Il_Soldatino_di_Stagno ha scritto: Sembra che tu ne sappia molto a proposito di questa problematica personale. Posso chiederti se sei
un'addetta ai lavori?Beh...te l'ho chiesto
ma non per questo sei tenuta a dirmelo.
Non ti preoccupare..non sono una tipa preziuosa..anzi direi che sono in piena svendita.
Quando ad essere un addetta ai lavori.... i lavori di cui sono protagoniosta sono sempre in corso.
Quello che tu hai sentito nelle mie parole è soltanto l'insieme di un interesse e del mio percorso di vita. Anzi direi del mio percorso di vita perchè non c'è interesse senza direzione, ne sostanza senza sentimento. Per quanto chi mi circondi neghi sempre con sdegno e grande solerzia l'affermazione che sto per fare, io sono una narcisista in incognito. So benissimo quanto il mio io possa gonfiarsi ed il male che fa, conosco bene l'incapacità di amare, la sensazione di guardare gli altri e me stessa da un balcone, l'assedio costante del non essere certi di cosa si sente, "del sarebbe meglio" , "del ci sono ma non ciu sono e non mi ricordare che ci sono".....Per quanto strano sembri questa non fù la partenza di una ragazzina cattiva, ma anzi affamata d'amore e nemmeno fù il principio della storia di una ragazza sola. Precocemente anzi la ferita che portavo nel cuore e la sensazione di non riuscire a comunicare a causa della mia diversità, si sono fuse con la presa di consapevolezza che le stesse identiche cose erano le mie armi. Fù così che mi misi in prigione costruendo le sbarre con la mia diversità resa fascino. Ma quanta nausea... giocare sempre lo stesso gioco che oltretutto avevo pure inventato io. Che peso essere ritenuti speciali. Che romanzo pacco. Incontrai un imbecille peggio di me e il dolore aprì una breccia nella prigione-carisma che mi proteggeva. Ci entrò una persona e per amarla dovetti tuffarmi di testa nell'insicurezza e cospargermi il capo di cenere. Sempre però temevo e dubitavo, e in alternativa sentivop di scomparire. Il peso della morte era empre lì sulle mie spalle, e con esso il timore di fare sbagliare compromettendo una vita intera. Per fortuna sono donna e non ho orgoglio. Fù così che imparai ad amare a mio modo, un po' a calci in culo e un po' rotolando in un nodo di gambe. Anche chi entrò pensò bene di rapinare la mia cella, dovendo acquistare con i sogni a me rubati i suoi fantasmi. Così rividi nel mio maestro e amante davanti a me la stupidità del mio dubbio. Resto t'uttora una donna fisarmonica, oscillante tra nevrosi e narcisismo ma sono consapevole dei limiti miei e della vita. So cosa voglio vivere e cerco chi sappia ridere con coraggio. Mi sento per questa viva se posso dare, amare... liberarmi di me amando davvero così esisto e senza scomparire. Tutta qui quella che sembra competenza.
Ho letto qualcosa in proposito e mi ha molto colpito la descrizione che il narcisista ricerca negli occhi degli altri lo sguardo della madre.
Non so se potrai rispondermi, ma io te lo chiedo (tra l'altro sembri una persona molto disponibile, in questo senso) : LO RICERCA IN TUTTI GLI ALTRI? O soltanto nell'"oggetto" d'Amore?
Non credo si tratti esattamente dello sguardo della madre..o meglio può esserlo. Ogni storia è storia a sè.
Certamente il narcisista è stato vittima di un trauma reale, immaginario o di una forma di disamore da parte delle figure di accudimento primarie.
Il narcisista cerca negli altri il nutrimento per sè come un vampiro restando per questo sempre affamato. nessun "altro"infatti è percepito come intero, ma soltanto in funzione del proprio bisogno identitario. In questo senso il narcisista cerca questa conferma di se in tutto e tutti, come se gli altri fossero specchi, un pubblico... o semplici strumenti.
L'amore è il teatro della vampirizzazione più sanguinosa. Ne parla Otto Kenberg nelle "relazioni d'amore" (mi pare) se vuoi vedere tutto detto con precisione.
Non può esistere una forma di narcisismo che non risponde in assoluto con queste modalità comportamentali relazionandosi con gli altri?
Mi spiego meglio : se un soggetto presenta una determinata quantità di caratteristiche narcisistiche ed allo stesso tempo NON ne presenta un'altrettanta quantità, come si fa a capire qual'è la sua vera problematica?
Insomma : se un cosiddetto narcisista ha il 50% delle caratteristiche che lo "classificano" in tale patologia e per il restante 50% ha delle caratteristiche diametralmente opposte a quelle enunciate nella stessa teoria, quale diventa il metro di misurazione del suo problema?
Certo che può esistere. Le sindromi codificate sono generalizzazioni sufficientemente esplicative di sintomi, non elementi di identità. Ogni persona è un caso a sè e ogni narcisismo è un caso a se. Quella di cui tu parli potrebbe essere una sorta di nevrosi narcisistica. Molti autori non riconoscono come narcisismi queste condotte, limitandosi alla forma classica ma si tratta di un evidente inesattezza. Basta pensare al fatto che tutti sperimentiamo una condizione di narcisismo primario, salutare e fisiologico. Il narcisismo fa parte della normalità, quindi anche della disfunzionalità nelle sue varie declinazioni.
Quantop alle cause, anche in questo caso la risposta è la stessa: solo il diretto interessato può arrivare a scoprirle e non ci riuscirà mai finchè questa sarà la sua preoccupazione primaria. Chi soffre cerca una causa ed una cura. Invece bisogna accettare tre cose:
1- Accettare la precarietà
Nella vita niente sarà mai certo, esauriente e sicuro. In un certo senso non esistono cause e soluzioni. Esistono solo interpretazioni. Qualsiasi cosa facciamo o non facciamo è arbitraria. La nostra vita è arbitraria. In alternativa a questo c'è la non vita.
2- Cercare le cause deve significare "risignificare i nostri affetti" cioè metterci in gioco abbandonandoci ad un modo di amare diverso. Il passato è infinitamente profondo. Per questo va esplorato ma non per scavarci una fossa. Bisogna scavare per trovare un buon posto dove piantare fiori..o zucchine a seconda delle esigenze.
3- Nessuna psicoanalisi può curarci o liberarci dai nostri mostri. Dobbiamo insegnare a noi stessi, per insegnarlo ai nostri figli che i mostri esistono, anzichè negarli, ma che nulla ci possono fare se noi non ne abbiamo paura.
Non so mica se ti ho risposto o mi sono persa...
.... domani torno e mi spupazzo Sick.... con rispetto parlando