Richiamando le chiare parole di Battiato direi che in Parlamento son tutte troie cari miei
Dopo le parole di Battiato, infatti, mi era capitato di leggere persone facenti spericolate esegesi del termine troia affermando che il suddetto termine era da riferirsi non già alle donne bensì a chi siede in Parlamento in virtù di prebende varie.
E allora riflettevo, tra me e me medesimo: finte o vere son tutte delle gran troie!
Prendiamo il caso della senatrice pentastellata Gambaro. Orbene, costei ha osato muovere una critica politica al comico e il comico ha lanciato la sua solita fatwa che prelude all'espulsione della dissidente.
Al che si è aperto tra i grillini il dibattito; chi ha ragione? chi ha torto?
Quel che è interessante notare sono le motivazioni secondo le quali la deputata agisce e che mi fa affermare che non può in alcun modo sfuggire dall'essere classificata come "troia".
Infatti, da un lato co sono quelli che sostengono che coloro che muovono critiche al comico è perchè sono dei venduti e si sono fatti irretire dalle sirene del potere e del denaro.
Dall'altro ci sono i fedelissimi di Grillo che apostrofano la pentastellata ricordandole che l'unica ragione per cui siede in Parlamento è Grillo al quale dovrebbe eterna ed immarcescibile riconoscenza.
E' la motivazione di questi ultimi che trovo particolarmente grottesca perchè mi ricorda da vicino una flebile critica mossa dalla Carfagna a Berlusconi che le attirò le ingiurie di tutti coloro che le ricordavano per quale ragione sedesse in parlamento.
Insomma, alla fine di questa analisi post-prandiale, mi sembra di poter dire che ormai i deputati non possano definirsi altrimenti che "troie", a cominciare da quelli grillini....