Cleden ha scritto:@ Lucio: perché dare per scontato che una società anarchica non riconosca il giusto profitto dal lavoro svolto? Il lavoro va pagato.
Cosa intendi per catena di S.Antonio a salire e a scendere?
E in generale, a tutti: perché dare per scontato che una società anarchica sia fatta da sempliciotti?
A mio avviso sarebbe più complessa della società attuale e richiederebbe un'organizzazione migliore, ma troverebbe soluzioni semplici , non semplicistiche.
Troverebbe soluzioni.
Poi questo concetto della libertà che dovrebbe corrispondere al far niente... ma la pensate davvero così? Chiedo a tutti, sono davvero curiosa.
Mi ero fermato a Pangloss, ma poi ho visto che BIGbossha risposto lui.
Allora io rispondo a questo e poi vado a leggere il resto scritto dopo.
Lavoro: chi, ma soprattutto come, in una società anarchicha stabilisce "quanto" ogni singolo lavoro vada pagato?...
Nel racconto degli "ob" citato da BIGboss e che anch'io ricordo bene, e che era tutto in chiave di sottile umorismo, si "presupponeva" [= si-supponeva-che-da-prima] che il peso di un "ob" fosse in qualche modo (non spiegato) considerato equo da tutti.
Mi spiegherò con un esempio: A mia figlia (laureata) un'ora di ripetizione di matematica vorrebbero pagarla 7,5€.
Al muratore che accetta di farmi qualche sistemazione in giardino, io devo dare 15€ all'ora, sennò non mi ci viene.
Ma devo dare 15€ anche al manovale che viene ad aiutarlo perché, dice lui, altrimenti il manovale non gli ci va... e di manovali non se ne trovano facilmente!
A me questo fatto non sfagiola, ma secondo le nostre "perfide" regole di mercato va benissimo,
Di laureati morti di fame (bravi o scadenti non entriamo in merito) c'è più offerta che richiesta, di manovali più richiesta che offerta.
Nell'anarchia del lavoro in nero, il mio muratore ci marcia, perché so che ho bisogno della sua opera e non c'è concorrenza, e quindi opera il ricatto.
In un mondo di "ob" tutto, sarebbe ricatto.
"Hai sete ed il bar più vicino è a cinque chilometri?... un bicchiere d'acqua me lo devi scambiare con le tue scarpe nuove"
Come vedi non si tratta di sempliciotti, ma di approfittatori. Quali, poco o molto, siamo tutti noi.
La "catena di Sant'Antonio" come sai, è quell'assurdo matematico secondo il quale, investendo soldi (o figurine, o preghiere,
o quello che ti pare) in un raggio sempre più ampio, si arricchiscono tutti.
Il che ovviamente non può essere, perché soldi, figurine o preghiere dovrebbero essere prodotti, e quindi aumentare in progressione geometrica, diventando la cosa presto impossibile. Per cui, a fronte di pochi (i primi della catena) che effettivamente ne hanno un profitto... tutti gli altri rimangono truffati.
Così in investimento (a salire) così in munificenza (a scendere).
Solito discorso. Dal nulla nulla di concreto si crea.
Libertà. Ancora più semplice. Guadagni sempre lo stesso, qualunque sia il tuo apporto lavorativo.
Ci vuole tanto a comprendere che l'uomo di oggi, con la mentalità dell'uomo di oggi, tenderebbe a lavorare sempre meno?
Chi si sfiancherebbe a zappare, se zappare con calma gli rendesse esattamente lo stesso?... e chi zapperebbe più del suo compagno di fila?... magari una zappata in meno... tanto nella massa che vuoi che sia?
Ma se lui fa una zappata in meno di me, perché io dovrei farne una di più, allo stesso prezzo?... che forse la zappata mia vale meno della sua?...
Non me ne vogliano i contadini, non ce l'ho con loro, quello è solo un esempio. In Banca è uguale e negli uffici pubblici... non ne parliamo nemmeno!
Per questo devono cambiare "prima" gli uomini. Altrimenti ci limitiamo a quella famosa prima fase dell'anarchia, quella della distruzione... ricordate Bakunin?
Perché?... perché poi a ricostruire (che è la parte più faticosa) ci pensassero un po' gli altri!... io già ho dato!