Devo riconoscere, caro Freeweb, che le tue riflessioni sono le uniche che affrontano l'argomento da me sollevato e quindi le uniche da meritare una risposta.
Tutti gli altri interventi sono paccottiglia varia.
Abbiamo già discusso in questo luogo dei meccanismi che "spingono" l'evoluzione. L'opinione dei cosiddetti "scettici", tra cui automaalox, è che il motore dell'evoluzione è basato su "errori casuali nella riproduzione genetica". Casualmente, quindi si erificano degli errori nella trasmissione dei geni da una generazione all'altra e, grazie alla selezione naturale, solo gli "errori" che meglio si adattano all'ambiente possono riprodursi e trasmettere a loro volta il loro nuovo patrimonio genetico....nuovo patrimonio genetico che nasce da un "errore", ma che poi si consolida in una nuova specie, attraverso un lentissimo processo che dura decine di migliaia di anni.
Bene. Lo scienziato automaalox confonde il "motore della evoluzione" che è l'errore casuale nella trasmissione dei geni alla generazione successiva (e che può sempre verificarsi anche se i 5 sfigati da lui menzionati si accoppiano) con "la selezione naturale" che, semplicemente, indirizza la spinta evolutiva verso una direzione o l'altra. Il buon automaalox fa l'errore di pensare che, siccome non ci sarà più la selezione naturale, allora non ci sarà più nemmeno la creazione di errori genetici che da' vita a nuove specie (cioè il vero motore del processo evolutivo). E' un pò come dire che, in una macchina, siccome non c'è più il volante, allora il motore si spegne. E' così ridicola sta cosa che lo scienziato automaalox meriterebbe un nobel...per la pace dei sensi.
Se ne è convinto lui...ben contento che rimanga nella sua ignoranza. Gli ignoranti, si sa, si beano della propria ignoranza. E non vorrei mai togliergli questo godimento.
La verità di cui parlo riguarda: il senso della vita sulla terra, il senso e il destino dell'universo, il senso e il destino della nostra stessa vita. Cioè la Verità con la V maiuscola. Ed è ovvio che intendevo dire che secondo me, cioè nella MIA concezione di religiosità, non esiste alcun conflitto tra religione e scienza. E chiaro che se la stessa domanda la si pone al papa della chiesa cattolica o a un maestro del corano, la risposta potrà essere diversa.
Ma io sto parlando di me, ovviamente. Di quello che penso io e di come la vedo io. E ti ripeto...nella mia visione della vita Religione e Scienza collaborano per cercare di comprendere la Verità.
Con che mezzi? Bè...la scienza, come è noto, non spiega e non è nemmeno il suo compito, il "senso" delle cose...ma si limita a spiegare cosa avviene e come avviene. Il "senso" delle cose esula dalla ricerca scientifica.
Ad esempio la scienza ci potrà dire come funzione l'energia nucleare e per cosa si può utilizzare. Il suo "senso", cioè l'opportunità o meno di utilizzarla come fonte di energia, se è bene usarla o se è male, attiene a una "visione della vita" o "visione politica"...non certo alla scienza che, su questo, è neutra.
Nella mia visione di religione i testi sacri hanno una loro importanza, ma non costituiscono l'unico insieme nel quale ricercare. Poichè, come ho già detto, qualunque visione religiosa si deve inserire nella storia e nelle dinamiche dell'universo e delle sue leggi e non può essere avulsa o estranea ad esso. Ma il tutto deve essere inserito in un unico grande disegno organico che abbia una sua logica. In sostanza il concetto di "dio" non può essere sconnesso o scollegato dalla realtà fisica dell'universo e delle sue leggi...poichè, da quello che sappiamo, "nulla esiste oltre l'universo". Per cui se un dio esiste esso deve essere, ovviamente e intrinsecamente collegato con l'universo e le sue leggi.
In realtà non è come dice quel chiacchierone di sickboy, detto "il giovine garzone di bottega". Non sto teorizzando la presenza di nessun "essere". Sto dicendo un'altra cosa e cioè che la migliore rappresentazione di dio che io posso ad ora accettare è la seguente:
E=mc2
Cioè una forte interconnessione e relazione tra la Massa, l'Energia e il loro svilupparsi, dipanarsi, raccontarsi, manifestarsi in forme sempre più sofisiticate, ricche e variegate attraverso lo Spazio ed il Tempo (cioè attraverso il processo evolutivo).
E, per me, non ha neppure senso dire che dio è un essere superiore "intelligente", poichè l'intelligenza è una particolare carattersitica del cervello umano...quindi per definizione,una caratteristica assai limita e circoscritta a una particolare fase del processo evolutivo. Sarebbe un pò come dire che un uomo è il suo piede di quando aveva 3 anni...cioè definire una entità con una sua parte in un determinato momento temporale. Una assurdità. Poichè è del tutto evidente che un uomo è "anche" il suo piede di quando aveva 3 anni....ma è anche molto molto di più.
Si potrebbe dire che dio è "lo stesso universo", che, nel dipanarsi del tempo e dello spazio, manifesta tutti i possibili stati della energia attraverso il mutare e la ricchezza delle forme della massa. Quindi nessuno strano "essere" che siede in qualche lontano Olimpo. Ma l'energia e la massa stessa di cui siamo fatti. In questo senso, si, siamo "figli di dio", cioè particolari forme di energia e massa generate dall'universo stesso dentro di sè. Ed è altrettanto vero che siamo fatti a sua immagine e somiglianza, ma non perchè abbiamo la barba, ma perchè siamo fatti della stessa massa ed energia che ci sono nell'universo...anche se siamo "intrappolati" in un particolare "fotogramma" dovuto allo spazio ed al tempo. Un particolare "fotogramma" (cioè l'homo sapiens) che esprime in una certa forma, e quindi anche con dei limiti, la stessa massa ed energia che compone l'universo.