Non è questa la sede per un trattato di filologia, fin qui ci arrivo da solo, ma ti basti sapere che alle parole sono legati i numeri e ai numeri la lista della spesa...
Le parole sono asservite alle possibilità date dalla logica, la quale è figlia della verità, non madre. In quanto effetto della verità la logica, anche quando procedesse da principi veri, non potrebbe comprendere nella sua interezza la totalità della verità, così come un contenuto non riesce a contenere ciò che lo contiene. A meno che contenente e contenuto non siano la stessa e unica realtà.
Dici di essere affascinato dal paradosso, ma ogni paradosso costituisce una contraddizione inconciliabile, a meno che non sia un paradosso apparente. Per sapere riconoscere per quello che in realtà un paradosso è, occorre disporre della capacità data dalla consapevolezza spirituale dei princìpi universali. Quando i princìpi sono ignorati tutto resta confuso e incerto. Non l'intelligenza individuale deve essere estremamente sviluppata per vedere, e nemmeno esso è conseguenza delle opere compiute, ma è l'Assoluto che decide quando, e non si può nemmeno ricattarlo.