otttoz ha scritto:ho trovato sul web gratis
la zia giulia e lo scribacchino
in spagnolo
ma non riesco a tradurlo per fare dei copiaincolla...
il cartaceo in italiano ce l'ho

Ce l'ho anch' io in versione cartacea: me lo consigli?

Ora leggo "Opinioni di un clown" di H. Boll.

tra i thriller di autori italiani:
annacquato e incolore l'ultimo di Carofiglio; bene al solito, il Camilleri; divertente, una sorpresa, “Uccidi il Padre” di Sandrone Dazieri

Non lo sto leggendo perchè non è narrativa: ho trovato a 15 euri (perchè la "rapina postale" ha inciso parecchio  ) un volume "spaiato" del Solari Macchine elettriche funzionamento e prove che aveva solo la copertina un po' rovinata, mentre lo ho l'intera coppia ma quello delle macchine in alternata (questo è) era letteralmente ridotto a fogli mobili  . Ho staccato con cura la copertina del mio e l'ho incollata a caldo sull'altro. Siccome per l'altro volume mi era bastato fare così con l'originale... ho i due libri almeno in condizioni da biblioteca.

Dal 25 comincio a leggere Saturn, visti i 45 anni del primo sbarco lunare (e anche del secondo: nel 1969 ce ne furono due). Si tratta dell'unico libro che faccia una descrizione tecnica del vettore, non dell'intero programma. Mi è arrivato giovedì.

silena ha scritto:Ora leggo "Opinioni di un clown" di H. Boll.

Non so se sarò così ostinata da finire un'opera tutto sommato noiosa.

Ma come si fa a dare il Nobel a scrittori così cupi?

http://sellerio.it/it/catalogo/Americani/Sullivan/7289

La fattoria degli animali di G. Orwell

Dopo aver letto middlesex ho deciso finalmente di provare a leggere Ininite jest.
Non so se ci riusciró...vedremo

miriam85 ha scritto:

Che coincidenza: sabato mattina questo libro era una delle due opzioni finali tra i libri che volevo acquistare e leggere.
L'altra era Il senso di una fine di JULIAN BARNES
Ho sentito parlare un gran bene di Barnes, e mi incuriosice molto.
Vi farò sapere.
Ciao


«La nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato».

Julian Barnes, Il senso di una fine

***

Tony Webster è un uomo senza qualità. Negli studi e nel lavoro, nei sentimenti e, c'è da scommetterci, anche nel sesso. Ma la lettera con cui un avvocato gli annuncia il lascito di cinquecento sterline e di un diario proveniente dal passato scuote il fondo limaccioso della sua esistenza. Tony deve ora scoprire chi gli ha destinato quell'ingombrante eredità e perché ha scelto proprio lui, e quale segreto rabbiosamente custodito quel diario potrebbe rivelare. Nel porsi queste domande, s'imbatterà in risposte che avrebbe preferito non conoscere e dovrà imparare a sue spese che «la nostra vita non è la nostra vita, ma solo la storia che ne abbiamo raccontato».

La vita di Tony Webster è stata un fiume relativamente tranquillo, da costeggiare al riparo di scelte ragionevoli e sistematici oblii. Ora però la lettera di un avvocato che gli annuncia un'inattesa quanto enigmatica eredità sommuove il termitaio poroso del passato, e il tempo irrompe nella noia del presente sotto forma di parole risalenti all'adolescenza, quando Tony procedeva all'educazione morale, sentimentale e sessuale che ne avrebbe fatto, inavvertitamente come spesso accade, l'adulto che è.
Il percorso a ritroso nelle zone d'ombra della vita, con i suoi dolori inesplorati e i suoi segreti, diventa cosí riflessione sulla fallacia della storia, «quella certezza che prende consistenza là dove le imperfezioni della memoria incontrano le inadeguatezze della documentazione», secondo il geniale amico dei tempi del liceo, Adrian Finn. Ed è dunque a quel punto di congiunzione, ai ricordi imperfetti come ai documenti inadeguati, che il vecchio Tony deve ora guardare per comprendere le vicissitudini del Tony giovane. Come ha potuto la ragazza di allora, Veronica Ford, preferirgli l'amico raffinato e brillante, Adrian? Ci sono solo Camus e Wittgenstein dietro l'estrema decisione di Adrian? Da che cosa ha voluto metterlo in guardia tanti anni prima la madre della ragazza? Perché a distanza di quarant'anni Veronica ritorna nella sua vita con un bagaglio di silenzi e il rifiuto di dargli ciò che è suo?
Gli indizi da studiare tessono un filo d'Arianna di reminiscenze inaffidabili, ipotesi errate e parole d'ordine ribadite; di fatti, nomi e immagini giustapposti a intuizioni filosofiche e rivelazioni poetiche; di un corpus di parole interne al testo - lettere, e-mail, pagine di diario - ed esterne a esso, nella forma di rimandi espliciti o piú spesso impliciti al sapere che puntella l'assunto ideale del romanzo: da Stefan Zweig a Philip Larkin (il «poe-ta» senza nome cui il narratore piú volte si richiama), dall'immaginario Patrick Lagrange al Flaubert di Madame Bovary (significativamente citato nel modo quasi-esatto che la memoria consente) fino a Frank Kermode, con il cui testo chiave questo romanzo condivide il titolo, l'insistenza sul ruolo del tempo e il proposito di «dare un senso al modo in cui diamo un senso al mondo».
Tempo e memoria. Con quelli si entra nel libro, attraverso la lista di flashback che il tempo ha cristallizzato in immagini. La memoria di Tony Webster predilige ricordi d'acqua, nel cui fluire controcorrente passa il racconto della sua sommersa inquietudine.

Ho iniziato "Tenera è la notte" di Francis Scott Fitzgerald, ma per ora ho letto solo la prefazione.

Il quinto testimone - Michael Connelly

MagicLight ha scritto:Il quinto testimone - Michael Connelly

Mi piace molto Connelly: in particolare tutti i romanzi in cui c'è come protagonista Hyeronimous Bosch, imho uno dei detective più umani mai inventati.

beautiful stranger ha scritto:Ho iniziato "Tenera è la notte" di Francis Scott Fitzgerald, ma per ora ho letto solo la prefazione.

Non l'ho letto, poi mi dici.
ma quello che ho letto di Fitzgerald non mi ha deluso.
Buona lettura

davidkepesh ha scritto:

MagicLight ha scritto:Il quinto testimone - Michael Connelly

Mi piace molto Connelly: in particolare tutti i romanzi in cui c'è come protagonista Hyeronimous Bosch, imho uno dei detective più umani mai inventati.

io Bosch lo amo

io ho un trapano a percussione Bosch da vent' anni; buca il cemento armato come fosse burro.

paolo iovine ha scritto:io ho un trapano a percussione Bosch da vent' anni; buca il cemento armato come fosse burro.

davidkepesh ha scritto:

miriam85 ha scritto:

Che coincidenza: sabato mattina questo libro era una delle due opzioni finali tra i libri che volevo acquistare e leggere.
L'altra era Il senso di una fine di JULIAN BARNES
Ho sentito parlare un gran bene di Barnes, e mi incuriosice molto.
Vi farò sapere.
Ciao

Io oggi finirò di leggerlo...Kundera,considerato da molti il più grande scrittore vivente,a me ha un po' deluso...sicuramente non rientra nella lista dei miei preferiti!

Storie di gatti, di James Herriot, memorie di un veterinario amante dei mici.

Il rosso e il nero di Stendhal

vanth ha scritto:Il rosso e il nero di Stendhal

Lettura leggera...

Assolutamente Sì. Stendhal è scorrevolissimo

Ho trovato online un libro per me interessante The Pars Gun and the project HARP. Edito in Germania ma in lingua inglese. Prezzo accettabile, gli ho dato 38 euri spedito (dalla Germania).
Occhio alla sigla: HARP ha una A sola, stava per High Altitude Research Project, condotto dalla McGill University e per un certo tempo dall'US Army. Sparavano sonde ad alta quota con un cannone (in realtà ne avevano tre, uno è ancora a Barbados, fra le erbacce...).
Gli autori G.V. Bull e C. H. Murphy. Sì, il Bull ucciso probabilmente dal Mossad per aver progettato il famigerato "supercannone di Saddam Hussein". E con una certa sorpresa ho trovato il disegno, datato 1963, di quello che doveva essere la famigerata arma...