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Quando il rapporto con la rete diventa dipendenza: Internet Addiction Disorder (I.A.D.)

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victorinox
victorinox
Viandante Residente
Viandante Residente
Quando il rapporto con la rete diventa dipendenza: Internet Addiction Disorder (I.A.D.) Scheletro_al_computer-1

Tra le dipendenze, quella da internet è forse la più recente e una delle più sottostimate. Come ogni dipendenza implica tolleranza ( si è costretti ad aumentare le ore in rete, per ottenere l’appagamento cercato), l'astinenza (Incapacità di staccarsi dal pc, anche a fronte di impedimenti pratici o anche una volta giunti alla consapevolezza che ci sta creando danno e la comparsa di ansia, agitazione psicomotoria, pensieri ossessivi riguardante ciò che accade in rete e depressione quando si spegne il pc, o se ci si può collegare) e la smania che porta a un fortissimo e irresistibile desiderio di assumere una sostanza ( connettersi) con notevole restringimento dell’interesse riservato a tutto ciò che non è la rete

Come ogni dipendenza si fonda su una compulsione, in questo caso legata al piacere, e quindi più difficile da eliminare.
Ciascuno è libero di usare la fantasia nel presentarsi agli altri e nell'immaginarli e questo da a ciascuno l'euforia di una libertà illimitata e di essere come si vorrebbe essere, realizzando così in modo virtuale il proprio ideale dell'io, e di riflesso sentendosi finalmente ideale. Le ore davanti allo schermo del computer dedicate allo scambio di informazioni, sensazioni ed emozioni aumentano. Poi arriva lo scacco del reale e spesso si giunge all’inevitabile epilogo depressivo.
Inoltre i soggetti che utilizzano le rete in questo modo,tendono ad alterarsi facilmente con chi disturba il loro “viaggio” dall’interno, disturbando le loro fantasie onnipotenti, o dal mondo reale invitandoli a spegnere il pc.
Altra caratteristica importante tra gli internet dipendenti è la negazione del problema come spesso accade con qualunque altro tipo di dipendenza. Purtroppo smascherarla è più difficile.

Come accade per ogni dipendenza essa segue certi step, e il decorso non è obbligato.Il primo livello, che chiameremo Livello di rischio riguarda chi scopre la rete e ne è molto incuriosito. In questa fase il soggetto custodisce gelosamente ogni nuova conquista iniziando a modificare la propria identità personale. Poi può arrivare il Livello d’Abuso in cui il virtuale inizia a sostituire il reale, e mentre la sfera di relazione si compromette il soggetto è sempre più immerso in ciò che crede essere un rifugio sicuro. Giunti a qui, si può scadere nella dipendenza vera e propria. Il soggetto perde ogni tipo di consapevolezza del problema. Le relazioni crollano ed anche il lavoro, e tutto questo mentre aumentano le ore in rete e le ore spese a cercare materiale utile alle attività in rete. L’uso risulta non interrompibile anche se ci si accorge di ciò che sta accadendo.



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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Io non uso moltissimo internet, quindi il mio contributo alla discussione è certo limitato, ma noto ugualmente in me
dei sintomi che definirei senza esitazione di "dipendenza".

Per esempio trovo frustrante il mettermi a scrivere qualcosa se non ho il collegamento attivo,
tanto frustrante che mi capita (e l'ho notato più volte) di arrivare a rinunciare del tutto a buttar giù
l'ispirazione che mi frulla in testa... magari giustificando me stesso col dirmi che ci sono altre cose
più urgenti da fare al momento col PC.

Eppure, fino a pochi anni fa, di internet ne facevo tranquillamente a meno,
contentandomi dei miei dizionari e delle enciclopedie!...

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Giglio Bianco
Giglio Bianco
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Io sono uno di quei casi di "dipendenti da internet" a cui comunque la rete, anziche' ammazzare la vita sociale e lavorativa, ha insegnato a curarla ed e' stata, per il mio rapporto con la realta' e con me stesso, una notevole panacea.

Lo svago e le interazioni sociali a cui effettivamente non ho mai voluto rinunciare, hanno portato molto alla mia praticita', che anziche' mettere "in scacco" la mia esistenza "virtuale" ci si e' fusa andandoci d'accordo pefettamente. C'e' da dire che il mio lavoro e' sempre stato nell'ambito dei PC, e il mio carattere di base prima del web era asociale snob rabbioso e fatalista.

C'e' anche da aggiungere che sono molti anni che sono connesso, sin dal 1995, e gli inganni e i meccanismi di tale posto mi sono molto familiari e di molto facile identificazione.
Nonostante cio', non fatico ad ammettere che senza un pc per piu' di due giorni finisco ad annoiarmi a morte, e anche se sono, per dire, in un posto lontano interessante e tutto, almeno la POSSIBILITA' di collegarmi un'oretta o per scambiare due parole con amici lontani su cosa mi e' successo, la pretendo. Senza mi dispiace veramente molto non poter condividere le cose all'istante, e non poter vedere agli altri come va, al punto che dopo un po' diventa un vero e proprio problema. Tipo si ok bello tutto ma c'e' ANCHE una fetta della mia vita sul virtuale che sta esistendo senza di me. E a cui magari manco.

Internet oltre che un vortice in cui si rischia di essere risucchiati e' anche il veloce, comodo e istantaneo vortice di informazioni e servizi che ha soppiantato, o piano piano sta soppiantando, diverse cose che faremmo ugualmente senza pc, mettendoci solo piu' tempo. E' quindi naturale, credo, entro certi limiti, abituarcisi e accomodarsi, e ho sempre storto il naso davanti agli articoli che lo demonizzano, come quelli che demonizzano i videogiochi dopotutto. Sara' una forma di difesa contro chi invita a spegnere il pc? ahahah puo' darsi!

Ci tengo pero' a specificare che se non avessi avuto modo, tramite il pc, di sperimentare, capire, cercare, studiare, confrontare, dubitare, e quant'altro, probabilmente davvero la mia vita al di fuori di esso sarebbe stata assai triste e solitaria. Non e' sempre un male, insomma.
C'e' anche da dire che in tutti questi anni, solo in una piccola fetta del mio "virtuale" io ho provato ad essere "il mio ideale" (un ideale che ho tirato fuori poi successivamente, armonizzandolo con la mia effettiva indentita'), per tutto il resto del tempo non ho mascherato ne' alterato il mio carattere in nessun modo, l'ho solo tirato fuori per come realmente e' anziche' stare zitto, spaventato del giudizio pure della mia ombra come ero inizialmente.
Molte mie frequentazioni tirate fuori dal virtuale mi hanno confermato che dal vivo sono esattamente uguale a come mi pongo in rete, e viceversa (nei forum a volte sono piu' formale).

E' vero che esistono certi eccessi la cui vita viene enormemente danneggiata da questa forma di dipendenza. Ma non e' affatto difficile identificarli, purtroppo: e' la quantita' e la forma di ansia che dover essere costretti al "reale" da.
Se per esempio dopo un mese senza internet scleri, non e' tanto strano in realta'.
Se invece dopo un mese senza internet ti senti come se la tua intera vita fosse stata recisa, hai un problema.

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hakimsanai43
hakimsanai43
Viandante Storico
Viandante Storico
nascondersi
Se non ci fosse Internet,io avrei al massimo 6 discepoli :

Marina Tettona.
Nino Banana
Maria Puttanizza
Mario Sardella.
Pina Matta.
Loretta Pisona. (nel dialetto triestino: Loretta che fa la pipì ovunque)

rotolarsi dal ridere

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Lucio Musto
Lucio Musto
Viandante Ad Honorem
Viandante Ad Honorem
Giglio Bianco ha scritto:Io sono uno di quei casi di "dipendenti da internet" ...
...
...
Se invece dopo un mese senza internet ti senti come se la tua intera vita fosse stata recisa, hai un problema.

da quando c'è, mai vissuto tanto a lungo senza internet... grazie a Dio!!!

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ReLear
ReLear
Viandante Affezionato
Viandante Affezionato
Vi consiglio questi due testi


CANTELMI, T. e D'ANDREA, A. (1998). Psicopatologia della comunicazione virtuale: fenomeni di Internet-dipendenza. In: AAVV. La realtà del virtuale. Edizioni Laterza ,Roma .
CANTELMI, T. e GRIFO, L. G. (2002). La mente virtuale. San Paolo, Torino.


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