Questo "fenomeno" mi suscita qualcosa dentro di negativo a cui non riuscivo a dare un nome fino a qualche giorno fa, qualcosa che non riguardava il sesso, qualcosa di profondo e sgradevole.
L'altro giorno finalmente ho capito cosa mi infastidisce quando ho visto un film sui detenuti politici dell'IRA nel nord dell'irlanda che veniveno trattati come bestie senza dignità e il primo segnale di questa dignità calpestata era il fatto che gli facevano togliere i vestiti e li controllavano ovunque e rimanevano in cella nudi per evitare che potessero nascondere qualcosa tra i vestiti. Subito ho pensato agli ebrei, a quando arrivati nei campi di sterminio venivano denudati dei loro vestiti .
Idealmente il nudismo è una cosa bellissima, il ritorno alla natura, la semplicità, la caduta della malizia etc, ma l'uomo ha reso, anche una cosa bellissima come la naturalità, un'arma per togliere la dignità ad altri uomini.
Allora se il primo gesto per togliere a dignità, per mettere l'altro in una condizione di inferiorità è denudarlo, la mia sensazione profonda nei confronti della nudità di gruppo è di disagio, di mancanza di, così come i vestiti rappresentano la Persona, la dignità, la scelta di.
Il punto è che ci sono cose su cui non transigo, cose che mi toccano nel profondo e lasciano il segno indelebile e una di questa è che venga torta la dignità all'uomo