Ho tante sfortune. Di cui sono molto felice, il più delle volte.
Sono anarchica dadaista con ascendenze individualiste e una passione per l'insurrezionalismo. Sono ormai atea piuttosto che agnostica. Sono antimilitarista, ma non esattamente pacifista. Sono anticlericale, ma senza rabbia. Sono postumanista, ma mai transumanista. Non credo nell'oggettività. E anche la verità se la passa piuttosto male. Credo nel confronto come arma di crescita individuale. Sono affascinata, e infatuata, dal potere delle parole. Amo il vino rosso e il ciocciolato fondente. Scrivo e scriverò sempre "ciocciolato" e "secondome". Sto sulla terza lettera tra i queer, ma è una definizione che non coincide perfettamente con quello che so di me, perciò forse dovrei tralasciare. Anche io, come cantava la Tribe 8, preferisco Kathleen Hanna a Luce Irigaray. Non posso fare a meno di adorare cinema, musica e libri, mai in un ordine preciso.
Ma naturalmente tutto quanto sopra è solo una sfumatura inessenziale, magari anche illusoria, perciò spero di non essere stata suffcientemente chiara. Anche perché non so bene perché sono qui e spero proprio di scoprirlo. Oppure no.