della vita!"
Più oltre, con simile subitanea irruenza, di botto tutto il viale
si colmava del gusto aromatico e mieleoso della grande, opulente fioritura.
E questa volta il ricordo del profumo ripeteva "Un altro anno è ritornato, ed ora parte!".
Infine, in un qualche meriggio di settembre, alzando il capo
in cerca di una qualche ispirazione, per qualche guaio successo e da sbrogliare,
mi capitava come di svegliarmi all'improvviso.
Ogni singola foglia di quei rami scuri, ornava la sua palma di
un sottile merletto cupreo, orlato d'oro.
Tutt'assieme, mi pareva, da un momento all'altro, i tigli del mio viale
ancora ripetevano affettuosi "Affrettati! - ancora un anno della tua vita è andato,
e non saranno molti, anche se troppi!".
Ecco, così i tigli di via Marconi, quand'ero ragazzo mi contavano i giorni.
Lucio Musto 1° aprile 2011
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PS - ovviamente, all'ultimo rigo, mi sono ricordato il titolo di quel mio scritto.
Era "Il profumo di via Marconi", ma ora è superfluo pubblicarlo.