falansterio ha scritto:Sto' dicendo che spesso quelle che arrivano ai vertici fanno carriera non tanto per la loro bravura dimostrata sul campo, quanto per essersi prestate in modi più o meno diretti a soddisfare le aspettative del maschio, fosse anche solo nel modo di presentarsi.
Sto con l'apostrofo, o con l'accento, è un grave errore grammaticale.
Tuttavia non l'ho fatto io, come può verificare chiunque. Non mi prendo responsabilità se qualcuno cita le mie parole meno che alla lettera.
The Royal ha scritto:Allora si vede che quando una donna diventa neurochirurgo o primario di chirurgia generale, lo diventa perche' ha saputo posizionare la guiepiere ed in sala operatoria dirige l'equipe dei medici mostrando la guepiere medesima.
A scanso d'equivoci, ho messo il grassetto sulle parole "spesso", "non tanto", "quanto". Purtroppo per te, nessuna di queste significa "sempre".
Tu hai parlato di scimmiottamento, non io. Se non erro.
Certo. Ma proprio tu, e non io, hai chiamato questo scimmiottamento "il talento protagonistico della donna".
Beh, significa, per esempio che noi uomini possiamo si' esercitare molteplici attivita', ma esercitiamo alquanto male attivita' che sono tipiche della donna, come per esempio , potrei dirti le sfilate di moda: cioe', si', ci sono gli indossatori ma e' un ruolo che a noi uomini va' un' po' stretto. Ad una donna no.
E poi noi uomini non ce la facciamo a partorire un figlio.
Quindi a noi uomini un ruolo ",mono, alle donne un ruolo "pluri" e lo vediamo anche negli sports.
Che ci siano più indossatrici che indossatori è un fatto che dipende dalla cultura. Allo stesso modo ci sono più camionisti che camioniste, più autisti che autiste, più soldati che soldatesse.
Che l'uomo non possa partorire è una tautologia. Però l'uomo per natura può fare figli anche a 80 anni, la donna no.
Per quanto riguarda gli sport, gli unici nei quali le donne ottengono prestazioni superiori a quelle degli uomini sono il pattinaggio e la ginnastica artistica. Prova a vedere una partita di basket femminile a livello di nazionale, si muovono come ragazzini da campetto.
No, si riferisce proprio alle capacita' professionali di cui parlavo prima.
Qualche esempio più azzeccato di questi?
Come ben saprai la disonesta' professionale e' una realta' diffusa anche nel mondo maschile: io stesso sono stato testimone per esempio di un licenziamento di un validissmo dirigente in un'azienda, da parte di suoi superiori tutti uomini solo perche' egli la pensava diversamente circa le linee di conduzione aziendale.
Non lo metto in dubbio.
Sei tu che hai collegato male i riferimenti: e' una certa mentalita' maschlista che esalta l'uomo con tante donne per condannare le donne con tanti uomini.
Perfetto. Allora viene a cadere ciò che hai detto prima, nel modo in cui l'hai detto.
Ed il sano protagonismo professionale femminile ammazza questo nesso sbagliato.
Quello che tu -e non io- hai accostato al mio scimmiottamento del maschio?
Infatti io su di sopra ho semplicemente affernato che il protagonismo della donna di cui io sono un convinto estimatore semplicemente minimizzi od annienti il fatto che si possa approvare od esaltare una donna qualora si comporti in un certo modo.
Allora vedi che non stiamo parlando della stessa cosa?
Protagonismo non scimmiottamento. Scimmiottamento e' una definizione secondo la tua tua concezione della donna.
Questo lo dici tu. Io non saprei come altro definire quelle donne che usano sapientemente le proprie grazie per fare carriera -che, ribadisco, non rappresentano
tutte le donne che fanno carriera, ma solo una buona fetta. Esattamente come una buona fetta di uomini, ma non tutti, fa carriera leccando il culo ai superiori.
Qual è il punto? Che si tratta di un modello gerarchico maschilista, seguito tanto dagli uomini quanto dalle donne. Le quali per prime dovrebbero battersi per un mutamento dei valori, invece di adeguarsene, assieme agli uomini di vedute meno ristrette.
Del resto poi sappiamo benissimo che ci sono state molte vicende di dipendenti donne importunate e molestate dai superiori.
Certo. E siccome se una non ci sta, non fa carriera, allora dimmi quanto il genere femminile è solidale nel ribellarsi a queste angherie.
Ne sono ben lieto.
E con altrettanta pacatezza ti invito a fare un uso corretto dei quote. Non è facile, soprattutto per uno della mia età, separare le ultime risposte dalle precedenti e le tue dalle mie. Non sarò sempre disposto a fare tutta questa fatica.