laura18 ha scritto:Leggendovi mi ritrovo in tutto quello che è stato scritto.Ma allora se la spiritualità è dentro ognuno di noi, in maniera personale,perché l'uomo ha e tuttora sente il bisogno di inquadrare e ingabbiare tale spiritualità dentro le varie religioni?
Più che di bisogno, parlerei di necessità. L'uomo è un animale sociale, il vivere in gruppo sotto forma di comunità fa parte della nostra stessa natura, è insito nel nostro corredo genetico. Schematizzare l'aspetto spirituale della nostra vita serve (oltre a fare l'interesse di pochi, come ho già detto, ma questo è venuto più tardi) a trovare un punto di unione, a creare una mentalità collettiva che sia compatibile con il vivere in gruppo. Non dimentichiamo che per secoli la religione è stata anche ciò che oggi chiamiamo politica, economia e giurisdizione. E data l'epoca di cui parliamo, soltanto la spiritualità poteva attribuirsi il diritto di emanare un modo di vivere che fosse universale per i componenti della comunità.
Questo è il passato, ma ora? Dopo la laicizzazione degli Stati la religione ha perso questa multi-funzionalità. Per questo è molto più facile slegarsi da essa e vivere una vita spirituale più libera e sana. Se ancora così tante persone si affidano alla religione dogmatica per curare il loro lato spirituale, lo si potrebbe vedere come un atto di pigrizia. Potrei farti l'analogia di una persona asociale e piena di complessi che approfitta della prostituzione per avere una vita sessuale decente. Si paga, è vero, ma una prostituta non fa domande, non ti giudica e non instaura un rapporto sentimentale con te. Anche la Chiesa, per certi versi, è così. Richiede più sacrifici e più attenzione del semplice starsene a casa, ma ti da una risposta già pronta e confezionata, risparmiandoti la fatica di doverla trovare da solo. In una società in cui il tempo è oro, la Chiesa svolge ancora una funzione non indifferente. E forse è meglio così, perché non voglio immaginare come e dove, altrimenti, le persone andrebbero a cercare le "risposte facili alle domande difficili".