La dialettica costringe alle norme stabilite dalla consequenzialità del linguaggio e, a volte, si stabiliscono analogie che costringono all'imprecisione come è questo il caso. Dire "altrove", o "esterno" induce a supporre che ci sia un altro spazio esterno a quello che conosciamo. Non è così, non tutto è sottomesso alle leggi dell'estensione. Non c'è, d'altronde, una materia metafisica, perché la metafisica, essendo universale, deve coinvolgere tutto e questo tutto, dalla visuale centrale e metafisica, è ordinato gerarchicamente a partire dal centro per arrivare alla circonferenza. Il pensiero ha a che fare con la consapevolezza metafisica in quanto la può considerare, per ciò che è considerabile dalla logica che è mezzo del pensare. La metafisica, quella genuina, non è una "corrente di pensiero" tra tante altre. È il conoscere direttamente alla fonte senza dover corromperne l'essenza col pensiero.