La possessione diabolica.
Da molto tempo gli studiosi di parapsicologia hanno accertato che di quando in quando, in certi ambienti, e con il concorso involontario di un ragazzino o di una ragazzina in età pre-puberale o puberale afflitti da nascosti conflitti (ma anche di persone adulte in preda a particolari disturbi psichici localizzati nell'inconscio), possono avvenire, oltre a "crisi" di vario genere nei soggetti, manifestazioni quali spostamenti improvvisi di mobili, rumori senza causa apparente, voli di capi di vestiario o di utensili vari, alle volte cadute di pietre, ecc. ecc.
Gli individui in questione manifestano spesso comportamenti abnormi, che rivelano una sottogiacente psicopatologia.
Tali manifestazioni sono state tradizionalmente determinate con il vocabolo tedesco "poltergeist", che letteralmente significherebbe -spirito rumoroso, chiassoso-.
Per molto tempo, infatti, i fenomeni in questione sono stati attribuiti dall'opinione comune agli spiriti.
Sull'argomento esiste ormai una copiosissima letteratura. Parecchi casi del genere sono avvenuti anche qui da noi, in Italia, e ad uno di essi, nei primi anni del secolo, ebbe come testimone ed indagatore il celebre psichiatra e criminologo Cesare Lombroso.
Rimane per ora ignoto il meccanismo per cui certi conflitti psichici non coscienti, che regolarmente affliggono le persone di cui sopra, si "trasferiscano" nel mondo fisico, il quale ne diviene -parola grossa, ma vera- "teatro esterno".
Ma se i fenomeni in questione esistono (salvo che per increduli irriducibili), nessuna persona dotata di una benchè minima conoscenza parapsicologica, può pensare oggigiorno ad interpretarli come dovuti a "spiriti chiassosi", o al demonio stesso.
Un'ulteriore distinzione, però, è a mio avviso necessaria. E' doveroso ricordare che taluni casi di presunta possessione diabolica riportati da autori e da testimoni, che ritengo degni di fede, si differenziano non poco da quelli sopra menzionati e largamente noti ai parapsicologi, di poltergeist. Ciò che a mio parere sembra essere un elemento discriminatorio tra questi specifici casi è difficile esprimerlo a parole, e il vocabolario che qui apprare più adeguato è quello di malignità.
In nessuno dei casi classici di poltergeist è stato riscontrato, accanto a manifestazioni parapsicologiche o parafisiche, la costante presenza di una morale "al Rovescio", di un desiderio frenetico di danneggiare moralmente e fisicamente persone e cose, con bestemmie, blasfemie, o quant'altro, cercare di sovvertire e distruggere valori, come è stato invece accertato nella asserita possessione diabolica.
Tra gli uni e gli altri c'è altrettanta differenza quanta può correre tra un ragazzo molto dispettoso ed un raffinato e sadico criminale.
Tali casi estremi, da tener divisi fra psicologici , quelli psichiatrici e anche da quelli che presentano componenti ed aspetti parapsicologici; ci troviamo alla presenza di un male con la "M" maiuscola: un male che potrebbe indicarsi come la "punta estrema" dei punti distruttivi e letali della psiche (se hai letto o studiato Freud li ha spesso citati, negli anni della maturità).
Allora, vogliamo chiamare diavolo, questo Male, personificandolo in una specifica entità fuori di noi quella parte dell'essere che diviene tenebra al suo fondo, e che sembra costituire il propellente di tanti mali morali e materiali che ci affliggono?
I mezzi che abbiamo a disposizione e gli strumenti abituali della scienza, di farmaci, di un psichiatra anche veramente "aperto" alle più recenti conquiste della psicoanalisi e della parapsicologia possono risultare, di fatto, inadeguati ed illuminare e neutralizzare la parte più tenebrosa di quel cono d'ombra che ben potrebbe rappresentare il demoniaco in ognuno di noi.
Ma allorchè, persone vicine e benevoli, dove il singolo con scienza e medicina anche la più aggiornata, anche con l'ipnosi, non riesce, cosa fare?!
Può subentrare qualcuno che potrebbe avere la potestà di portare un pò di luce, di serenità, a suo rischio e pericolo, nei luoghi più opachi e neri dell'essere.
Un "qualcuno" che procede con altri metodi, altri strumenti, tutti comunque inspirati ad un principio " la possibilità di mobilitare quella forza spirituale con la M maiuscola e la sua distruttiva virulenza".
Eccoci ad un tiro alla fune; la mia fiducia va allo Shamano, al Curatore, altri la pensano in un modo diverso.
Lo scopo cui per essi operano, è comunque arrivare ad illuminare almeno in parte, quell'immenso triangolo oscuro che sembra connotare l'essere umano, cercando di elevare quell'io offeso o feroce a valori fondamentali che lo possano solo aiutare.
Constantin