falansterio ha scritto: nextlife ha scritto:Vi è un famoso concetto gestaltico (la Gestalt è una delle scuole della psicologia) che è riassumibile nello slogan: «Il tutto è più della somma delle parti».
Il concetto non è originario della
Gestalt: si deve quantomeno all'idealismo dialettico hegeliano, poi mutuato dalla sua scuola (Marx compreso), e in ambito fisico-matematico è proprio anche della teoria dei sistemi (non solo ingressi-uscite ma ingressi-stati-uscite, ove gli stati rappresentano la memoria del sistema).
Quasi, Falansterio, concordo quasi.
Il contributo interdisciplinare è spesso riscontrabile, anche se poi vi sono concetti che si articolano nel campo specialistico di appartenenza.
Nella dialettica psicologica -in contrapposizione allo
strutturalismo- la paternità della costruzione particolare del concetto rimane Gestaltica ed aveva –a mio avviso- senso introdurla nel thread come evidenziazione di quello spazio di autonomia che si auspicava poter produrre.
È la generalizzazione (per quanto rappresentativa) compiuta dallo slogan che si presta di più a quanto dicevi, ma trovo sia fondamentale l’avverbio che hai usato: «quantomeno».
Sì perché, se siamo disposti a rinunciare ad un certo livello di formalità, possiamo viaggiare a ritroso nella filosofia, per trovare gli elementi che convergono su quel concetto.
Se poi, concettualmente ci è permesso di accettare elementi di non assoluta concretezza, possiamo far risalire lo slogan in questione
alla notte dei tempi.
Lo troveremo nella sua forma
primitiva ancora articolarsi da un ambito psico-logico, riconducibile alla comparsa delle abilità
meta-cognitive: ovvero a quando l’intelletto ha potuto pensare se stesso.
falansterio ha scritto: nextlife ha scritto:
A tal proposito, ma più in generale sull’interezza della questione che avanzi, potrebbe ad un certo momento (successivo al consolidamento primario dell’abbrivo che dicevo) essere utile un approccio a qualche testo che tratta l’argomento: psicogenealogia.
Che ne pensi della teoria delle costellazioni familiari e sistemiche di Hellinger?
Per quanto riguarda la tua domanda su
Hellinger, devo dire che la trovo comprensibile: per la questione avanzata nel thread, per il mio riferimento alla
Gestalt, ma in particolare per quello sulla
psicogenalogia.
Trattazione complessa e -se vorrai materializzare l’argomento in thread- vi parteciperò senz’altro.
Il mio riferimento alla
psicogenealogia non è stato casuale,
preferendo nell’ambito del trans generazionale la Schützenberger ad Hellinger per un’ovvia questione di metodologia scientifica.Personalmente trovo sia un ambito di ricerca piuttosto interessante, così come lo è la psichiatria evoluzionistica ecc.
Vi è un aspetto però che non posso tacere in attesa dell’eventuale topic: le caratteristiche che deve possedere un
conduttore o
facilitatore di qualsiasi tipo di
psicodramma o derivati.
Non sono in tal senso sufficienti le segnalazioni avanzate dall’ordine di categoria alle autorità competenti per
esercizio abusivo della professione di psicologo , occorre una precisa attività legislativa che imponga una preparazione ad assumere quel ruolo, la medesima che occorre per fregiarsi del titolo di terapeuta, mentre si può notare come attualmente non sia affatto così.
Per vie generali, io sono persuaso che in particolare in ambito psicologico, ove è così difficile realizzare un paradigma -seppur relativo- sia importante mantenere un ampio spettro possibilistico e la prospettiva integrata, con tutte le difficoltà del caso.
Chi può –come- integrare cosa? Le figure che citavo precedentemente possono integrare gli elementi di
valore, attraverso l’unico serio processo a nostra disposizione: quello scientifico.