Magonzo ha scritto:Lucio Musto ha scritto:Magonzo ha scritto:...
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40 anni fa si diceva che nel 2000 ci saremmo tutti nutriti delle pillole dell'astronauta; invece nel 2000 abbiamo visto il picco del culto della buona tavola, dei vini di pregio, dei grandi ristoranti, delle guide lette dalla massa, dove prima i gourmets erano una minoranza infima;
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Vero! 40 anni fa ci si illudeva di un progresso esponenziale che alla fine non c'è stato, perché si facevano i calcoli su dati di troppo breve periodo per previsioni troppo lunghe.
Io stesso ricordo su "Scienza e Vita" la previsione per il 2000 della scomparsa dei fari delle automobili: "Tanto l'illuminazione delle strade sarà generalizzata e sarà sufficiente
un tubo fluorescente ed un faro orientabile per il fuoristrada..."
Ma occorre anche dire che la direzione delle previsioni era giusta, e non solo per l'America dove molti appartamenti già vengono costruiti senza cucina, ma un po' dappertitto vediamo
l'affermarsi di cibi precotti, brodi prefatti surgelati a più non posso eccedera...
Certo l'haute cuisine rimarrà e si svilupperà maggiormente, con l'aumentare del benessere, ma diventerà sempre più fenomeno di nicchia sociale e/o di "occasioni speciali",
ma la quotidianeità dell'alimentazione va proprio verso la "pillola dell'astronauta", nel senso che già si dava all'epoca a questa espressione: Cibo di preparazione e confezionamento
industriale, prodotti da grande distribuzione, esemplificazione dei gusti eccetera...
Quarant'anni fa, per dirla con una parola, il "piatto unico" non era stato ancora inventato, e la pizza portata a casa nel cartone era un ripiego di emergenza!
la cattiva alimentazione è un portato della povertà, non del progresso; va detto che spesso la qualità del precotto, in termini organolettici, è migliore della teorica "cucina di casa" di molte culture;
i poveri di "una volta" hanno sempre mangiato male, nonostante l'oleografia nostalgica; perché i contadini avevano poco e pochi strumenti e cultura; la cultura gastronomica è borghese e nasce dall'emulazione di modelli aristocratici; i Vincisgrassi li ha inventati un cuoco di corte per il principe Windisch-Graetz, non un cuntadinaccio della Vallesina, che del ragout aveva un'idea veramente approssimativa, tanto ridotte erano le occasioni di elaborare piatti di carne; nei giorni di festa il "premio" erano i tajulì...
e comunque, quella del precotto, è una prassi sempre soggetta alla libertà di chi la sceglie, non certo un obbligo; se non sei abbrutito e non ti hanno rubato tutto il tempo libero, dopo un po' cominci a volere di più e di meglio;
se sei oppresso, invece, ti accontenti.
io penso che tu sia abbastanza anziano per fare da solo un raffronto a quanto in casa tua (in una generica casa italiana, ovvio!) ci fosse di "industriale" quarant'anni fa, e quanto oggi, ed anche capace di fare una proiezione di come sarà fra cinque, dieci, o vent'anni. e se trovi difficoltà ti basta guardare quei popoli che sono più avanti di noi di cinque, dieci o vent'anni!
io sono pensionato attivo e nullafacente, ed il minestrone me lo faccio ancora comprando le verdure e tagliuzzandomele, ma so di essere un relitto museale, in questo!
altro che scelta!