|
Forum di Libera Discussione. Il Luogo di Chi è in Viaggio e di Chi sta Cercando. Attualità, politica, filosofia, psicologia, sentimenti, cultura, cucina, bellezza, satira, svago, nuove amicizie e molto altro
|
Non sei connesso Connettiti o registrati
Vai alla pagina : 1, 2, 3
Essendo dotati di pollice opponibile, raziocinio e capacità di percepire la ns stessa esistenza arriveremmo al punto in cui siamo ora: creeremmo la divinità per paura. Esattamente come adesso.Top-man ha scritto:L'umanità potrà scoprire Dio soltanto se sarà pronta.
Sicuramente un certo dio, di cui abbiamo sentito parlare, non esiste, non nella forma che ce lo aspettiamo. Io sono convinto che quello che avvalora l'esistenza di un sovrano, sia soprattutto la corte che circonda questo stesso sovrano. E se anche per assurdo egli fosse lontano dal suo regno, la sfarzo della sua corte renderebbe bene l'idea di cosa potremmo aspettarci. Lo stesso varrebbe per Dio, anche se lui in persona non fosse possibile incontrarlo, il suo governo ci renderebbe edotti di tutto quello che lo riguarda. E poi, Dio come puro spirito, sarebbe pur sempre invisibile a chiunque volesse vederlo con gli occhi dela materia. Ma sarebbe visibile a chi fosse arrivato a certi traguardi tutti spirituali, per il discorso che facevo all'inizio.
Se Dio non esistesse, allora vivremmo in un mondo meccanico, ma per assurdo, noi esseri meccanici non potremmo mai contemplare l'idea di Dio.
SergioAD ha scritto:Esistono conflitti e controversie sui termini, purezza e umanizzazione da cui non si scappa e per i quali non siamo mai riusciti a discuterne per ingerenze di varia natura - che invece qui forse con una corretta moderazione (anche dell'utenza) potremo almeno avere quei saldi punti in comune che non siamo mai riusciti ad ottenere.
Si tratta del tema "conflitti e controversie della Religione" - da cui sono nati tutti i termini delle nostre discussioni.
Esistono fatte da me delle relazioni di correlazione sulla costruzione del sapere partendo dal complesso sensoriale ed il raggiungimento della saggezza, dico sulla base del nostro stato di coscienza/consapevolezza.
Esistono dei paragoni sulle cose di destra e di sinistra (aldilà della politica), delle correlazioni tra l'immaginazione di Dio e del Futuro - insomma nel nostro vecchio sito è tutto correlato per lo stesso ragionamento - anche la musica inascoltabile che ha avuto un po' più di successo in UAAR dove personalmente mi trovo bene anche se apparentemente poco seguito come di norma, però anche li sento un po' di calore che mi piace certamente (non posso dirvi i nomi di quelli che mi piacciono tanto per fare un torto agli altri, ah ah, ma penso che lo sanno essi ed esse - hmmm, si che lo sanno).Diva ha scritto:SergioAD ha scritto:Non discuto il tema ma solo questo pezzo.Diva ha scritto:Tutti nasciamo atei...
Vorrei cambiarlo in modo che invece di negare Dio lo ignorasse, se possibile.
Nasciamo senza la percezione di Dio, ma con quella dell'istinto di conservazione (fame e sesso).
Per essere ateo io non vorrei non conoscere ma conoscere per negare il concetto di divinità e del relativo corredo.
Se l'umanità fosse restata senza la percezione di Dio non sarebbe potuta essere atea.
In quel caso parlando con un umano credente dei nostri tempi avrebbe potuto essere agnostico se la mancanza del sapere avesse fatto sospendere il giudizio. Ma ci sarebbero state delle difficoltà a capire la definizione di Dio che in fondo è umanizzata ed anche irrazionale.
Concordo, hai fatto bene a precisare. Infatti ho usato la parola "atei" per riprendere il titolo del thread, ma e' assolutamente vero quel che dici.
Ad essere sinceri la parola "ateo" a me non garba piu' di tanto dato che, nonostante sia usata per comodita' e perche' "tutti sappiamo cosa significa", spesso il percorso che porta una persona verso la non-credenza non e' limitato alla sola esclusione di dio dal proprio sistema di riferimento. Quindi il rimando all'idea di dio e' impreciso e riduttivo.
Sul fatto che l'umanita' avesse avuto la possibilita' di rimanere senza la percezione di dio non mi trovo del tutto d'accordo. Una sorta di religione, che sia un piu' blando animismo piuttosto che un politeismo o un monoteismo, si e' sviluppata pressoche' in tutte le civilta'... penso che la presa di coscienza della non-necessita' di postulare dio/gli dei venga solo successivamente, con l'acquisizione di consapevolezza e la possibilita' di spiegare le esperienze di mondo attraverso le conoscenze scientifiche.
La percezione di Dio che dici tu dovrebbe essere una costruzione virtuale proveniente dalla confusione tra i sogni e la realtà che per forza c'è stata, dall'essere stati delle prede che sono divenute predatori.
Partendo da questa osservazione si giunge allo studio del cervello umano, antropologia, società. Esiste probabilmente un ramo della teologia che confina le divinità in spazi sempre più piccoli relativamente (mentre aumenta la coscienza degli spazi che aumentano) - "l'infinito" transita in "immensità senza perdere valore fisico ma assumendo valori filosofici differenti e pertanto sinonimi e contrari di "teismo" e "scienza" diventano e si confondono tra "ateismo" e "ascienza".
Sono andato troppo avanti, mi serviva solo per considerare l'idea. Le cose che non si sapevano prima erano tutte in un sacco chiamato "religione" e nulla c'era in quello chiamato "scienza", sono ambe due concetti umani e sono ambe due frutto di analisi di verosimiglianza, oggi non più di realtà e ancora peggio da quando esiste la fisica quantistica che sorprende tutti.
Allora queste divinità assumono caratteristiche che variano asseconda dello stato evolutivo che puntualmente consegnano facendo transitare attributi ed elementi dal sacco della religione al sacco della scienza. Finché non ci sarà una sola dimostrazione del contrario, come studiosi/analisti e collaudatori di verifiche di queste verosimiglianze è giusto comportarsi come per tutte le altre evidenze/non evidenze della nostra storia senza concedere privilegi e niente e nessuno, Dio compreso - evidentemente in mancanza di fede non può che essere così.
Il possibilismo religioso certo che va contemplato ma all'interno di un discorso di comodo.
Questo vorrebbe essere l'inizio di un ragionamento puro sapendo che per noi esiste solo e solamente la verosimiglianza e pertanto la conoscenza è relativa per tutto, viva la Probabilità.
sempre io ha scritto:Ah ah!
Fermi! Tanto i miei saranno soliloqui come da norma...
(Ero appena rientrato a Roma...) dice che eran 10 anni che non faceva questo brutto tempo in Irlanda, ammazza quanti Cattolici e son tutti ciucchi! Dalle parti di Temple of Bar avevo letto l'insegna "Queen of Farts", be' entro speranzoso, accidenti al mio astigmatismo era Queen of Tarts! Questi si fanno anche 30 pinte di birra! Io ho confuso i buchi e m'hanno dato da bere.
Devo scegliere tra ateismo e libertà?
Libertà, voglio quella io!
Bene, vi abbraccio...
Io parto da un presupposto, quello di non dover convincere nessuno, e come tale, da solo basterebbe a risolvere qualunque discussione in merito. Non faccio proselitismo, quindi non è obbligo di credermi, anzi tutto il contrario, bisogna avere una nostra personale opinione, anche comprovata - se possibile- da esperienze.xmanx ha scritto:Caro topman....che cosa significa che dio e` spirito ? Cosa e` lo spirito ? Da cosa e` fatto ? E, soprattutto, tu come fai a saperlo ? Chi te lo ha detto ? Se fai una affermazione dovresti portarci le prove provate che dici il vero...altrimenti dovremmo crederti per fede. E se devo crederti per fede perche` non credere anche che dio ha la barba bianca e guida una slitta con le renne ?
kohkarunagi ha scritto:Essendo dotati di pollice opponibile, raziocinio e capacità di percepire la ns stessa esistenza arriveremmo al punto in cui siamo ora: creeremmo la divinità per paura. Esattamente come adesso.Top-man ha scritto:L'umanità potrà scoprire Dio soltanto se sarà pronta.
Sicuramente un certo dio, di cui abbiamo sentito parlare, non esiste, non nella forma che ce lo aspettiamo. Io sono convinto che quello che avvalora l'esistenza di un sovrano, sia soprattutto la corte che circonda questo stesso sovrano. E se anche per assurdo egli fosse lontano dal suo regno, la sfarzo della sua corte renderebbe bene l'idea di cosa potremmo aspettarci. Lo stesso varrebbe per Dio, anche se lui in persona non fosse possibile incontrarlo, il suo governo ci renderebbe edotti di tutto quello che lo riguarda. E poi, Dio come puro spirito, sarebbe pur sempre invisibile a chiunque volesse vederlo con gli occhi dela materia. Ma sarebbe visibile a chi fosse arrivato a certi traguardi tutti spirituali, per il discorso che facevo all'inizio.
Se Dio non esistesse, allora vivremmo in un mondo meccanico, ma per assurdo, noi esseri meccanici non potremmo mai contemplare l'idea di Dio.
Jack lo Smilzo ha scritto:
Un Dio conosciuto non è Dio.
"Il Tao di cui si può parlare non è il Tao." (Lao Tzu)
"Io non ho mai parlato con nostro Signore." (Teresa d'Avila al
frate inquisitore.)
xmanx ha scritto:Caro topman....che cosa significa che dio e` spirito ? Cosa e` lo spirito ? Da cosa e` fatto ? E, soprattutto, tu come fai a saperlo ? Chi te lo ha detto ? Se fai una affermazione dovresti portarci le prove provate che dici il vero...altrimenti dovremmo crederti per fede. E se devo crederti per fede perche` non credere anche che dio ha la barba bianca e guida una slitta con le renne ?
Vai alla pagina : 1, 2, 3
La Valle dell' Eco Forum » Terre Emerse » Terre di Confine » Religione e Spiritualità » Perché la scienza non può conoscere Dio
Argomenti simili
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.