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Mais Ogm in tavola

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Faust
Faust
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato

la Corte di Giustizia Europea ha emesso il suo verdetto. Poichè la notizia è stata ripresa solo da pochissimi giornali ho deciso di scriverne brevemente. Sto parlando del mais OGM.

Riassumo la questione telegraficamente: nella UE è legalmente autorizzato alla coltivazione del mais geneticamente modificato per resistere alla piralide, un insetto parassita. La sua coltivazione permette una riduzione, dimostrata senza ombra di dubbio ormai, dell'uso di pesticidi perchè il mais resiste naturalmente alla piralide, riducendo l'irrorazione di insetticidi. In Spagna si coltiva, con soddisfazione degli agricoltori, da moltissimo tempo. Sono in commercio ormai molte centinaia di varietà diverse.

In Italia è vietato coltivare OGM, ma ne importiamo in grandi quantità come mangimi animali perchè la produzione interna non è sufficiente. La grande maggioranza di carne (dai manzi ai conigli, dai polli ai maiali), latte, salumi, formaggi, latticini, yogurt, uova e così via che troviamo in Italia hanno nella loro filiera produttiva mais e/o soia OGM. Però coltivati all'estero.

In Italia alcuni agricoltori vorrebbero coltivare questo mais ma il Ministero delle Politiche Agricole ha negato l'autorizzazione, nonostante sia stato approvato a livello comunitario, adducendo il fatto che le regioni non hanno ancora approntato i piani di coesistenza: delle misure cioè atte a far "convivere" sullo stesso territorio i diversi modelli di agricoltura. Perchè secondo la UE

"gli agricoltori dovrebbero poter scegliere liberamente quale tipo di coltura praticare, convenzionale, transgenica o biologica e nessuna di queste forme di agricoltura dovrebbe essere esclusa nell'Unione europea"

Questi piani dovrebbero ad esempio dire a che distanza da un campo di mais convenzionale è possibile seminare un campo di mais OGM. Ovviamente ha senso considerare la distanza tra colture sessualmente compatibili: se ho un campo di pomodori a fianco del mais OGM non è che diventano OGM pure loro (sarebbe superfluo scriverlo ma a volte sento delle dichiarazioni in giro che mi fanno venire dei dubbi).

Le regioni non hanno mai varato questi piani perchè pensavano di usare questo escamotage per bloccare completamente la coltivazione di OGM. Ragionamento furbesco tipicamente italiano per aggirare una disposizione comunitaria.

Con la sentenza definitiva, nella causa "Pioneer Hi Bred Italia Srl contro Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali" la Corte ha chiarito una volta per tutte che questo non si può fare.

È interessante anche notare nella sentenza come il governo Spagnolo, a favore degli OGM, sia intervenuto con un suo rappresentante nel dibattimento della causa per far notare l'inconsistenza delle argomentazioni del Ministero Italiano. L'argomento del governo Spagnolo è stato il seguente: siccome le misure di coesistenza sono solo facoltative da parte degli stati,

"nell'ipotesi in cui uno Stato membro si astenesse da qualsivoglia intervento nel settore, un divieto di coltivazione di OGM potrebbe protrarsi per un periodo di tempo illimitato e costituire un mezzo per aggirare le procedure previste"

La sentenza finale della Corte è molto chiara:

La messa in coltura di organismi geneticamente modificati quali le varietà del mais MON 810 non può essere assoggettata a una procedura nazionale di autorizzazione quando l'impiego e la commercializzazione di tali varietà sono autorizzati ai sensi dell'articolo 20 del regolamento (CE) n. 1829/2003 [...] e le medesime varietà sono state iscritte nel catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole

e prosegue

L'articolo 26 bis della direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull'emissione deliberata nell'ambiente di organismi geneticamente modificati [...] non consente a uno Stato membro di opporsi in via generale alla messa in coltura sul suo territorio di tali organismi geneticamente modificati nelle more dell'adozione di misure di coesistenza dirette a evitare la presenza accidentale di organismi geneticamente modificati in altre colture.

Non consente "in via generale". La corte ribadisce ancora una volta il concetto che non esiste il diritto di una regione ad essere OGM free. NON ESISTE. Sarebbe come dichiararsi "melanzana free" e vietare la coltivazione (ma non il consumo o il commercio) di melanzane in una regione o addirittura in uno stato. Non si può. Se ne facciano una ragione le regioni, come il Veneto, più recalcitranti a rientrare nella legalità Europea.

La battaglia legale è finita? Ma figuriamoci! Siamo in Italia!

Le Regioni ora dovrebbero scrivere le misure di coesistenza. Tenendo conto che NON possono fare riferimento a ipotetici (e mai dimostrati) problemi per la salute o per l'ambiente, dato che questi aspetti non riguardano la coesistenza, di ambito puramente economico e commerciale, e sono già stati considerati nella procedura europea di autorizzazione. Tenendo anche conto che le misure di coesistenza devono essere "ragionevoli e proporzionate": non si può ad esempio stabilire in dieci chilometri la distanza minima da rispettare per un campo di mais OGM da un campo convenzionale, perchè questa distanza è sproporzionata, stante anche gli studi sulla coesistenza del mais effettuati proprio dalla Commissione Europea. Preoccuparsi della proverbiale ape e del polline, in questo contesto, è come per una donna in periodo fertile preoccuparsi di fare un bagno in mare. Ricordo che una cellula sessuale è viva e ha un tempo di vita molto limitato. E non aggiungo altri dettagli esplicativi!

Neanche ci si può appellare al cosiddetto "principio di precauzione" e invocare la "clausola di salvaguardia", come già invoca la Regione Toscana, perchè per farlo non si può semplicemente appellarsi a rischi ipotetici, ma deve essere presentato un dossier scientifico serio, che documenti in maniera inoppugnabile un problema che non era stato preso in considerazione in sede di approvazione comunitaria. Deve essere poi temporanea e circoscritta ad una specifica zona. Già altri stati hanno presentato la richiesta senza adeguata documentazione scientifica a mostrare l'esistenza di un rischio per la salute o l'ambiente (perchè a oggi non c'è la benchè minima prova che esista un rischio, mentre al contrario possono esserci dei minori rischi per la salute e l'ambiente) e i rispettivi dossier sono stati bocciati dall'EFSA.


http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/09/07/ogm-la-corte-di-giustizia-ue-boccia-il-ministero/

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